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Ritratto 21, i sorrisi dell’anima di chi ha quel cromosoma in più sul «Messaggero di sant’Antonio» di febbraio
Tra le novità del nuovo numero Veladiano nuova editorialista del mensile, il dossier su musica e spiritualità, gli zaffiri “insanguinati” del Madagascar
Possiamo essere i «cavalli di Troia di Dio», se Dio è dentro di noi. È la metafora usata dal direttore responsabile del «Messaggero di sant’Antonio», fra Fabio Scarsato, nel suo editoriale di febbraio che parla di quella che papa Francesco ha definito la santità della porta accanto.
Tra le firme autorevoli degli editorialisti del mensile francescano entra da questo mese anche Mariapia Veladiano, famosa scrittrice e preside. Attraverso la sua rubrica “Bene – dire” accompagnerà i lettori del «Messaggero» nel corso dell’anno. Chi crede sa che il mondo e le azioni di uomini e donne sono “affidati” e che l’efficacia è, per così dire, “garantita”, anche se non si vede nell’immediato l’effetto positivo, scrive nel suo intervento di esordio “Circondati. Dal bene”. Ciascuno, continua l’autrice, «può alzare gli occhi e scoprirsi circondato dalle potenze benigne di chi, facendo il bene, ci mette nelle condizioni di farlo anche noi». Ciascuno può «rompere l’incantamento perverso del “niente mai cambierà”». Un mantra che è anche antidoto a una quotidianità frenetica e densa di aspettative pressanti sul versante relazionale, emotivo e lavorativo.
“Ritratto 21” è il titolo della storia di copertina e del fotoreportage firmati da Hermes Mereghetti e dedicato alla sindrome di Down, detta anche trisomia 21. Protagonisti sono alcuni ragazzi “con quel cromosoma in più”, immortalati dagli scatti del fotografo. Che racconta: «i ragazzi affetti da questa sindrome hanno qualcosa di speciale, spesso indefinito e amorevolmente coinvolgente». E amorevolmente coinvolgenti sono anche le foto che li ritraggono con le loro storie. Un bianco e nero che coglie i sorrisi dell’anima.
Stefano Marchetti firma il dossier “Note di spirito”. Nella storia della musica pop italiana il tema spirituale fa capolino più spesso di quanto si possa immaginare e in moltissime occasioni. A cominciare da quella vetrina sfavillante e quasi settantenne che è il Festival di Sanremo. Un viaggio nel tempo della musica del Belpaese dall’inizio del Novecento a oggi, evidenziando come il rapporto tra la canzone e il sacro ha accompagnato le svolte generazionali e dei costumi, senza mai sparire.
Un altro reportage, “Gli occhi del cielo”, con testi e foto di Donatella Penati M., conduce il lettore nelle miniere di zaffiri del Madagascar, dove scavano, calati in pericolosi tunnel sotterranei o chini su fatiscenti cunicoli a gradoni, lavoratori soprattutto di colore. Persone povere che arricchiscono affaristi asiatici per soddisfare il mercato internazionale dei ricchi. E spesso rischiano la vita. Nonostante la richiesta di migliorare le condizioni di lavoro, scrive infatti l’autrice, si continua a morire «in queste tombe di sabbia». «Perché poche sono le compagnie che sfruttano eticamente territorio ed esseri umani».
Con “Hacker etici” Alberto Friso fa il punto sulla sicurezza informatica e guida il lettore alla scoperta dei pirati informatici “buoni”, specializzati nel violare i sistemi per individuarne vulnerabilità e cercare soluzioni per migliorarli. Un lavoro prezioso visto che i sistemi informatizzati regolano tanti aspetti cruciali del nostro quotidiano, e falle nella sicurezza possono creare danni enormi alla privacy e alle persone.
Il sommario del nuovo numero su www.messaggerosantantonio.it.