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Al via lo studio di fattibilità e i test del Cammino di Sant’Antonio da Milazzo a Padova

Circa 1.550 chilometri che attraversano tutta l’Italia, da capo Milazzo, in Sicilia, luogo dove naufragò sant’Antonio nel 1221, fino a Padova passando per Assisi

5 Aprile 2018| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Un Cammino sulle orme del Santo senza nome più famoso al mondo. Un Cammino di circa 1.550 chilometri che attraversa tutta l’Italia, da capo Milazzo, in Sicilia, luogo dove naufragò sant’Antonio di rientro dalla sua missione in Marocco, fino a Padova, in Veneto, passando per Assisi, dove il giovane frate partecipò nel 1221 al Capitolo generale dei Minori indetto da san Francesco. È quanto stanno progettando in questi giorni tre volontari dell’associazione “Il Cammino di sant’Antonio”, nata a Padova qualche anno fa all’ombra della Basilica di Sant’Antonio, che fino all’8 aprile sono in missione per scovare, sperimentare e annotare i tratti del nuovo Cammino antoniano in Sicilia e Calabria. Arrivati nell’isola il 3 aprile, i tre camminatori - Pompeo Volpe, Alessio Bui e Mirco Zorzo - stanno incontrando le istituzioni interessate dal tragitto e le associazioni locali potenzialmente coinvolte per portare avanti l’ambizioso progetto che andrà a congiungersi con il tratto dell’itinerario già esistente, che va da Camposampiero, nel Padovano, a Padova fino a Montepaolo e al santuario della Verna.

Martedì 3 aprile, prima tappa del loro viaggio-studio di fattibilità, i tre pellegrini sono arrivati a Milazzo e raggiunto il Santuario di Sant'Antonio di Padova a Capo Milazzo che si affaccia sulla baia di Sant'Antonio, incassando un primo autorevole endorsement da parte del sindaco di Milazzo, Giovanni Formica, e dell’assessore comunale al turismo Piera Trimboli. Il sindaco in particolare ha assicurato la sua presenza a Padova alla tavola rotonda di presentazione del progetto del Cammino di sant’Antonio da Milazzo a Padova che si terrà nell’ambito della 1° “Festa dei Cammini e dei Camminatori al Santo” del prossimo 21 aprile. Ieri hanno percorso il tratto iniziale del Cammino, da Capo Milazzo a Villafranca Tirrena (Saponara), e incontrato alcuni esperti locali per individuare percorsi alternativi a mezza costa, superando così le difficoltà relative alla scarsa sicurezza della strada tradizionale, trafficata e senza marciapiedi. Stamattina verrà testato un percorso a mezza costa anche per il tratto da Villafranca a Messina, dove nel pomeriggio è previsto l’incontro con il sindaco di Messina, che ha già manifestato interesse per il progetto. Nella pagina Facebook https://www.facebook.com/ilcamminodisantantonio/ vengono pubblicati aggiornamenti e foto.

Indicativamente le tappe sono: 4 aprile Capo Milazzo-Villafranca Tirrena; 5 aprile Villafranca Tirrena-Messina; 6 aprile Cannitello (Villa San Giovanni)-Bagnara; 7 aprile Bagnara-Taureana. Lungo il percorso i tre camminatori-esploratori sono ospitati dai frati francescani conventuali, come quelli del Convento di San Francesco all’Immacolata di Messina o del Convento di San Francesco di Palmi (RC).

La realizzazione del Cammino richiede non solo l’individuazione del tracciato, ma anche la sua sicurezza, o messa in sicurezza, la sua fruibilità (segnaletica, individuazione di punti di ristoro, località di pernottamento per pellegrini ecc.) e la sua manutenzione. Per renderlo realtà è quindi indispensabile il coinvolgimento delle associazioni locali, della rete dei conventi francescani - vista la straordinaria devozione di cui è oggetto sant’Antonio di Padova in Sicilia, Calabria, Basilicata e Campania -, e delle istituzioni locali sotto la cui amministrazione rientra il territorio interessato dall’itinerario. Il Cammino sulle orme di sant’Antonio oltre a un pregnante valore spirituale e devozionale può avere numerosi risvolti turistici, economici e paesaggistici.

Il tragitto individuato dall’associazione “Il Cammino di sant’Antonio” si ispira alle fonti francescane, in particolare alla Vita Prima di S. Antonio, secondo cui il frate portoghese, che dopo il naufragio si era fermato a Messina, raggiunse Assisi per partecipare al Capitolo dei Minori. Se Antonio viaggiava, come presumibile, a piedi, dovrebbe aver seguito la direttrice della via Valeria da Milazzo a Messina e quella della via Popillia da Reggio Calabria a Capua. In uno studio dell’associazione è stata valutata la plausibilità del cammino fatto da Antonio nella primavera del 1221, tenendo conto in primis dello stradario storico. Non mancano però le difficoltà: ovvero la situazione di fatto della viabilità e dell’attuale conformazione urbanistica. Della romana via Popillia, ad esempio, rimangono frammenti: sulla direttrice della romana Popillia si sono succeduti e in parte sovrapposti il medioevale iter Calabriae, la borbonica regia strada delle Calabrie, le moderne S.S. 18 e S.S. 19 e, dal 1962, l’A3 Salerno-Reggio Calabria (ora ammodernata A2 Fisciano-Villa San Giovanni).


La stampa può contattare i volontari dell’associazione che stanno testando il tragitto al cell. 344-0151606 (Alessio).


Allegati disponibili


  • 35_cs_cammino_s._antonio_in_sicilia_e_calabria.doc
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  • capo_milazzo.jpg
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  • capo_milazzo_2.jpg
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  • foto_il_cammino_di_s_antonio.jpg
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