Provincia Italiana S. Antonio di Padova | ComunicatoStampa
Dopo 3 milioni di passi, domenica 9 ottobre i pellegrini del progetto “Antonio 20-22” ritornano a Padova con la reliquia del Santo
Tutti gli eventi previsti per la conclusione del Cammino partito da Capo Milazzo il 30 giugno scorso per rievocare a 800 anni di distanza il percorso fatto da sant’Antonio in Italia per 1800 chilometri
Dopo 1.800 chilometri percorsi a piedi da Capo Milazzo a Padova sulle orme di sant’Antonio, oltre 3 milioni di passi in 92 tappe, per quasi 103 giorni di impegno, 9 regioni e 42 diocesi attraversate, domenica 9 ottobre la staffetta di pellegrini del progetto “Antonio 20-22” raggiungerà la Pontificia Basilica di Sant’Antonio a Padova, dove a fine giugno era stata consegnata loro la reliquia ex ossibus del Santo, portata in uno speciale zaino-reliquario per tutto il lungo pellegrinaggio. La Basilica antoniana di Padova, ultimo approdo di frate Antonio nel suo viaggio dalla Sicilia verso il nord Italia 8 secoli fa, è quindi anche l’ultimo arrivo di tappa di questo importante cammino. Dalla partenza, sono stati coinvolti nel complesso 52 camminatori della staffetta ufficiale, oltre ad altri circa 280 pellegrini che si sono via via aggiunti per qualche tappa o anche per pochi chilometri, incontrando circa 8mila fedeli che hanno pregato nei momenti di preghiera organizzati nei tanti conventi, parrocchie, santuari, capitelli incontrati lungo il cammino.
Si concluderà così l’evento più evocativo del “Progetto Antonio 20-22” promosso dai Frati minori conventuali della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova in occasione degli ottocentenari antoniani, che ha visto collaborare insieme laici e religiosi delle principali realtà della famiglia antoniana: Pontificia Basilica di S. Antonio a Padova, Messaggero di sant’Antonio, Il Cammino di Sant’Antonio, Associazione Cammino di S. Antonio, Centro Francescano Giovani – Nord Italia, Peregrinatio Antoniana, Caritas Sant’Antonio.
Dall’Emilia Romagna, dove la staffetta si trova in questi giorni, i camminatori passeranno mercoledì 5 ottobre in Veneto, passando il Po e arrivando come prima tappa a Polesella (tappa Ferrara-Polesella, 23,3 km – programma https://www.antonio2022.org/la-tappa-di-mercoledi-5-ottobre-2022-da-ferrara-a-polesella/); la tappa di giovedì 6 ottobre di 20 km sarà da Polesella a Rovigo (programma: https://www.antonio2022.org/la-tappa-di-giovedi-6-ottobre-2022-da-polesella-a-rovigo/); quella di venerdì 7 ottobre da Rovigo alla volta di Anguillara Veneta, passando per San Martino di Venezze (programma: https://www.antonio2022.org/la-tappa-di-venerdi-7-ottobre-2022-da-rovigo-ad-anguillara-veneta/), la tappa di sabato 8 ottobre da Anguillara Veneta arriverà alla cittadina medievale di Monselice (programma in allegato e su https://www.antonio2022.org/la-tappa-di-sabato-8-ottobre-2022-da-anguillara-veneta-a-monselice/).
Dal Duomo vecchio di Monselice domenica 9 ottobre la staffetta ripartirà alle ore 8 per l’ultimo tratto del lungo cammino di 1800 chilometri totali che la riporterà in Basilica di Sant'Antonio a Padova. Da Monselice con i pellegrini camminerà anche padre Roberto Brandinelli, Ministro provinciale dei frati minori conventuali del Nord Italia. Un’ultima tappa di 22,2 km a cui si aggregheranno man mano un centinaio di persone che hanno percorso nei mesi precedenti alcuni tratti del cammino e che prevede alcuni suggestivi momenti di spiritualità e incontro, che culmineranno nella santa messa solenne delle ore 16.00 in Basilica del Santo a Padova, presieduta da S.E. il cardinale Mauro Gambetti, Arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e Presidente della Fabbrica di San Pietro.
Prima di giungere a Padova, il programma prevede una pausa alle ore 12.30 per un pranzo al sacco al patronato della Chiesa di San Giacomo di Mandriola (Comune di Albignasego – PD); quindi la staffetta con i pellegrini al seguito proseguirà per Padova, dove alle ore 14.30 circa si fermerà al Santuario di San Leopoldo. Da lì, proseguirà per raggiungere Prato della Valle alle ore 15.00 circa, dove è previsto un punto di ritrovo con altre staffette di pellegrini provenienti da Venezia-Dolo guidati da fra Gabriele Terzi del Villaggio S. Antonio Onlus (da Noventa Padovana tra i camminatori ci sarà anche padre Paolo Floretta, coordinatore di “Antonio 20-22”) e da Bassano del Grappa-Camposampiero (dalla cittadina dell’Alta Padovana il capo–staffetta sarà padre Nicola Zuin). Anche da Prato della Valle potranno ancora aggregarsi in cammino per l’ultimo tratto quanti devoti volessero. Da qui, la staffetta porterà in processione fino al Santo la croce intitolata “Voca me” dell’artista milazzese Mariagrazia Toto, realizzata con i legni delle imbarcazioni naufragate negli ultimi anni nello Stretto di Sicilia e inaugurata nel braccio di mare di Capo Milazzo, prospiciente il santuario rupestre di Sant’Antonio, il 27 marzo 2021 durante la Rievocazione del naufragio di sant’Antonio. La croce, lunga 4 metri, verrà portata a spalla dai camminatori fino all’interno del Santo ed esposta durante la santa messa delle ore 16.00 a cui sono stati invitati molti rappresentanti religiosi e civili di diocesi, comunità parrocchiali e comunali toccate nelle quasi cento tappe dalla Sicilia al Veneto. Tra questi, ci sarà don Carmelo Russo, rettore del santuario rupestre di S. Antonio di Capo Milazzo, insieme a un gruppo di pellegrini siciliani.
Durante la celebrazione eucaristica, inoltre, la staffetta restituirà alla Basilica di Sant’Antonio la reliquia ex ossibus di sant’Antonio che, “sulle gambe dei camminatori”, avrà per allora percorso tutti i 1800 chilometri da Capo Milazzo a Padova.
Dopo la santa messa, alle ore 18.00 in Sala dello Studio Teologico al Santo (ingresso dal Chiostro della Magnolia) verrà inaugurata la mostra itinerante d’arte «La voce e il miracolo - Espressioni del contemporaneo». Curata da suor Maria Gloria Riva, l’esposizione dell’associazione culturale Di.Segno di Padova, in collaborazione con il progetto “Antonio 20-22” e il «Messaggero di sant’Antonio», attraverso le opere di ventisette artisti italiani si propone di provocare la riflessione e ripensare nell’oggi le figure dei santi Antonio e Francesco. In quest’occasione, inoltre, la mostra si arricchirà dell’installazione “Voca me”, che verrà portata nella location al termine della santa messa delle ore 16.00, e della mostra fotografica “Abbrivio” di Antonio La Malfa, che ha documentato le fasi di costruzione della croce e la Rievocazione del naufragio di sant’Antonio del 27 marzo 2021. L’esposizione sarà visitabile fino a domenica 23 ottobre nei seguenti orari: tutti i giorni escluso il lunedì dalle 15.30 alle 19.00; sabato dalle 10.00 alle 12.30.
Il 9 ottobre sarà anche l’ultimo giorno utile per visitare l’ostensione della cosiddetta «Tavola di Camposampiero», oggetto di un intenso e importante restauro, che dal 1° giugno scorso è esposta nella Cappella del Tesoro in Basilica del Santo. Si tratta di un’opera a tempera su tavola di Andrea da Murano del 1486, proveniente dalla Cella della Visione di Camposampiero, che la tradizione ci ha consegnato come giaciglio di sant’Antonio. Sarà anche questo un modo per completare il cammino dei molti devoti del Santo. L’esposizione intitolata “Con Gesù tra le braccia” valorizza anche altre «reliquie» antoniane che hanno accompagnato sant’Antonio negli ultimi giorni della sua vita: il saio (rinvenuto nella ricognizione del 1981 all’interno della piccola cassa del 1263, a sua volta contenuta nella cassa originaria del 1231); la pietra usata come guanciale (proveniente dall’antico monastero di Santa Maria della Cella a Capodiponte, ovvero Arcella, donata all’inizio dell’Ottocento da Elisabetta Speroni, badessa del monastero della Beata Elena); il cilicio utilizzato da Antonio (custodito in un reliquiario d’argento opera di Ambrogio di Cristoforo del 1510-1511).
Si ricorda infine che anche durante tutta la tappa del cammino di domenica 9 ottobre, al gruppo di camminatori esperti tra laici e religiosi, altre persone, liberamente e anche per piccoli tratti, potranno aggregarsi senza necessità di iscrizione (logistica, vitto e alloggio NON sono a cura dell’organizzazione).
Per conoscere le tappe e i relativi programmi giornalieri: https://www.antonio2022.org/cammino/tappe/
Si segnala che sul canale YouTube del progetto Antonio 20-22 sono postati quotidianamente i video-racconti delle singole tappe di cammino.
SELEZIONE DI FOTO DEL CAMMINO DA CAPO MILAZZO VERSO PADOVA
Una serie di foto del cammino "Antonio 20-22" delle tappe già percorse sono disponibili a questo link: https://www.mediafire.com/folder/ihr24kym1irg8/Antonio_20-22_selezione_foto_cammino
Con cortese richiesta di citare i crediti: Progetto "Antonio 20-22"
ANTONIO 20-22 PERCHÉ
Interrogare la figura di sant’Antonio in occasione degli ottocentenari antoniani
Il pallottoliere della storia ci offre tre significativi anniversari ottocentenari in successione che stanno caratterizzando dal punto di vista antoniano il triennio 2020-2022 e che diventano opportunità per tornare a interrogare la figura di Antonio di Padova. Anche papa Francesco ci ha incoraggiato a celebrare questi anniversari. Parliamo degli 800 anni di vocazione francescana di Antonio (1220), del suo primo arrivo in Italia, naufrago in Sicilia, del suo primo incontro con san Francesco (1221), del suo “svelamento” con la predica di Forlì (1222), quando tutti i presenti poterono per la prima volta apprezzare la sua capacità ed efficacia di evangelizzatore. La dimensione dell’annuncio, il mandato di far conoscere Gesù tra la gente rimarrà il suo tratto distintivo per il resto dei suoi giorni. Ecco il perché del Progetto “Antonio 20-22”, ed ecco il perché del tornare sulle strade percorse da Antonio 800 anni fa, nel segno dell’incontro.
CHE COSA, QUANDO E COME
Dal 30 giugno al 9 ottobre, lungo le strade percorse da sant’Antonio 800 anni fa
Il cammino a piedi lungo le strade percorse da sant’Antonio è la più evocativa delle iniziative curate dal Progetto “Antonio 20-22”, che è stato questo e molto altro. Si tratta di un’itineranza povera, a staffetta, con un piccolo gruppo di pellegrini cui altri, liberamente e senza necessità di alcuna iscrizione, si aggregano di giorno in giorno alla partenza, affiancandosi lungo il percorso o all'arrivo di tappa per pregare insieme alla comunità ospitante.
I camminatori portano con sé, in uno speciale zaino porta reliquiario, una reliquia ex ossibus di sant'Antonio.
I NUMERI
Oltre 1.800 chilometri; oltre 3 milioni di passi; 19,5 chilometri di media; 9 regioni attraversate; 42 diocesi incontrate; 92 tappe; 103 giorni di impegno (alcune domeniche, come già facevano i pellegrini medievali, la staffetta sosterà); 45.919 metri di salite, e altrettanti di discese; 12 tappe molto impegnative; 29 impegnative; 25 medie; 25 facili.
DA DOVE E PER DOVE
Da Capo Milazzo e poi lungo la via Popilia, fino a immettersi nel Cammino di sant’Antonio destinazione Padova
La Basilica del Santo è l’ultimo approdo di sant’Antonio, ma esiste anche un suo primo luogo di approdo in Italia, ed è in Sicilia: Capo Milazzo, in provincia di Messina, dove oggi sorge un piccolo e suggestivo santuario rupestre dedicato al Santo.
Attraversato lo Stretto, il percorso segue per quanto possibile il tracciato dell’antica via Popilia attraversando Calabria, Basilicata, Campania, Lazio (da questa regione iniziano le frecce del tracciato ufficiale “Il Cammino di sant’Antonio), Umbria, Toscana (tappa significativa eremo di La Verna), Emilia Romagna (tappa significativa eremo di Montepaolo a Forlì) e Veneto, per terminare in Basilica di Sant’Antonio a Padova il 9 ottobre.
IL PROGETTO “ANTONIO 20-22”
Il progetto è espressione dei Frati minori conventuali della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova, voluto e ideato – insieme ai collaboratori laici – da alcune delle principali realtà della famiglia antoniana: Pontificia Basilica di S. Antonio a Padova, Messaggero di sant’Antonio, Il Cammino di Sant’Antonio, Associazione Cammino di S. Antonio, Centro Francescano Giovani – Nord Italia, Peregrinatio Antoniana, Caritas Sant’Antonio. Conta inoltre sul patrocinio dell’intera famiglia francescana d’Italia (frati conventuali, cappuccini, minori, Tor; clarisse delle diverse federazioni; suore francescane; laici francescani dell’Ofs).
Per informazioni stampa: ANTONIO 20-22 – Alberto Friso, Project Event Manager «Antonio 20-22» –
Mob. 349 1770432 – albertofriso@antonio2022.org - www.antonio2022.org