Messaggero di sant'Antonio Editrice | ComunicatoStampa
I nuovi emigrati in Argentina che lasciano il lavoro nello Stivale per trasferirsi, designer e creativi italiani in Australia, i sarti padovani di Hawking
Sono alcune delle storie dei nostri emigrati nel «Messaggero di sant’Antonio» per l’estero di settembre
Con “Benvenuti tanos” Giulia Cananzi ci porta in Argentina per conoscere l’esperienza del LIA, il Laboratorio idee Italia-Argentina, un think tank di giovani professionisti, scienziati, artisti, ricercatori universitari, accomunati dall’origine italiana e da studi realizzati, in tutto o in parte, in Italia. Il gruppo, coordinato da Maria Inés Tarelli, ha realizzato un’analisi sulla recente migrazione italiana nel Paese sudamericano. Ne esce uno spaccato inedito, con dati interessanti, tra tutti quello che oltre metà dei nuovi emigrati ha lasciato un lavoro in Italia per trasferirsi.
Arriva dall’Australia la storia dei Mathery, ovvero di Erika Zorzi e Matteo Sangallo, coppia nella vita e nel lavoro, che hanno dato vita a uno studio di design che realizza vari progetti creativi, da quelli artistici, a video e installazioni. “Mathery, creatività in duo” di Sara Bavato racconta come i due giovani italiani emigrati nel Paese dei canguri abbiano saputo lasciare il segno, con i propri lavori, in tutto il mondo, a partire da Melbourne fino a Barcellona.
Nicoletta Masetto in “Dino e Silvano, i sarti di Hawking” racconta dei padovani Dino e Silvano Concolato, da undici anni sarti di fiducia dell’astrofisico di Cambridge Stephen Hawking, uno degli scienziati icona del ventesimo secolo. I fratelli svelano al «Messaggero» come hanno conosciuto il “fisico dei buchi neri”, mentre si trovava nella Città del Santo per un importante congresso all’Università.
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