“Tre pionieri digitali, da Bangalore all’Italia” di Giulia Cananzi racconta la storia di Noonic, una tech company fondata cinque anni fa da tre italiani, allora poco più che ventenni, nella capitale dello stato federato del Karnataka, la Silicon Valley dell’India, e da poco ritornata in Italia. I giovani imprenditori Sebastiano Favaro, Nicola Possagnolo e Nunzio Martinello dalla loro sede di Padova spiegano al «Messaggero» i pro e i contro del loro rientro e svelano ai loro coetanei la ricetta per fare un lavoro che piace.

Vive in Messico l’ultimo scugnizzo delle “Quattro giornate di Napoli”, che portarono la città partenopea – unico caso in Italia – a liberarsi da sola, senza l’aiuto delle forze alleate, dall’occupazione tedesca seguita all’8 Settembre 1943. Salvatore Sabella, all’epoca 14 anni, è il protagonista dell’articolo “Salvatore, eroe di due Paesi” di Nicola Nicoletti. L’uomo, oggi 87enne, è riuscito a diventare un punto di riferimento per i suoi connazionali, messicani o italiani che siano, anche nella sua nuova patria.

Luisa Santinello firma “Attrice in rete”, storia dell’artista ferrarese Anna Elena Pepe che ha trovato a Londra una nuova patria e la sua realizzazione professionale. La giovane si racconta, dalla sua passione per il new writing, i testi teatrali inglesi contemporanei a sfondo sociale, alle difficoltà iniziali che l’hanno portata a fondare due anni fa il Nial (Native italians actors in London), una community professionale di artisti bilingui che vuole essere un ponte artistico tra Italia e Inghilterra.

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