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Un 13 Giugno con i bambini di strada nel nuovo «Messaggero di sant’Antonio»

Lo speciale sul progetto Caritas di Sant’Antonio 2021, il dossier sul lavoro dei rider tra diritti e sfruttamento, la sfiducia nella politica di oggi

8 Giugno 2021| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

 E ancora le interviste alla guida alpina di Wojtyla e a Bepi De Marzi, il fotoreportage dal Tibet, la prima donna scultrice dell’avanguardia italiana


È un Santo che va per le vie del mondo camminando insieme ai bambini e testimoniando Vangelo e carità, quello in copertina del numero di giugno del «Messaggero di sant’Antonio». Perché ai bambini di strada, i più esposti all’emarginazione sociale e alla povertà in Burkina Faso, è dedicato il progetto “13 giugno” di Caritas Sant’Antonio di quest’anno. Ne racconta i dettagli fra Giancarlo Zamengo nello speciale curato da Giulia Cananzi “Nella Terra degli uomini integri”. I frati del Santo, con l’aiuto dei lettori e dei molti devoti, aiuteranno la Chiesa locale a prendersi cura dei bambini abbandonati. Per non dimenticare chi sta male sempre, anche senza il virus. «Al di là di spiegazioni economiche e sociali, in realtà questi ragazzi di strada sono l’incarnazione del nostro egoismo di massa, che accetta questi effetti collaterali magari da aiutare a Natale con qualche pietosa elargizione», scrive nell’editoriale “Carità di strada” fra Fabio Scarsato, direttore responsabile della rivista.

Il dossier “Rider, l'altra faccia del lavoro” di Giulia Cananzi fa il punto sulla questione, ancora aperta, dei diritti dei ciclo-fattorini. Nato come lavoretto per arrotondare lo stipendio, oggi per molti di loro è l’unico modo di sbarcare il lunario. Un lavoro senza tutele, a cottimo, gestito da un algoritmo, che frutta miliardi alle aziende del food delivery. Come siamo arrivati a questo? È legale? E, soprattutto, come usciamo dal circuito dello sfruttamento?

Parla di crisi della politica Stefano Marchetti in “Questione di fiducia”. In occasione dei centoquarant’anni dalla nascita di Alcide De Gasperi, il mensile antoniano racconta lo stato di salute della politica e delle democrazie occidentali, messe a rischio dall’avvento dei populismi e da una cronica mancanza di fiducia a livello sociale.

Arriva dal Tibet il fotoreportage di Giovanni Mereghetti “Il sorriso dell'anima”. Parole come foto, che fermano istanti, sorrisi, silenzi. I grandi silenzi del popolo tibetano, avvolto in una spiritualità soffusa. In attesa di un’alba, speriamo prossima.

“Wojtyla, a un passo dal cielo” è il titolo dell’intervista di Nicoletta Masetto a Lino Zani. Guida alpina, maestro di sci e volto televisivo di «Linea Bianca», Zani fu grande amico di san Giovanni Paolo II di cui racconta in queste pagine il volto privato tra aneddoti, fughe e misteri.

“C'è poesia nella fede” è un articolo-confessione che Antonio Gregolin ha raccolto da Bepi De Marzi. Il musicista e compositore, sempre molto restio a concedersi ai media, racconta al mensile antoniano la sua idea di musica liturgica senza risparmiare qualche critica, dietro alla quale, però, si cela il suo grande amore per il sacro.

Sulle pagine di cultura Luisa Santinello in “La Regina della scultura” si sofferma sulla mostra al Gamec di Bergamo che celebra Regina Cassolo Bracchi, la prima scultrice dell’avanguardia italiana, che aderì nel 1933 al movimento di Marinetti.

Infine, le pagine speciali sul cammino compiuto 800 anni fa da sant'Antonio ci portano in Toscana per parlare di silenzio. Con articoli tematici di fra Fabio Scarsato (“Tutte le parole del silenzio” e “Di qui passò sant’Antonio”), Sabina Fadel (“Montegiovi. Dove il silenzio si fa speranza” e “A scuola tra le sbarre”), fra Danilo Salezze (“Sul monte il Signore si fa vedere”).

Il sommario del nuovo numero sul sito Messaggerosantantonio.it


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