Giugno Antoniano 2018 | ComunicatoStampa
Rievocazione storica del “Transito di sant’Antonio”, oltre 150 figuranti in costume per l’ultimo viaggio del Santo da Camposampiero al santuario dell’Arcella
Al termine, il concerto delle campane di tutte le parrocchie cittadine dà l'inizio ufficiale alla Solennità del 13 giugno. Una sacra rappresentazione con quasi 90 anni di storia che anche Ermanno Olmi documentò nel 1963 con un cortometraggio per la Rai
Spiritualità e devozione si fondono nella “Rievocazione storica del Transito di sant’Antonio” che si svolgerà martedì 12 giugno all’Arcella, con partenza alle 20.30 da Piazzale Azzurri d’Italia. La sacra rappresentazione in costume dell’ultimo viaggio da Camposampiero a Padova del Santo, che sentendosi prossimo alla morte chiese di essere portato nell’amato convento padovano di Maria Mater Domini, primo nucleo di quella che divenne poi la basilica antoniana, culminerà con l’arrivo del carro al Santuario dell’Arcella e con il tradizionale concerto delle campane di tutta la città alle 21.30, in collaborazione con le parrocchie cittadine e la Diocesi di Padova. Sarà il concerto delle campane a dare inizio ufficialmente alla Solennità del Santo del 13 giugno, così come stabilirono gli Statuti del Comune di Padova nel 1276.
Oltre 150 i figuranti in costume che si sfileranno in parata, 5 le scene della sacra rappresentazione, corrispondenti ad altrettante tappe lungo le vie del quartiere, in cui vengono narrati l’arrivo di frate Antonio all’Arcella sul carro trainato da buoi e la sua morte, seguendo con fedeltà le immagini ricavate dal testo dell’Assidua, la prima biografia scritta pochi anni dopo la morte del francescano, verosimilmente da un testimone oculare, probabilmente fra Luca Belludi, fedele confratello di Antonio.
Il viaggio da Camposampiero sul carro trainato da buoi, l’incontro con frate Vinotto, l’arrivo al Monastero della Cella e la costernazione delle “Povere Dame” (le Clarisse) sono le icone sulle quali è incentrata la rievocazione storica che si svolge per un tratto lungo l’antica via Aurelia Copta (attuale via Aspetti), ripercorrendo anche fisicamente gli stessi luoghi toccati da sant’Antonio in quello straordinario viaggio di quasi otto secoli fa. L’ultima scena, la sesta, con le ultime ore di vita e l’agonia prima delle fatidiche parole «Video Dominum meum» («Vedo il mio Signore»), con le quali il Santo concluse la sua vita terrena, avviene invece all’interno del Santuario, di fronte alla “Cella del Transito”, il venerato sacello che da secoli ci tramanda il luogo della morte del Santo.
Ma la stessa Rievocazione ha una sua storia, benché recente. Nacque nel 1931, in occasione del 7° Centenario del Transito di sant’Antonio, quando l’allora parroco e rettore del santuario antoniano dell’Arcella, padre Ludovico Bressan, pensò di realizzare una sacra rappresentazione sulla falsariga di quelle medioevali, ricostruendo l’episodio del viaggio da Camposampiero all’Arcella con il carro trainato da buoi. La manifestazione però non ebbe luogo a causa dei contrasti accaduti, proprio in quell’anno, tra la Santa Sede e il regime fascista. Tuttavia da allora si iniziò, in forma ridotta, la celebrazione del Transito nella sera del 12 giugno, rispettando fedelmente il dettato degli Statuti del Comune di Padova che prescrivevano che l’inizio della celebrazione della Festa di sant’Antonio avvenisse dopo l’ora nona della vigilia, aprendo la festa solenne del 13 giugno.
Nel 1995, nell’8° centenario della nascita del Santo, si progettò di dare vita a una forma più ampia e solenne. Per l’occasione venne preparato un nuovo testo a commento delle varie scene ricavato dall’Assidua, in modo da animare la sacra rappresentazione, così come la conosciamo oggi, lungo l’itinerario del corteo storico. Dal 2006 la Rievocazione storica del Transito è divenuta “manifestazione cittadina” alla quale partecipano, oltre alle autorità della città di Padova, anche le rappresentanze dei comuni attraversati dalla Statale del Santo, a sottolineare il forte legame che, ancora oggi, lega il Santo al territorio padovano.
E non mancano le curiosità. Nel 1963, 7° centenario del ritrovamento della lingua incorrotta del Santo e della “Traslazione delle spoglie” dalla chiesetta di Santa Maria Mater Domini al primo nucleo dell’attuale Basilica del Santo, venne realizzato l’intero percorso del transito da Camposampiero all’Arcella. A documentarlo, allora, venne chiamato dalla Rai il regista Ermanno Olmi, recentemente scomparso. “700 anni”, questo il titolo del cortometraggio del grande regista, è tutt’ora visibile sul canale Youtube (https://youtu.be/WjESdYFs8pE).
INFO - Santuario Antoniano dell’Arcella, tel. 049.605517; Basilica del Santo, tel. 049.8225652, infobasilica@santantonio.org. In caso di maltempo o di meteo inaffidabile la celebrazione avverrà in forma ridotta all’interno del Santuario.
DRAPPI ANTONIANI - Il 12 e il 13 giugno la cittadinanza è invitata a esporre lungo il percorso del Transito e della solenne processione del 13 giugno i drappi antoniani. Info: Arciconfraternita di Sant’Antonio, tel. 049-8755235, segreteria@arciconfraternitadelsanto.com.
GIUGNO ANTONIANO. Info e programma:
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Il Giugno Antoniano è organizzato da Comune di Padova, Pontificia Basilica del Santo, Provincia di S. Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali, Coordinamento di Pastorale cittadina della Diocesi di Padova, Veneranda Arca di S. Antonio, Messaggero di sant’Antonio Editrice, Arciconfraternita di Sant’Antonio, Centro Studi Antoniani.
La realizzazione della manifestazione è stata possibile grazie al contributo della Fondazione Cariparo (Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo) e della Fondazione Antonveneta, che nel nome di Antonio valorizzano il territorio con i loro molteplici interventi e che, anche quest’anno, hanno voluto credere nel messaggio del Giugno Antoniano.
La rassegna ha ricevuto inoltre il patrocinio della Regione del Veneto, che entra così per la prima volta a far parte del parterre istituzionale del Giugno Antoniano, della Nuova Provincia di Padova, dei Comuni di Camposampiero e Anguillara Veneta, dei Dipartimenti dei Beni Culturali e di Scienze Storiche Geografiche e dell’Antichità dell’Università di Padova.
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