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“Matti da slegare” nel «Messaggero di sant’Antonio» di giugno

Tra le novità anche il dossier sul giornalismo costruttivo, il disagio abitativo con il rischio sovraindebitamento delle famiglie e fotoreportage

7 Giugno 2019| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

“Matti da slegare” è il titolo della copertina del «Messaggero di sant’Antonio» di giugno, che richiama il tema dello speciale interno a cura di Giulia CananziSant'Antonio tra i matti” dedicato al “Progetto 13 giugno” di Caritas Antoniana onlus. L’intervento ha come obiettivo la costruzione e l’avviamento di un centro di riabilitazione in Togo a favore dei più poveri tra i poveri, ovvero i malati psichiatrici, seguendo le tracce di Grégoire Ahongbonon, il «Basaglia d’Africa». Un progetto importante sia per la sua valenza simbolica, sia per l’ammontare del finanziamento necessario, 490mila euro, che come di consueto viene presentato ai lettori del mensile. Il racconto di viaggio nel Paese africano è di fra Giancarlo Zamengo, direttore generale del «Messaggero di sant’Antonio», con le foto di fra Fabio Scarsato, direttore responsabile del mensile. Nel suo editoriale “La mia povera Africa”, Scarsato, spiega le motivazioni che stanno alla base del progetto 2019: «Mi rendo conto che, questa volta, sant’Antonio - attraverso la Caritas Antoniana - non va in un Paese povero per fare la carità: ma per giustizia. Per aiutare Gregoire, suor Simona, Martin, Jonas, père David e tanti altri, a ridare dignità ai tanti malati non meglio diagnosticati. Matti, posseduti dagli spiriti maligni o dal demonio, a seconda del credo. Dove l’unica medicina a cui puoi votarti è l’esorcismo, variamente inteso e ancor più praticato: legando il malato, isolandolo da tutti, costringendolo a riti e digiuni incomprensibili.  Perché la dignità, se non ce l’hanno gli ultimi, non ce l’ha nessun altro».

Il dossier del mese “Comunicare il positivo”, scritto da Giulia Cananzi, Sabina Fadel, Nicoletta Masetto, Claudio Zerbetto, è dedicato ai media e al modo diffuso di raccontare i fatti, con un occhio al cosiddetto “giornalismo costruttivo”. Sommersi dalle notizie negative che occupano la maggior parte degli spazi nei media, talvolta urlate o, peggio, false e contraddittorie, molte persone cedono agli slogan, all’aggressività, alla tentazione di un mondo semplificato. Ecco perché occorre comunicare bene e comunicare il meglio, senza sensazionalismi ma usando “parole che illuminano”.

Alberto Friso inCasa amara casa” fa il punto sul disagio abitativo, tema tornato recentemente sulle prime pagine dei giornali. Il Messaggero si sofferma sul dramma pignoramento quando i debiti assediano anche la sudata prima casa, sulle sue cause, sulla legge e sulle possibili uscite dal sovraindebitamento.

Il discernimento spirituale è insieme metodo e obiettivo della vita cristiana. Per riconoscere l’opera di Dio nella vita di ciascuno. E per divenire, sempre più, credenti maturi, responsabili e, soprattutto, liberi. Se ne occupa Sabina Fadel in “Discernimento... per tutti”, con le illustrazioni del fumettista Luca Salvagno.

Due i fotoreportage del mese: “Professione portatore” di Adriano Marzi racconta il logorante lavoro degli sherpa nepalesi, senza cui sarebbe impossibile scalare l’Himalaya, mentre “Figli di Sardegna” di Paola Favoino l’universo antico, ma sempre attuale, dei pastori sardi, dalle tradizioni tramandate di padre in figlio all’ingiusto sfruttamento del loro lavoro.

Infine Claudio Zerbetto in "I bambini salveranno il mondo" intervista Michele Mirabella, uno dei personaggi televisivi più amati. Per tutti è il «professore», uomo di vasta cultura, ora anche dottore in medicina e da sempre “in umanità”.

Il sommario del nuovo numero su www.messaggerosantantonio.it.


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