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«Messaggero di sant’Antonio», una rivista per la famiglia
Il mensile «Messaggero di sant’Antonio» è una presenza particolarmente significativa nel panorama dell’editoria italiana e internazionale.
Nasce nel 1898 come bollettino devozionale, foglio di collegamento tra la Basilica e i devoti del Santo sparsi nel mondo. Negli anni ’70, poi, registra una svolta importante che sviluppa appieno le grandi possibilità del bollettino con la sua capillare presenza nel Paese, imboccando una nuova strada che lo trasformerà da strumento devozionale in un veicolo di comunicazione moderno, agile, disposto a dibattere idee, novità, stimoli che agitano il Paese. Tenendo sempre come punto di riferimento il messaggio evangelico, la Dottrina della Chiesa, nelle linee segnate dal Magistero, comportamento coerente come appunto aveva fatto sant’Antonio.
Oggi, il «Messaggero di sant’Antonio» gode di una sicura autorevolezza nella realtà cattolica, ma anche di rispetto e attenzione da parte del mondo laico con il quale si confronta e dialoga.
La rivista è diffusa in tutto il mondo con circa 450 mila copie per 6 edizioni in 5 lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, rumeno) con lettori in 145 Paesi dei cinque continenti. L’edizione principale è quella italiana: 350 mila copie, diffuse su tutto il territorio nazionale, con punte percentuali molto alte in Puglia e Lombardia.
Dopo più di un secolo di vita, l’«antonianità» – motivo ispiratore e animatore della pubblicazione – si è trasformata da forma di espressione esteriore della devozione a più concreta esigenza di trasmettere il messaggio evangelico. Immutati, invece, l’amore e l’attenzione ai problemi degli uomini di oggi, che sono rimasti gli stessi che avevano animato Antonio ai suoi tempi.
Ogni anno arrivano al Direttore della rivista più di 30 mila lettere per chiedere un consiglio, un aiuto nei momenti di sofferenza fisica e spirituale. Segno di un forte legame tra il «Messaggero di sant’Antonio» e suoi abbonati.
Saper leggere il presente con un’ottica diversa
L’impegno di quanti operano all’interno della rivista, è quello di far crescere i lettori, aiutandoli a leggere i segni dei tempi, a maturare la loro fede e la coscienza critica offrendo elementi utili a giudicare gli avvenimenti della Chiesa, i fatti della società e della politica. Ma anche di essere portavoce delle esigenze spirituali dei devoti del Santo che nella sua Basilica hanno un punto di riferimento sicuro e dei poveri, promuovendo la solidarietà.
Una sfida e un impegno che continuano ancor oggi, sotto la guida di fra Fabio Scarsato, direttore responsabile della rivista dal 2013, con una redazione formata da laici, coinvolti nel comune sforzo di sottrarsi all’omologazione che coinvolge gran parte dei media. Come? Dando spazio ad avvenimenti, personaggi, situazioni e drammi che gli altri non accolgono o dimenticano perché non fruibili da una logica giornalistica attenta solo a chi cerca lo scandalo pur di vendere qualche copia in più del proprio giornale. Riproponendo, invece, i grandi valori della fede, carità giustizia, dignità della persona e con una accentuata attenzione alla pluralità delle voci presenti nella Chiesa e sempre aperta al dialogo con il mondo dei credenti o diversamente credenti.
Nel segno del dialogo
Molte persone, anche lontane dal mondo cattolico, sfogliando il «Messaggero di sant’Antonio» riconoscono alla rivista un taglio laico, aperto, mai dogmatico ma sempre dialogico pur nel rispetto del Magistero ecclesiale.
In questi ultimi anni, la rivista è stata arricchita di numerose firme prestigiose del panorama editoriale italiano: da Aldo Maria Valli a Goffredo Fofi; da Michela Murgia a Fulvio Scaparro; da Luigi Accattoli a Lucetta Scaraffia; da Antonia Arslan ad Ada Fonzi; da Chiara Giaccardi a Ritanna Armeni.
Tra le firme del mondo ecclesiale ricordiamo: padre Ermes Ronchi, padre Giulio Albanese, padre Bernardo Cervellera, monsignor GianCarlo Bregantini.
Tematiche a 360 gradi
Il «Messaggero di sant’Antonio» è suddiviso in alcune aree tematiche. Dopo l’editoriale e la sezione delle lettere al direttore, una delle più lette della rivista, continua con le pagine connotate con la sezione 360 gradi: cinque rubriche formate quasi esclusivamente da articoli veloci, brevi, che parlano di Chiesa, esteri, politica, economia, costume, con una particolare attenzione ai giovani.
La rivista prosegue poi con temi di attualità, inchieste, interviste, pagine estero, storie di vita (esperienze significative vissute da persone uscite da situazioni di difficoltà che hanno trovato la forza per dare una svolta alla propria vita).
La sezione centrale della rivista è costituita dal Dossier, un articolo molto ampio che approfondisce un tema di attualità o che comunque cerca di rispondere indirettamente (fornendo chiavi di lettura e spunti per approfondimenti), a quella ricerca di senso che emerge più spesso come una delle più impellenti necessità dei nostri giorni.
Una catechesi per l’uomo d’oggi
Con particolare evidenza si sviluppa poi la sezione Chiesa, con le Pagine di Catechesi. Nel corso di tutto l’anno viene sviluppato un tema legato alla formazione e all’educazione alla fede. Nel 2013 ci si è occupati delle opere di misericordia corporale, mentre a partire dal 2014, è stato avviato un percorso biennale in vista del quinto Convegno ecclesiale nazionale della Cei (Firenze, novembre 2015), sul tema In Gesù cristo un nuovo umanesimo. Nel 2014 si è parlato dunque di Beatitudini, mentre nel 2015 si sta affrontando il tema de I Volti del Figlio. I temi delle pagine di catechesi sono affrontati volutamente in tono divulgativo e attento all’attualità, sviluppati da esperti e docenti universitari.
Antonio oggi: è lo spazio privilegiato, la parte antoniana per eccellenza, anche se, come si diceva all’inizio, tutto il mensile si ispira ai valori antoniani. In esso trovano spazio notizie dalla Basilica del Santo, una rilettura attualizzata della vita di sant’Antonio, le pagine dedicate alla Caritas antoniana.
Chiesa domani, oltre ai contributi di padre Ermes Ronchi e monsignor GianCarlo Bregantini e alla rubrica Direfarepregare, dedicata alle famiglie religiose nell’anno dedicato alla vita consacrata, propone testimonianze o interviste dedicate a un tema legato alla realtà ecclesiale.
Si prosegue poi con la sezione Cultura, inaugurata dalla rubrica Ciak bioetica, che esplora i temi della bioetica in chiave divulgativa, a partire da come essi sono stati trattati al cinema. Questa sezione propone articoli di arte, costume e storia. Al suo interno vi è anche una rubrica di recensioni librarie, e una pagina curata da Lorena Bianchetti, volto noto della televisione italiana.
A servizio della famiglia
Il «Messaggero di sant’Antonio» si chiude con la parte che riguarda più strettamente il vivere quotidiano, Vivere insieme, riguardante l’educazione, i rapporti tra generazioni, la disabilità; Giorno per giorno, con le rubriche cucina, spesa, salute, idee per la casa. E, infine, il saluto finale, lasciato alla penna di Lucetta Scaraffia: un editoriale su un tema di attualità sempre ben argomentato e che lascia ampio spazio ad approfondimenti.
Con queste premesse e con questi contenuti il «Messaggero di sant’Antonio» si sta sempre più connotando come una rivista che si rivolge alla famiglia nella sua totalità: punto fermo nell’ideazione e stesura di ogni numero, infatti, è l’attenzione a far sì che tutti (persone colte o meno, credenti e non, giovani e anziani) trovino articoli di loro interesse e alla loro portata, scritti in modo semplice e chiaro. Mai banale.