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Un’estate tutta da sperimentare nel «Messaggero dei Ragazzi» di luglio, anche “elogiando la noia”

Tra le novità, le foto che ci fanno aprire gli occhi, racconti e fumetti per gli adolescenti, proposte di viaggio a contatto con la natura

4 Luglio 2019| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

È un numero esperienziale quello di luglio del «Messaggero dei Ragazzi» che dedica un ampio dossier alle vacanze estive, periodo ideale per sperimentare, viaggiare e anche godersi il dolce far niente. Chiara Mario in “… allora, andiamo a quel paese?” propone ai giovani lettori una serie di attività nuove che in questi mesi, lontani dall’assillo degli impegni scolastici, si possono provare. Non necessariamente pratiche o funzionali a qualcosa, ma anche apparentemente inutili, e perciò preziose, perché hanno un solo obiettivo: il piacere di farle. Dal fotografare la realtà che ci circonda a caccia di particolari e curiosità, al collezionismo, dalla lettura allo scrivere lettere con carta e penna. E ancora la creazione, da fare soli o in compagnia, di una “Mappa sensoria” della propria città con itinerari preferiti, da fiutare o da mangiare. Ma c’è un’ultima cosa straordinaria da provare: la noia, vera e propria attività mentale! Annoiandosi il cervello meno sollecitato da stimoli esterni riesce ad ascoltare quelli interni, che attivano la creatività e sviluppano le nostre attitudini. Parola di psicoterapeuta.

Sempre nell’ottica esperienziale l’articolo “Un tesoro verde: le piante” di Cecilia Di Vita spiega come far germogliare i semi delle piante, mentre Gabriella Saba in “Cavallini da fiaba” propone una visita al Museo del cavallino della Giara a Genoni per conoscere i bellissimi equini della Giara di Gesturi in Sardegna.

“Vietato chiudere gli occhi” è invece il titolo della rubrica “Cose nostre” di fra Fabio Scarsato che prende spunto da una foto del giovane fotografo italiano Marco Gualazzini, tra i finalisti al prestigiosissimo premio World Press Photo 2019. Perché anche una foto può aiutarci a essere più responsabili, a scuotere il nostro torpore, a non girarci dall’altra parte di fronte al dolore degli altri. Impegnato da alcuni anni in zone calde o di conflitto nel mondo, il fotografo con il suo obiettivo ha immortalato un ragazzino del Ciad, Paese che vive una profonda crisi economica, ecologica a causa dei cambiamenti climatici e umanitaria con le incursioni dei fondamentalisti jihadisti di Boko Haram. Uno scatto che racconta molte cose: la guerra, la solitudine, l’essere orfani.

Diverse le letture del mese. Il racconto “Lea e Nevella”, scritto per il MeRa da Giulia Baiocchi illustrato da Giulia Antonello, parla di un’insolita amicizia tra una agnellina e un pastore tedesco. Mentre sul versante fumetti tornano “Il castello delle stelle” di Alex Alice tradotto dal francese da Paola Checcoli su licenza Mondadori e “I bambini dell’ombra” di Beka e Marko, una cui tavola campeggia in copertina. Quest’ultimo, pubblicato in esclusiva per il MeRa e tradotto dal francese da Luisa Varotto, è il terzo fumetto della serie GEO della casa editrice d’Oltralpe Dargaud dedicata alle popolazioni del mondo meno conosciute. Dei miao, abitanti della Cina, nella regione Guizhou, si scopriranno le usanze e le caratteristiche. La storia ha per protagonisti un vecchio pittore calligrafo che arriva nella valle e i bambini che vi vivono avvolti da una misteriosa nebbia: perché non vanno a scuola e scappano quando arrivano gli agenti per la pianificazione familiare?

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