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Aver cura della fragilità nel «Messaggero di sant’Antonio» di aprile
L’approfondimento sui ghiacciai alpini a rischio estinzione, il reportage sui desaparecidos messicani, i cento anni del «Messaggero dei Ragazzi», l’intervista a Gianluca Nicoletti, il poliedrico intellettuale Carlo Levi
Un Cristo Risorto che si staglia in primo piano, mentre sullo sfondo campeggia uno scenario di guerra e distruzione. La copertina del «Messaggero di sant’Antonio» di aprile, illustrata da Giuliano Dinon, è il modo scelto dalla redazione del mensile francescano per ribadire al mondo che all'orrore delle guerre possiamo anteporre solo la pace che viene dal Risorto. La Pasqua ricorda infatti che la vita e il bene vincono sempre e che la morte non ha l’ultima parola.
Con l’aiuto dello psichiatra Eugenio Borgna e dell'antropologo e tanatologo padre Guidalberto Bormolini, il dossier “Abbi cura della fragilità” di Sabina Fadel indaga il tema della fragilità, caratteristica propria dell'essere umano, perché legata a doppio filo alla nostra condizione di finitudine. Fragilità non è però solo limite, è anche scoperta di emozioni che aprono la strada alla solidarietà e alla fratellanza. È riconoscimento che noi siamo stati salvati non dalla forza, ma dalla fragilità di un Dio che per redimerci è morto in croce.
Dal 1959 al 2017 i ghiacciai italiani hanno perso oltre 200 km quadrati di superficie, con un ritmo sempre più intenso, accompagnato da valori di CO2 in atmosfera oggi più alti degli ultimi 200mila anni e temperature in costante aumento. Il rischio concreto è che tra cinquant’anni i ghiacciai alpini saranno estinti. Una situazione che spaventa scienziati e abitanti della montagna, ma non il turismo d'alta quota. Ne scrive Luisa Santinello in “Ghiacciai di casa nostra”.
Giulia Cananzi in “Rinato da mio figlio” ha intervistato Gianluca Nicoletti, tra i più noti e geniali conduttori radiofonici nonché promotore di una cultura della neurodiversità. Grazie a suo figlio Tommy, autistico, a quasi 60 anni il giornalista ha scoperto di avere la sindrome di Asperger.
“Ricomincio da trentatré”, sempre a firma di Cananzi, racconta invece la vicenda umana di Claudio Marinaccio, scrittore e giornalista che un giorno ha scoperto di avere il cancro. Da quel momento, la sua vita ha preso altri binari da quelli immaginati fino ad allora, come raccontare la sua vicenda in un libro a fumetti, nel quale ha scelto di sorridere sulla sua malattia, senza alcuna retorica.
Il reportage del mese “Vi cerchiamo perché vi amiamo”, con testi di Caterina Morbiato e foto di Mahé Elipe, ci porta in Centro America, per conoscere da vicino la drammatica vicenda delle famiglie dei desaparecidos messicani. Un fenomeno che in Messico è una vera e propria crisi umanitaria: sono quasi 100 mila le persone sparite dal 1964 a oggi. Della maggior parte dei desaparecidos si sono perse le tracce, mentre il 98% dei responsabili delle sparizioni forzate rimane impunito.
Nelle pagine di cultura, Maria Giulia Baiocchi in “Un secolo di MeRaviglia!” ripercorre i “primi” cento anni di pubblicazioni del «Messaggero dei Ragazzi», la rivista per i più piccoli pubblicata dai frati del Santo. Una storia lunga un secolo, nella quale tantissimi ragazzi e ragazze hanno trovato nelle pagine del MeRa l’occasione per crescere e maturare nella fede, ma sempre divertendosi.
Da segnalare infine “Canto al Sud”, l’articolo che Nicoletta Masetto ha dedicato alla mostra “Carlo Levi. Viaggio in Italia: luoghi e volti”, aperta al Gam di Torino fino all’8 maggio. I suoi ritratti e paesaggi raccontano, a 120 anni dalla nascita, un protagonista del ’900, medico, scrittore e intellettuale poliedrico. Un uomo del Nord che seppe narrare il Sud.
Il sommario del mese sul sito del «Messaggero di sant’Antonio» dal 1° di aprile e in allegato nella Sala stampa del Messaggero.