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“Per piacere a Dio”, il 4 aprile gran finale con il concerto della Cappella Musicale Antoniana del Santo istituita nel 1486
Si conclude la rassegna di preparazione quaresimale organizzata da Basilica del Santo, associazione Corsia del Santo e Basilica di Santa Giustina quest’anno incentrata sulla musica sacra
Si conclude la rassegna di musica sacra “Per piacere a Dio” organizzata da Basilica del Santo, associazione Corsia del Santo e Basilica di Santa Giustina come momento di preparazione quaresimale attraverso la musica. Martedì 4 aprile alle 20.45, in Basilica di Sant’Antonio, si esibirà il coro della Cappella Musicale Antoniana del Santo, con il soprano Daniela Segato e il contralto Eugenia Zuin, diretti da Valerio Casarin, già organista del santuario pontificio dal 1984. All’organo Massimo Dal Prà, dal 2006 organista titolare della Pontificia Cappella Musicale Antoniana, con al suo attivo più di 600 concerti come solista o accompagnatore di cantanti o gruppi corali sacri o lirici in Italia e all’estero. Presentazione e guida all’ascolto a cura di padre Alessandro Fortin. Ingresso gratuito. Verrà distribuito il programma di sala con la traduzione in italiano dei brani corali. Informazioni: infobasilica@santantonio.org e 049-8225652.
È l’ultimo concerto della rassegna che ha riscosso in questi mesi un grande successo di pubblico. L’intento degli organizzatori era di stimolare i fedeli e gli appassionati di musica a elevare il proprio spirito a Dio attraverso un ascolto guidato e meditato dei brani corali, una sorta di catechesi in musica.
La data ufficiale di fondazione della Cappella Antoniana della Basilica del Santo è il 28 dicembre 1486. Primo maestro a dirigerla fu padre Pietro di Beaumont (Provenza). Già in precedenza, tuttavia, seppure in forma occasionale, si ebbero in basilica notevoli manifestazioni musicali. Viene ricordata una stupenda Missa Sancti Antonii del celebre compositore del Quattrocento Guillaume Dufay, che si ritiene sia stata eseguita per la prima volta al Santo per l’inaugurazione dell’altare maggiore di Donatello, nel 1450. Prima e dopo l’istituzione della Cappella, la Basilica del Santo, con la presenza di musicisti italiani e stranieri generalmente francescani conventuali, è stata punto d’incontro e centro della diffusione del gusto e degli stili musicali attraverso l’intera Europa.
Un primo periodo glorioso si ebbe nel Cinquecento con la guida prima di Rufino Bartolucci di Assisi (1520-25 e 1531-32), poi di Costanzo Porta (1565-1567 e 1595-1601). Autore fecondo, eccellente contrappuntista e fondatore delle cappelle musicali di Ravenna e Loreto, padre Porta fu una delle maggiori figure della musica nel Rinascimento italiano, per la qualità delle sue composizioni sacre e profane e per l’influenza esercitata su un’intera generazione di giovani compositori. Ma il secolo d’oro per la Cappella Antoniana fu indubbiamente il Settecento, con tre maestri prestigiosi, compositori e trattatisti noti in tutta Europa che si succedettero: il veneziano Francesco Antonio Callegari, dal 1703 al 1727; il vercellese Francesco Antonio Vallotti, per ben 50 anni, dal 1730 al 1780; infine Luigi Antonio Sabbatini, di Albano, dal 1786 al 1809. A questi nomi si aggiunge quello del celebre Giuseppe Tartini, dal 1721 al 1765 primo violino e capo dei concerti nella Cappella antoniana. Indicativa del livello qualitativo raggiunto dalla Cappella Antoniana è la sosta di Leopold e Wolfgang Amadeus Mozart a Padova nel 1771, per incontrare padre Vallotti e assistere alle sue mirabili esecuzioni. Dopo un periodo di oscurità nell’Ottocento per le vicende politiche e un volgersi del gusto verso la musica da teatro, si ebbe una ripresa alla fine del secolo e nel successivo, con la riforma della musica sacra, e con l’apporto di due notevoli direttori laici: il bresciano Giovanni Tebaldini (1864-1952) e il padovano Oreste Ravanello, direttore della cappella dal 1897 al 1938, fervido promotore della rinascita della musica sacra e organistica.