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"Illustrissimi", la nuova edizione critica delle lettere immaginarie del beato Albino Luciani ai grandi del passato, best seller di EMP

Presentazione oggi alla Pontificia Università Gregoriana, nell’ambito del convegno “Il magistero di Giovanni Paolo I alla luce della sua biblioteca” promosso dalla Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I

24 Novembre 2023| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio stampa Messaggero di S. Antonio Editrice

È stata presentata ufficialmente oggi a Roma, alla Pontificia Università Gregoriana, nell’ambito del convegno “Il magistero di Giovanni Paolo I alla luce della sua biblioteca” promosso dalla Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I, la nuova edizione critica curata da Stefania Falasca di Illustrissimi, la fortunata silloge di quaranta lettere immaginarie scritte da Albino Luciani, edita nel 1976 dalle Edizioni Messaggero Padova con l’imprimatur papale siglato alcuni giorni prima della sua morte.

Grazie a un lavoro decennale di ricerca e di studio delle fonti della curatrice, l’edizione critica, con l’apparato delle note e delle varianti, chiarisce la genesi delle quaranta missive idealmente indirizzate a personaggi storici e mitici di varie epoche, redatte da Albino Luciani quando era ancora patriarca di Venezia e pubblicate mensilmente dal 1971 al 1975 nella rivista Messaggero di sant’Antonio, giunta quest’anno al suo 125° anniversario.

Emblema della formazione e della personale biblioteca di Giovanni Paolo I, la silloge porta a riflettere sulla stretta familiarità del pontefice con la dimensione letteraria e al contempo con la solida formazione teologica. Espressione di una geniale sintesi di sacro e profano, di erudizione e chiarezza che arriva a tutti, di un magistero piantato nella radicale scelta teologica di un linguaggio semplice, conversevole e accessibile a chiunque. Se il brevissimo pontificato di Luciani non gli ha permesso di scrivere esortazioni apostoliche né encicliche, il suo lascito come Giovanni Paolo I è stato un testo squisitamente letterario e gustoso, che da quasi cinquant’anni continua a incontrare il favore del grande pubblico di lettori di ogni estrazione ed età.

La gradevolezza dello stile di Luciani, la sua sottile ironia che pervade ogni pagina, l’abilità di trasferire vicende e persone, problemi e soluzioni da ieri a oggi e viceversa, danno corpo a un’analisi tutt’altro che superficiale di quegli anni difficili e tortuosi. Né fa difetto la curiosità del futuro papa Giovanni Paolo I per i personaggi incontrati, così diversi tra loro: da Penelope a Mark Twain, da Maria Teresa d’Austria a Figaro, da Pinocchio a un... orso, da Péguy a Trilussa, da Scott a Ippocrate, da Quintiliano a Marconi, da Hofer a Goldoni, da santa Teresa a Goethe, da san Bernardino a Marlowe e Chesterton, per finire al più importante di tutti, Gesù, al quale l’autore scrive trepidando.

Il volume di 576 pagine ha la prefazione del card. José Tolentino de Mendonça, che così introduce la nuova edizione critica: «Non deve sorprendere che venga riconosciuta a Illustrissimi la categoria di classico, la forma forse più adeguata per riferirci a questo libro – anche tenendo in conto che la destinazione iniziale dei testi in esso raccolti erano in alcuni casi le pagine di un quotidiano, Il Gazzettino, di una rivista poi, il Messaggero di sant’Antonio, e che quando Albino Luciani cominciò, nel maggio 1971, la collaborazione con questo mensile di Padova non poteva di certo prevedere il ruolo cruciale che questo insieme di scritti avrebbe avuto non solo per il suo personale percorso ma anche per il cattolicesimo contemporaneo. Il fatto curioso è che ciò che potrebbe essere considerato un punto di debolezza diventa, al contrario, uno degli evidenti punti di forza di quest’opera. Sappiamo bene che il genere di scrittura di un giornale diverge dal carattere monografico o sistematico tipico dei saggi di ampio respiro, ma questo non necessariamente significa una condanna alla dispersione. La modernità lo dimostra chiaramente in molte opere prime letterarie, dove il regime di espressione è frammentario, eteroclito e discontinuo, senza che venga però sacrificato in alcun modo il sorprendente potere della loro unità. In questo senso, Luciani è un moderno. Accetta di comunicare a partire da un pulpito e da un formato non convenzionali (è un vescovo che, dice ironicamente, si assume uno “strano impegno”). Accetta di conversare non solo all’interno del recinto del sacro, ma sulla pubblica piazza, nel territorio aperto della cultura, reputando che la conversazione, questa sorta di sermo humilis accessibile a tutti, “è una gran bella cosa per la nostra vita di poveri uomini”. Accetta che l’arte dell’incontro si intessa nella capacità di costruire intersezioni, di mettere in relazione mondi e tempi diversi, di farsi contemporanei».

 

LE EDIZIONI DI ILLUSTRISSIMI E LE TRADUZIONI NEL MONDO

La prima edizione di Illustrissimi esce nel gennaio 1976, pubblicata dalle Edizioni Messaggero Padova, e fu subito un successo, tanto che seguirono ristampe e nuove edizioni fino al 2012.

Quella nell’ottobre 1978 era stata rivista personalmente, alcuni giorni prima della morte, dall’autore ormai divenuto papa Giovanni Paolo I, che vi aveva apportato alcune correzioni.

Vasta la fortuna editoriale del libro nel mondo. Nel 1978 apparvero diverse traduzioni: in inglese negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e Commonwealth britannico, in Canada e Filippine, oltre che in francese, tedesco, spagnolo, catalano, olandese. È stata poi pubblicata nel 1979 una versione in portoghese; nel 1980 in slovacco; nel 1981 edizioni in cinese e ungherese; nel 1982 in polacco, maltese e indonesiano; nel 1988 in sloveno; nel 1989 in giapponese; nel 1997 in croato. Inoltre nel 1979 è stata pubblicata un’edizione scolastica in italiano, nel 1980 una riproduzione in braille e nel 1983 è stata realizzata negli Stati Uniti una registrazione meccanica per italiani non vedenti.

Nei primi anni Settanta fu padre Francesco Saverio Pancheri, direttore del mensile Messaggero di sant’Antonio, a proporre al patriarca di Venezia una collaborazione giornalistica, assunta con evidente intento pastorale da Luciani, che commentò: «Quando parlo in San Marco mi ascoltano quattrocento o cinquecento persone; quando scrivo sul Gazzettino, mi potranno leggere cinquantamila persone, e invece se pubblico sul Messaggero di sant’Antonio converso con un milione e mezzo di lettori».

Nell’ottobre 2012, in occasione del primo centenario della nascita di Albino Luciani (17 ottobre 1912) venne pubblicata un’elegante “Edizione del centenario”, totalmente rinnovata che offriva, oltre al testo integrale di Illustrissimi, la prefazione di Igino Giordani alla prima edizione del 1976, una cronologia e una postfazione di Giovanni Maria Vian, direttore dell’Osservatore Romano.

Nel novembre 2017 una nuova edizione riproponeva, in formato economico, quella del centenario.

Quest’anno l’edizione critica curata da Stefania Falasca, pubblicata dalle Edizioni Messaggero Padova, in coedizione con Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I.

 

DATI BIBLIOGRAFICI

Titolo: Illustrissimi

Sottotitolo: Lettere immaginarie

Autore: Albino Luciani – Giovanni Paolo I    

Curatrice: Stefania Falasca           

Prefazione: José Tolentino Mendonça          

Argomento: Spiritualità                

Editore: Edizioni Messaggero Padova

Tipologia: Libro, Cartonato con sovraccoperta

Dimensioni: 14,5 x 21,5

Pagine: 576

Pubblicazione: 11/2023

Numero edizione: 1

ISBN: 9788825057027

Scheda libro sul sito dell’editore: https://www.edizionimessaggero.it/scheda-libro/giovanni-paolo-i-albino-luciani/illustrissimi-9788825057027-15942.html

 


Allegati disponibili


  • 81_cs_20231124_emp_illustrissimi_edizioni_critica_papa_luciani.docx
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  • illustrissimi_ed_critica_2023_cop.jpg
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