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“Tra l’altro. Crescere nella diversità”, in 900 ad approfondire i temi caldi dell’alterità, dell’ospitalità e dell’inclusione

Domani la seconda giornata con una tavola rotonda con la giornalista Ritanna Armeni, l’induista Ritika Handa e l’imam di Trieste Nader Akkad, e l’intervento dello scrittore Matteo Righetto

7 Settembre 2018| di Sara Melchiori - Alessandra Sgarbossa

Erano in 900 stamattina gli insegnanti e gli educatori arrivati all’Auditorium dell’Opsa di Rubano da tutto il Veneto, in particolare dal Padovano per partecipare a “Tra l’altro, crescere nella diversità”, il convegno interdisciplinare organizzato da Messaggero di sant’Antonio e Ufficio di Pastorale dell’Educazione e della Scuola della Diocesi di Padova e giunto quest’anno alla quarta edizione. Tema “caldo” quello della diversità e dell’integrazione sotto più punti di vista – dalla disabilità agli aspetti etnico-religiosi – che, se è attualissimo nel dibattito pubblico, lo è ancora di più nelle scuole e negli spazi educativi, sempre più spesso veri laboratori di integrazione.

A introdurre la due giorni è stato don Lorenzo Celi, direttore dell’Ufficio Scuola diocesano. «Mi sono chiesto più volte in questi mesi chi è l’altro – ha raccontato ai partecipanti – e la risposta più vera che sono riuscito a darmi è che “l’altro siamo noi”. Riconoscersi parte della grande famiglia umana e rivalorizzare il proprio essere “in relazione”: che sia relazione con se stesso, con gli altri, con l’alterità e, per i credenti, l’Altro per eccellenza, ovvero Dio. Per conoscersi bisogna avere il coraggio di uscire da se stessi e, al contempo, mettersi di fronte all’altro, riconoscendo la sua singolarità specifica, la sua dignità di uomo, il valore unico e irripetibile della sua vita, la sua libertà, la sua differenza; spesso però la differenza e la differenza più radicale che è la diversità destano paura, ed è proprio per questo che occorre lasciarsi “formare”».

Grazie a un parterre di relatori di tutto rispetto, l’incontro ha offerto strumenti di approfondimento che permettono di immaginare percorsi educativi e formativi adeguati a un mondo anche scolastico in continua evoluzione.

Marco Dal Corso, docente all’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia,  ha parlato dell’urgenza di ripensare all’arte dell’ospitalità in chiave pubblica, soffermandosi sul perché e sul come ospitare. Perché abitiamo in un mondo di globale e interconnesso, perché viviamo in un momento di svolta inteso non come un’epoca di cambiamenti ma piuttosto come un cambiamento d’epoca in cui diventa indispensabile superare le forme del pensiero storico ed esclusivista, perché c’è un urgenza civile, politica e umanitaria che coinvolge tutti e dà al dialogo interreligioso un carattere pubblico imprescindibile. Ma come far diventare l’ospitalità una modalità politica e pubblica? Passando dal concetto di identità che deriva dal pensiero greco, e spesso ci incatena, al concetto di alterità della Bibbia, promuovendo l’ospitalità come paradigma del dialogo interreligioso: non un’etica dell’ospitalità ma l’ospitalità come etica in una dimensione civile e pubblica.

Salvatore Soresi, professore di psicologia all’Università di Padova, di è soffermato sul tema della cura delle parole per “dire” la diversità: non esistono parole sbagliate ma un uso sbagliato delle parole. Il concetto stesso di “diversità” rimanda a un costrutto, a un giudizio valoriale, a una classifica. E le etichette finiscono con l’annullare le specificità dei singoli e con esse la loro ricchezza creando stereotipi. Anche nel campo dell’inclusione l’uso delle parole in modo superficiale può generare inesattezze e pregiudizi; e questo accade sia nei mass media, ma anche nelle scuole e persino nel dibattito scientifico. Secondo alcuni studi condotti tra gli studenti, i giovani pensano che l’uso di parole come iperattivi, disabili, diversi, dis-grafici, dis-lessici, dis-calculici diventino un ostacolo all’inclusione, non un aiuto. Il docente ha poi fornito agli insegnati presenti in sala alcuni strumenti concreti che le scuole potrebbero fare in favore dell’inclusione, come il Programma di coinvolgimento precoce ‘Giuggiole di inclusione’ sperimentato in alcune scuole primarie del Veneto e messo a punto dal Laboratorio Larios dell’Università di Padova.

Molti gli applausi per lo spettacolo teatrale Fratelli IN Italia (testo di Loredana d’Alesio e regia di Alberto Riello) che ha messo in scena, attraverso giovani italiani e stranieri, l’aspetto ordinario delle migrazioni. Sul palco giovani attori italiani e stranieri per raccontare non solo storie di migrazioni, accoglienze e pregiudizi ma anche per promuovere progetti concreti di integrazione, a partire dalla realizzazione stessa dello spettacolo.

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Nel pomeriggio si argomenterà “il mito della razza” con Patricia Santos e Maria Teresa Vizzari dell’Università di Ferrara (ore 14.30 -15.30) e si ragionerà sul principio di reciprocità con Paolo De Stefani (docente di diritto internazionale all’Università di Padova). Chiuderà il primo giorno di lavori l’intervento di Paolo Berti, psicologo del Villaggio Sant’Antonio di Noventa Padovana che riporterà i temi del rapporto tra “diversità” nella relazione intergenerazionale: “A contatto. Come i ragazzi e le ragazze vedono gli adulti”.

Domani, la seconda giornata di convegno, sabato 8 settembre, vedrà una tavola rotonda sul tema “Visti dagli altri”. Sabina Fadel, caporedattore del mensile «Messaggero sant’Antonio», ragionerà con Ritanna Armeni, giornalista e saggista; Ritika Handa, induista e Nader Akkad, imam di Trieste. Non credenti e credenti non cattolici metteranno sotto la lente di ingrandimento pregi e difetti della cultura dell’incontro nella tradizione occidentale, oggi a confronto con un dinamismo culturale, religioso e di pensiero che chiede continuo confronto con l’altro, diverso – per qualche aspetto – da me.

Alla tavola rotonda seguirà un intervento dello scrittore Matteo Righetto, che indagherà Identità e diversità, conflitti e abbracci nella letteratura.

 

Tra l’altro. Crescere nella diversità ha il patrocinio di: MIUR - Ufficio scolastico regionale per il Veneto, Facoltà Teologica del Triveneto, Istituto Superiore di Scienze Religiose – Padova, FIDAE Veneto, FISM Veneto, Fondazione “G. Bortignon” per l’educazione e la scuola, Fondazione “Lanza”, Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti, ed è sostenuto dal contributo di Mediagraf Spa, Fism provinciale di Padova, Banca Sella.

 

Sul sito http://www.messaggerosantantonio.it/it/convegno2018 sono pubblicati i profili biografici dei relatori e gli abstract degli interventi e, in un secondo momento, saranno inseriti gli atti digitali del convegno ed eventuali materiali didattici.

 

Ufficio stampa Messaggero di Sant’Antonio - Alessandra Sgarbossa – cell. 380-2038621 - ufficiostampa@santantonio.org

Ufficio Stampa Diocesi di Padova - Sara Melchiori – cell. 347-3367977 - ufficiostampa@diocesipadova.it

 

 


Allegati disponibili


  • 71_cs_2018.09.07_convegno_tralaltro_venerdi.doc
    152576 Kb


  • deplian_convegno_tra_laltro_sett18.pdf
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  • armeni_foto.jpg
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  • matteo_righetto.jpg
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  • foto_vizzari.png
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  • foto_santos.jpg
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