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"Come in cielo così in terra", il poemetto inedito di Ernesto Cardenal in esclusiva per il «Messaggero di sant’Antonio»

Il poeta e teologo nicaraguense ha donato la sua ultima fatica letteraria al mensile francescano

4 Maggio 2018| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

È stato lui a esprimere il desiderio di vedere pubblicato il suo poemetto, una lunga poesia intitolata Come in cielo così in terra, su un giornale cattolico. Un desiderio raccolto così, parlando per caso con le sue traduttrici, da una delle firme del «Messaggero di sant’Antonio» che lo aveva intervistato qualche tempo fa, il fotoreporter Andrea Semplici. Di lì il passo è stato breve. Ernesto Cardenal, il grande poeta e teologo nicaraguense ultranovantenne, ha donato la sua ultima opera alla storica rivista dei frati di sant’Antonio (120 anni di pubblicazioni), una riflessione sull’importanza dell’ascolto e del sapere accogliere il punto di vista dell’altro.

«Viene un momento, nella vita di ognuno di noi, in cui si sente il bisogno di fare i conti – racconta il direttore responsabile fra Fabio Scarsato sul numero di maggio del mensile che ospita il lavoro di Cardenal -. Ci si guarda indietro, con un misto di nostalgia e rimpianti, e si desidererebbe capire dove tutto ciò che abbiamo vissuto, nel bene e nel meno bene, può finalmente trovare pace. Questi versi testimoniano, a volte con lucidità altre con tormento, di un uomo che dall’alto dei suoi 93 anni accetta di tirare una linea, forse definitiva?, tra il dare e l’avere. E Cardenal, che qualcuno vorrebbe proporre per il Premio Nobel alla letteratura, di frammenti da mettere in ordine ne ha tanti. Non ha mai smesso però di credere, a Dio e all’uomo, senza fare sconti né all’uno né all’altro».

Come in cielo così in terra parla di creato, di fede e rivoluzione, di amore per Dio e nell’uomo, senza se e senza ma. Un poema complesso dalla nascita dell’universo come elogio dell’uguaglianza fra i popoli («Niente esiste da solo / essere è essere uniti / essere è essere con qualcuno / tutti connessi a tutto / e niente è scollegato / tutti gli esseri viventi imparentati / fummo uno solo nel Big Bang») alla storia dell’umanità tra rivoluzioni dell’uomo e disegno di Dio, inno d’amore per questa nostra madre Terra («Unico pianeta del sistema solare / con luci nella notte / E siamo l’anello di Dio / Dio sogna noi / ci vuole un mondo diverso / senza i peccati della disuguaglianza / i ricchi più ricchi e i poveri più poveri / dove nessuno domina nessuno / tutto è di tutti / la Rivoluzione Francese un’azione di Dio / disse Victor Hugo»)*.

Nato in Nicaragua, monaco trappista discepolo di Thomas Merton, Ernesto Cardenal fu consacrato sacerdote nel 1965, ben deciso a “immischiare” la sua fede cristiana con le vicende degli uomini e delle donne del suo Paese, anche attraverso la teologia della liberazione. Dà vita, sull’isola di Solentiname, a una comunità fondata su fede, giustizia e nonviolenza, nutrita di bellezza e poesia. Attivo nella resistenza sandinista contro il regime dittatoriale, il 19 luglio 1979 entra a Managua con le truppe rivoluzionarie e viene nominato ministro della Cultura. Celebre l’incontro tra lui e Giovanni Paolo II in occasione del viaggio apostolico del pontefice in Nicaragua nel 1983: il papa in piedi lo rimprovera per avere assunto un ufficio pubblico che comporta un esercizio del potere civile (il divieto è esplicitamente sancito dal Codice di diritto canonico), lui, il prete-ministro, inginocchiato sull’asfalto dell’aeroporto. Il rifiuto di seguire la legge vaticana e l’invito di Giovanni Paolo II costò a Cardenal la sospensione a divinis.

* traduzione dallo spagnolo di Zingonia Zingone e Celina Moncada

 

FOTO utilizzabili con citazione dei crediti:

Credit fotografici: Andrea Semplici - Archivio Messaggero sant'Antonio

Soggetto foto:
NICARAGUA, MANAGUA, CENTRO NICARAGUENSE DEGLI SCRITTORI: PRIMO PIANO DEL POETA ERNESTO CARDENAL. FOTO FEBBRAIO 2015
NICARAGUA, ISOLA DI SOLENTINAME: PARCO GIOCHI NELLA COMUNITA' FONDATA DAL POETA E RELIGIOSO ERNESTO CARDENAL NEL 1966. FOTO FEBBRAIO 2015
NICARAGUA, ISOLA DI SOLENTINAME: ESTERNO DELLA CHIESA DI NOSTRA SIGNORA. FOTO FEBBRAIO 2015


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