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La grande solidarietà di Caritas sant’Antonio nel «Messaggero di sant’Antonio» di marzo
Gli approfondimenti quaresimali su compassione, penitenza e preghiera; vademecum truffe on line; la storia di vita di Federico De Rosa; l’intervista al neocardinale di Algeri Jean-Paul Vesco; la prima donna laureata fuori sede della storia
E ancora, i restauri della Cappella Bardi a Firenze e la rubrica Diversa-mente di Claudio Imprudente
Comincia con un “Thank you” il «Messaggero di sant’Antonio» di marzo che dedica la copertina al resoconto delle iniziative finanziate nel 2024 da Caritas sant’Antonio, il braccio caritativo dei frati della Basilica del Santo. All’interno l’ampio servizio firmato da Giulia Cananzi “Una grande solidarietà a due mani”, con i dati dello scorso anno: 98 progetti finanziati, che hanno raggiunto quasi 10 milioni di beneficiari, in Italia e all’estero, per un totale di quasi 3 milioni e 400mila euro (pdf in allegato).
Nel nuovo numero della rivista molti i temi tradizionalmente legati alla Quaresima: preghiera, penitenza, compassione, carità. È il caso di “Penitenza, cioè conversione”, l’editoriale di fra Massimiliano Patassini, che spiega come la penitenza non sia una sorta di castigo, bensì, stia a indicare, nel suo significato più autentico, «la conversione di un cuore che si sa amato da Dio».
Di compassione parla il dossier di Sabina Fadel intitolato “Carità in azione”, un viaggio all’interno di questo sentimento divino e per questo profondamente umano, salvifico, in un tempo sempre più caratterizzato da indifferenza e odio. Unico antidoto sensato al dolore del mondo (pdf in allegato).
“«Adoriamo insieme», un dono di Dio” di Alberto Friso approfondisce invece il tema della preghiera. «Adoriamo insieme» è un’esperienza di adorazione eucaristica nata dai giovani e aperta ai giovani tra i 18 e i 35 anni, che si tiene ogni martedì sera, all’Istituto teologico di via San Massimo, a Padova. Un appuntamento ormai irrinunciabile dove ricaricarsi.
Da segnalare anche il ricco articolo di attualità “Occhio alle truffe” di Romina Gobbo, che affronta il tema delle truffe online, fenomeno in preoccupante aumento, complici anche i nuovi mezzi di comunicazione e l’Intelligenza Artificiale che le rendono più semplici da realizzare, e che colpisce soprattutto adulti nella fascia 35-65 anni (pdf in allegato).
Particolarmente significativa anche l’esperienza raccolta da Antonio Tiso in “Diversamente abili, diversamente felici”, nel quale racconta la vicenda di Federico De Rosa, 31 anni e un disturbo dello spettro autistico che gli consente di comunicare con il mondo solo con il computer. Eppure, confida De Rosa, «Ho due grandi amori: qui e ora. Vivendo qui e ora non mi mancano mai interessanti sviluppi».
Particolarmente intensa è l’intervista “La lotta della fraternità” che la giornalista di origine algerina Nacéra Benali ha realizzato a Jean-Paul Vesco, arcivescovo e neocardinale, che dal 2021 guida la Diocesi di Algeri. Il quale confida al «Messaggero» il suo sogno nel cassetto: che il suo popolo si riconcili con la propria storia di dolore e possa mostrare la forza del bene di cui è portatore.
Nelle pagine culturali, Luisa Santinello, nell’articolo “La fisica di Cristina”, porta i lettori sulle tracce di Cristina Roccati, che nel 1751, a soli 18 anni, divenne la prima donna laureata fuori sede della storia. Una mostra ne ripercorre le vicende a Palazzo Roncale a Rovigo fino al 21 aprile: «Cristina Roccati. La donna che osò studiare fisica».
Con “La straordinaria vita di Francesco” Andrea Semplice ripercorre la sua visita, a fianco delle restauratrici, al cantiere di restauro della Cappella Bardi nella Basilica di Santa Croce, a Firenze. Perché il capolavoro di Giotto, con i suoi sette secoli di vita e le sue sei scene, racconta il santo di Assisi in tutta la sua bellezza.
Infine, tra le rubriche segnaliamo questo mese Diversa-mente, curata da Claudio Imprudente, fondatore e presidente onorario del Centro documentazione handicap di Bologna, ed ex direttore della rivista «Accaparlante». Nel contributo di marzo, “La debolezza che confonde i forti”, il giornalista si sofferma sull’apertura della Porta Santa effettuata da papa Francesco: perché, in una società in cui l’imperfezione è negata, il Papa che apre la Porta Santa dalla sua carrozzina compie un gesto davvero potente.
Pdf articoli integrali scaricabili dall’area download "Allegati”
Al comunicato stampa sono allegati anche alcuni articoli integrali del mensile per cui è consentita la ripresa in toto o in stralcio sui propri organi di stampa, con citazione di fonte «Messaggero di sant’Antonio» e autore/autrice. Si ringrazia per la collaborazione