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Lo speciale scuola inclusiva e l’inchiesta sul tifo violento sul «Messaggero dei Ragazzi» di settembre

Tra le novità, la rassegna stampa dei giornalini scolastici lanciata dal MeRa e i comportamenti ecologicamente virtuosi che diventano sempre più social

6 Settembre 2019| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Il «Messaggero dei Ragazzi» di settembre si apre con lo “speciale scuola” “Nessuno escluso” di Laura Pisanello dedicato ad alcune esperienze scolastiche, istituzionalmente intese o semplicemente vissute, dove tutti si sentano partecipi. Esempi che vengono spesso dagli stessi alunni. È il caso di Rebecca Maria Abate, l’11enne foggiana, la più giovane “Alfiere della Repubblica” premiata dal presidente Mattarella a marzo scorso: la sua amicizia con una compagna di classe disabile ha contagiato gli altri studenti, creando un ambiente più aperto e inclusivo in cui tutti facevano a gara per aiutare. Oppure il modello del “Circle time” in cui i ragazzi possono scrivere problematiche o temi di cui vogliono discutere e a cui si dedicano un paio d’ore al mese, tutti seduti in cerchio con due compagni a fare da moderatori: al MeRa alcuni di loro hanno raccontato le loro riflessioni e le loro soluzioni sul tema dell’emarginazione variamente declinata.

Sempre sul versante scuola, il mensile francescano inizia questo mese anche un’originale rassegna stampa di giornalini scolastici: i primi segnalati sono quello realizzato dalla 5° della primaria Marco Polo di Liettoli di Campolongo Maggiore (VE) e dalla 5° della primaria di Villaganzerla (VI). La redazione del MeRa aspetta altri contributi a redazione@meraweb.it.

L’ampia inchiesta “Quando il tifo fa schifo”, a firma di Eugenio De Marchi con illustrazioni di Margherita Allegri, tocca un tema molto spinoso: il tifo violento. Molte notizie di cronaca ci raccontano di brutti episodi sugli spalti dei campi di gioco, che siano da calcio, da basket o altro, e di un tifo violento; si va dagli insulti volgari a quelli razzisti, con un’ampia gamma di sfumature comunque poco edificanti. Il problema di fondo è che questi atteggiamenti non riguardano soltanto i supporter di squadre titolate e di professionisti, ma sempre più anche quelle giovanili e di piccole società: ovvero i genitori di quei ragazzini che in campo scendono per giocare e divertirsi. Situazione paradossale ed esasperante che ha fatto dire provocatoriamente a Paolino Pulici, attaccante del Torino degli anni ’70 ora allenatore di una scuola calcio per bambini: «la mia squadra ideale è una squadra di orfani». Il MeRa ne parla con allenatori e arbitri.

«Per pulire la città, comincia dalla soglia della tua casa» recita un proverbio arabo. E così la rubrica Cose nostre di fra Fabio Scarsato intitolata questo mese “Io non rifiuto” ha per tema l’ecologia. Quella semplice e virale delle sfide social, che possono praticare tutti. L’idea è venuta a un ragazzo dell’Arizona, Byron Roman, che sul suo profilo Facebook ha postato una sua foto in un prato ricoperto di rifiuti e una seconda dello stesso prato ripulito invitando gli adolescenti a seguire la sua nuova “sfida”. I primi sfidanti già ci sono. E il MeRa rilancia: avanti i prossimi!

 

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