
Basilica del Santo | ConferenzaStampa
A Padova il 27 aprile la 2° "Festa dei Cammini e dei Camminatori al Santo"
Una giornata dedicata a pellegrini, runners, camminatori e maratoneti, con benedizione “delle scarpe” e focus sull'ampliamento del Cammino di S. Antonio nelle tratte Milazzo/Messina-Assisi-Padova e nelle nuove Gemona-Padova e Forlì-Castrocaro-Montepaolo
La 2° edizione della “Festa dei Cammini e dei Camminatori al Santo”, presentata quest’oggi nella “città di Antonio”, si svolgerà sabato 27 aprile a Padova, nel complesso della Basilica del Santo. Sarà un momento d'incontro dei tanti pellegrini e di chi ama mettersi in cammino, un’occasione per conoscere più da vicino alcuni splendidi itinerari di pellegrinaggio “a piedi” del Veneto e di altre regioni italiane, per fare il punto sui nuovi tracciati del Cammino di Sant’Antonio che intendono rinnovare e completare i passi del Santo da sud a nord della penisola: Milazzo/Messina-Assisi-Padova, avviato nel 2018, e i nuovi tratti Gemona-Padova e Forlì-Castrocaro-Montepaolo. Agli aggiornamenti di questi tre percorsi che stanno suscitando un grandissimo interesse nelle singole località sarà dedicato uno specifico incontro in Sala dello Studio teologico alle ore 12.00 (vi parteciperanno i sindaci di Castrocaro T., Chiusi della Verna, Cosenza, Gemona del Friuli, Messina, Mira e Padova, il presidente della Provincia di Padova e il presidente nazionale dell’UNPLI). Enti, regioni, comuni della penisola hanno infatti aderito formalmente o stanno via via aderendo al progetto da Capo Milazzo a Padova, via Assisi, lanciato giusto un anno fa dai chiostri antoniani della Città del Santo in occasione della prima edizione della “Festa dei Cammini e dei camminatori”.
E altri si stanno proponendo autonomamente per estendere il Cammino di Sant’Antonio nei propri territori. È il caso di Gemona del Friuli (UD), la cui amministrazione comunale ha avanzato la sua legittima candidatura come ulteriore punto di arrivo del Cammino di Sant’Antonio. La cittadina friulana, che ha per patrono sant’Antonio, è infatti la sede del più antico santuario antoniano nel mondo consacrato nel 1248, 62 anni prima dell’apertura al culto della Basilica di Padova, avvenuta nel 1310. Gli storici hanno confermato la presenza di frate Antonio in Friuli negli anni tra 1227 e 1230: in quel periodo egli era superiore provinciale dei Frati minori dell’Italia settentrionale e, in quella veste, visitò le fraternità del patriarcato di Aquileia sotto la sua giurisdizione, tra cui anche quella di Gemona, attiva fin dal 1219.
Recentemente, infine, sono state le amministrazioni locali di Forlì, Castrocaro e Montepaolo a chiedere ai frati della Basilica di Sant’Antonio un collegamento al Cammino esistente che già passava unicamente per Montepaolo. Si tratta di pochi chilometri che ripercorrono il breve viaggio che il giovane frate Antonio intraprese quando, nel 1222, dall’eremo di Montepaolo, sua prima dimora in Italia, fu inviato appunto a Forlì a predicare nell’Abbazia di San Mercuriale. Fu qui dove egli rivelò inaspettatamente le sue straordinarie doti di predicatore ed evangelizzatore, e dove, da allora innanzi, svolse questo compito a tempo pieno, lasciando l’amato eremo di Montepaolo.
Ma l’appuntamento di fine mese promosso da Pontificia Basilica di Sant’Antonio di Padova, Messaggero di sant’Antonio Editrice, Associazione “Il Cammino di sant’Antonio”, in collaborazione con Arciconfraternita del Santo e Veneranda Arca di S. Antonio, vuole essere soprattutto un giorno di festa per tutti i pellegrini, camminatori, runners, maratoneti – molti saranno in città per la PadovaMarathon del giorno seguente – che si ritroveranno accanto alla Tomba del Santo per vivere un giorno di letizia e fraternità, invocare l’aiuto e la benedizione per le prossime partenze e imprese, condividere esperienze di vita.
Per questo motivo la festa sarà evidenziata da uno spazio di danze popolari (ore 14.00, sagrato della basilica), da un pranzo “pellegrino” al sacco, da stand informativi sui vari cammini che attraversano l’Italia, da bookshop con libri e guide “su” e “di” cammini (tutto il giorno nei chiostri), con testimonianze di pellegrini e autori. Tra questi, Angela Serracchioli, famosa pellegrina e ideatrice-promotrice del cammino “Di qui passò Francesco” dalla Verna ad Assisi, che racconterà la sua esperienza nell’ambito di una conferenza con i rappresentanti di altri quattro Cammini italiani: il Fogazzaro Roi, la Romea Germanica, il Cammino di Dante, Il Cammino celeste (ore 9.30, Sala Studio teologico). Il giovane Matteo Bergamelli (29 anni), autore del Diario di un pellegrino Rosso (ed. Edizioni Messaggero Padova, 2019), presenterà invece il libro che ha scritto sulla sua esperienza di cammino lungo la Via Micaelica, da Salerno a Monte Sant’Angelo (ore 15.00, Sala Studio teologico): un pellegrinaggio intrapreso volutamente senza soldi, confidando esclusivamente sulla Provvidenza, che non è mancata.
La “Festa dei cammini e dei camminatori al Santo” sarà anche l’occasione di rivedere, e per molti - soprattutto giovani - vedere per la prima volta, il docufilm “700 anni” che Ermanno Olmi realizzò nel 1963 in occasione del 7° centenario antoniano, con la rievocazione dell’Ultimo cammino del Santo da Camposampiero a Padova (ore 15.40 - 16.40, Sala Studio teologico). Prodotto dalla milanese XXII Dicembre, è il primo documentario realizzato per la Rai da Olmi sui fedeli di sant’Antonio di Padova.
La giornata si concluderà con una messa in basilica alle ore 17.00 celebrata dal rettore della Pontificia Basilica del Santo, padre Oliviero Svanera, con la speciale benedizione finale rivolta a tutti i pellegrini, runners, camminatori, marciatori e maratoneti presenti, invitati a calzare, per l’occasione, le scarpe utilizzate nei cammini o che calzeranno nelle loro prossime imprese.
L’ingresso alla “Festa dei Cammini e dei camminatori al Santo” è libero. La manifestazione è stata resa possibile grazie al contributo di Enaip Veneto e di IN’s Mercato.
Info: Ufficio informazioni della Basilica, www.santantonio.org - infobasilica@santantonio.org - Tel. 049 8225652.
Associazione “Il Cammino di Sant’Antonio”, www.associazioneilcamminodisantantonio.org - Tel. 392 8852228.
IL PROGETTO DI COMPLETAMENTO DEL CAMMINO DI SANT’ANTONIO
Il Cammino di Sant’Antonio, unico cammino proposto e organizzato da un ordine religioso, i frati minori conventuali, una volta completato nei tratti mancanti attraverserà l’Italia, da sud a nord, tra fede, natura e cultura. Un percorso di circa 1.750 chilometri sulle orme del Santo da Capo Milazzo (ME) a Padova via Assisi, con un prolungamento da Padova a Gemona del Friuli.
Il progetto di Provincia Italiana di S. Antonio di Padova (PISAP) dei Frati Minori Conventuali, Pontificia Basilica del Santo di Padova e Associazione “Il Cammino di Sant'Antonio” vuole unire i singoli tratti esistenti e individuarne di nuovi per ricreare un unico itinerario che ripercorra i passi di Antonio lungo l’Italia nel corso della sua breve e intensa esistenza terrena.
Si tratta, quindi, al momento di più percorsi brevi o medi, alcuni compiuti, altri in via di riscoperta, che opportunamente uniti nelle parti mancanti e attrezzati daranno vita a un lungo cammino a piedi.
I PERCORSI REALIZZATI
- da Camposampiero (PD) a Padova o “Ultimo Cammino” (percorribile dal 2000) – Alta padovana, 25 km. Ricorda l’ultimo viaggio terreno di Antonio nel giorno della morte, 13 giugno 1231. Il percorso è oggetto della Guida al Cammino di Sant'Antonio (ed. EMP - Terre di Mezzo, 2018).
- da Padova direzione Assisi, via La Verna, o Cammino dei Luoghi antoniani (percorribile dal 2010) – Attraversa Veneto, Emilia Romagna e Toscana - Ripercorre alcuni dei luoghi toccati dalla predicazione e dal magistero di Antonio dopo il 1221. Congiunge Padova con il Santuario della Verna (AR); dal 2017 è inserito nell'Atlante digitale dei Cammini d'Italia promosso dal MiBACT. Dal Santuario della Verna si può raggiungere Assisi, centro di irradiazione del francescanesimo, seguendo un tratto della Via di Francesco, anch'esso inserito nell’Atlante digitale del MiBACT. Anche il Cammino dei Luoghi antoniani è inserito nella Guida al Cammino di Sant'Antonio (ed. EMP - Terre di Mezzo, 2018).
- da Venezia a Padova – Parte da Venezia e attraversa la Riviera del Brenta seguendo il percorso che ha effettuato una delle più insigni reliquie di sant’Antonio (l’ulna dell’avambraccio sinistro) che da Padova giunse nel 1652 su richiesta del Senato della Serenissima fino alla Basilica della Madonna della Salute, dove è ancora oggi conservata.
I PERCORSI IN VIA DI DEFINIZIONE O IN CORSO
- da Capo Milazzo via Messina ad Assisi o Primo Cammino (in corso dalla primavera 2018) – Attraversa Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania, Lazio, Umbria - Rievoca il primo cammino di Antonio in Italia da Capo Milazzo, dove naufragò (o approdò) all’inizio del 1221, ad Assisi, dove giunse a piedi il 30 maggio del 1221, per partecipare al Capitolo delle Stuoie. Obbiettivo dei promotori è che questo nuovo tratto sia percorribile per la primavera del 2021, nell’800° anniversario dell’arrivo di Antonio in Italia. Il percorso è quasi tutto da definire e infrastrutturare: la parte meridionale da Capo Milazzo a Capua è interamente da realizzare lungo la romana via Popilia; da Capua ad Assisi continua lungo assi già consolidati per i moderni pellegrini e viandanti, ovvero il Cammino di Benedetto e la Via di Francesco; da Assisi a Padova segue ancora la Via di Francesco, fino al Santuario della Verna, e da lì lungo l’esistente Cammino dei Luoghi antoniani fino a Padova.
- da Gemona del Friuli (UD) a Padova (in via di definizione da fine 2018). Il percorso è in via di definizione e potrebbe congiungere Padova e Camposampiero con Conegliano (TV), Sacile (TV), Polcenigo e Fanna (PN) e da qui giungere a Gemona del Friuli.
- da Forlì a Castrocaro e Montepaolo (avviate le trattative per l’adesione). Prosecuzione di un tracciato esistente che passa per Montepaolo, sui passi del giovane Antonio che dall’eremo di Montepaolo venne inviato a Forlì a predicare.
In generale i percorsi individuati dai promotori sono quelli di un Cammino di pellegrinaggio a piedi che
- abbia tutti i requisiti per essere inserito nell’Atlante digitale dei Cammini d’Italia de MiBACT;
- sia pienamente fruibile dai pellegrini del XXI secolo, ovvero sia infrastrutturato e dotato dei servizi essenziali;
- siano unici non solo per la loro meta, ovvero si cammina “verso” la tomba del Santo a Padova, ma anche perché si cammina “con il Santo”.
ADESIONI ISTITUZIONALI
La campagna di adesione istituzionale al progetto di ampliamento del Cammino di Sant’Antonio sta coinvolgendo i Comuni e le Regioni attraversate dal percorso, a cui è stato proposto un atto deliberativo formale contenente una dichiarazione di intenti, promossa dalla Pontificia Basilica del Santo, Comune di Padova e Comune di Camposampiero e sottoscritta il 9 novembre 2018 a Padova. Questo documento è stato recepito fino a oggi dalle giunte municipali dei Comuni di: Milazzo (ME), Messina, Pizzo Calabro (VV), San Marco Argentano (CS), Reggio Calabria, Palmi (RC), Rosarno (RC), Lamezia Terme (CZ), Morano Calabro (CS) e dalla città di Cosenza (le adesioni alla tratta siculo-calabra sono perciò al completo), Assisi (PG), Chiusi della Verna (AR), Dozza (BO), Padova, Camposampiero (PD) e Gemona del Friuli (UD). I comuni di Forlì, Castrocaro, Montepaolo hanno manifestato il loro interesse e sono in corso i contatti per l’adesione formale. Le regioni Calabria e Sicilia appaiono disponibili ad aderire al progetto, la seconda tramite un protocollo di intesa, in corso di perfezionamento, con la Pontificia Basilica di Sant’Antonio di Padova. La regione Veneto e la regione Emilia Romagna hanno aderito con lettera, mentre la regione Umbria con una DGR del 28 febbraio scorso. Le determinazioni delle regioni sono fondamentali per far inserire il nuovo percorso del Cammino di Sant’Antonio da Capo Milazzo a Padova all’Atlante digitale dei Cammini d’Italia, per questo i promotori hanno già presentato formale richiesta all’OdG della Commissione interregionale per il Turismo.
Per disegnare un percorso ottimale sono state coinvolte numerose associazioni locali (ad esempio in Sicilia e Calabria l’Associazione del Cammino di San Francesco di Paola, l’Associazione della via Popilia, l’Associazione dei Cammini del Sud, l’Associazione dei Cammini Peloritani, l’Associazione della via Francigena del sud) e nazionali. È stato infatti firmato un protocollo di intesa il 22 febbraio 2019 tra l’UNPLI - Unione nazionale Pro Loco d’Italia e la Pontificia Basilica di Sant’Antonio di Padova.
I tracciati in via di realizzazione o ancora di definizione si svilupperanno considerando quattro parametri essenziali: la concordanza filologica, la compatibilità con l’assetto infrastrutturale esistente, i necessari requisiti di sicurezza e fruibilità, l’individuazione dei maggiori siti di devozione antoniana attraverso una mappatura dei territori.
Per far conoscere il progetto i promotori stanno organizzando una serie di presentazioni pubbliche: dopo Dozza, Padova, Lamezia Terme e Mira, le prossime già fissate saranno a Messina il 31 maggio, Gemona del Friuli il 3 giugno con il patrocinio del Centro Studi Antoniani, San Marco Argentano il 12 settembre.
ALCUNE CONSIDERAZIONI
Appare evidente che un cammino nel nome di sant'Antonio di Padova, attraversando da sud a nord l'Italia, ha valenze non solo devozionali, ma anche storiche e culturali. Il nuovo e lungo itinerario che coprirà tutta la penisola da sud a nord consente anche un'opportunità di crescita e di sviluppo economico, di turismo lento, sostenibile, esperienziale in aree e territori lontani dai flussi turistici prevalenti, che porta a scoprire, attraverso il Cammino, i piccoli borghi dell'Italia. Il Cammino può quindi diventare una grande opportunità in particolare per le regioni meridionali attraversate - Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania -, e per le piccole comunità meno coinvolte dai flussi turistici in ogni regione attraversata, quindi anche Lazio, Umbria, Toscana, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Ma c’è di più. Sono molti gli interrogativi che suscita nell’era iperdigitale l’interessa per un cammino a piedi, in lentezza e nel silenzio. Perché il pellegrino del XXI secolo vuole raggiungere la tomba del Santo a Padova? Qual è il significato della devozione antoniana nel mondo contemporaneo? E il camminare è forse metafora della vita e di un cammino interiore? A questi interrogativi, ha cercato di rispondere padre Luciano Bertazzo, direttore del Centro Studi Antoniani, nella rivista quadrimestrale «Il Santo» di fine 2018: «È interessante come tra le nuove vie del pellegrinaggio, con le sue proprie caratteristiche di essenzialità e di imprevisto, da alcuni anni si sia costruito anche il Cammino di sant’Antonio. Frate Antonio: lui stesso “peregrinus” non tanto alla volta di santuari, ma per le città e borghi d’Italia e Francia, Antonio da Lisbona, in un movimento che dal Portogallo, passando per il Marocco e la Sicilia, lo ha fatto diventare “di Padova”. Lo si è voluto proporre come opportunità per mettersi in cammino, quale testimonianza di un bisogno in cui l’elogio della lentezza si offre come opportuno antidoto alla nevrosi della vita, in compagnia di frate Antonio».
FOTO DEL CAMMINO DI S. ANTONIO: CLICCA QUI
Vai al comunicato dell’edizione 2018 - 1° Festa dei Cammini e dei Camminatori al Santo, “elogio della lentezza” tra spiritualità, solidarietà, arte e turismo sostenibile - http://areastampa.messaggerosantantonio.it/content/1deg-festa-dei-cammini-e-dei-camminatori-al-santo-elogio-della-lentezza-tra-spiritualita
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Giugno Antoniano 2018 | ComunicatoStampa
“Cammino di Sant’Antonio”, 25 km a piedi di notte sulle orme del Santo
Tra sabato 26 e domenica 27 maggio attesi oltre 1300 pellegrini che ripercorreranno l’ultimo viaggio di frate Antonio da Camposampiero a Padova
C’è grande attesa per il Cammino di Sant’Antonio, il pellegrinaggio di 25 chilometri a piedi dei giovani in notturna che, come tradizione dà il là alla Tredicina e al Giugno Antoniano. Il ritrovo è sabato 26 maggio alle 21.00 al Santuario del Noce di Camposampiero per partire alla volta di Padova, toccando in città prima il Santuario francescano dell’Arcella, alle 6.00, e terminando in Basilica del Santo, dove alle 9.00 di domenica 27 maggio sarà celebrata la messa solenne. A presiedere la celebrazione il ministro provinciale dei conventuali padre Giovanni Voltan, anch’egli in cammino con i pellegrini durante la notte. L’edizione 2018 è legata spiritualmente al Sinodo diocesano dei Giovani, conclusosi sabato scorso in Cattedrale a Padova, e ha l’occhio rivolto al prossimo Sinodo dei Vescovi dedicato ai giovani, tema a cui si ispira anche la 12° edizione del Giugno Antoniano. Il tracciato pedonale ricalca l’ultimo viaggio terreno del Santo senza nome che nel 1231, sentendosi ormai prossimo alla morte, si fece condurre su di un carro trainato da buoi da Camposampiero all’amato convento padovano. Oltre 600 le iscrizioni già ricevute tramite il sito ufficiale dei frati francescani conventuali di Camposampiero, che prevedono di bissare, alla volta di sabato, gli iscritti degli anni precedenti, circa 1300, provenienti da mezza Italia, con adesioni anche dall’estero. Informazioni e iscrizioni obbligatorie on line su www.ilcamminodisantantonio.org.
Si cammina per lo più su strade sterrate di campagna e argini, quelli del Muson, fino a Pontevigodarzere, toccando l’asfalto solo per qualche attraversamento. Richiede fede (è un pellegrinaggio, non un’escursione), buona salute, un minimo di allenamento alla camminata lunga, scarpe, abbigliamento e attrezzature idonee (dal k-way alla torcia elettrica). Sono in particolare i giovani a intraprenderlo, come dimostra l’archivio del convento di Camposampiero, dove i partecipanti richiedono le Credenziali, un documento sul quale verranno apposti i timbri delle tappe intermedie lungo il percorso. Giunti al Santo, i pellegrini possono chiedere in sacrestia l’Antoniana, l’attestato con la benedizione in latino che sancisce ufficialmente il compimento del pellegrinaggio.
E ad attendere il lungo corteo di pellegrini nella notte saranno anche le comunità lungo gli argini, che siano istituzionalizzate o meno. Quest’anno la 1° tappa, dopo una quarantina di minuti, sarà al capitello della Madonna tra San Michele delle Badesse e Camposampiero. Una quindicina di famiglie accoglieranno i pellegrini con il primo timbro, un libro-firme e la loro storia. Durante la Prima Guerra mondiale, infatti, gli antenati di quei residenti affidarono i figli in partenza per il fronte a quell’immagine sbiadita della Vergine Maria appesa a un albero e quei figli tornarono tutti sani e salvi. Nel tempo, come ringraziamento, la comunità costruì il capitello in muratura che oggi si vede. La 2° tappa verso le 2.00 di notte sarà alla Chiesa di San Martino di Campodarsego, con un punto ristoro offerto dalla parrocchia. La 3° tappa sull’argine del Muson all’altezza di Pontevigodarzere, nel campo di Mafalda: è stata lei che ha chiamato i frati per mettere a disposizione il campo per il riposo dei pellegrini in ricordo del marito defunto Silvano.
«È bello vedere questa grande accoglienza spontanea da parte dei residenti lungo il nostro camminare sulle orme di sant’Antonio in atteggiamento di preghiera e conversione. È un segno che ci riempie il cuore di speranza. In fondo il pellegrinaggio in notturna simboleggia il nostro cammino interiore dalle tenebre alla luce, dalla superficialità alla profondità, dall’indifferenza alla solidarietà, dall’egoismo al servizio – precisa padre Alberto Tortelli, uno dei frati che ogni anno accompagna i pellegrini durante il percorso –. Quest’anno avremo uno sguardo più lungo del solito, pensando al progetto, portato avanti dall’associazione “Il Cammino di Sant’Antonio”, di estendere il Cammino fino a Milazzo, via Assisi, entro il 2021, 8° centenario dell’arrivo di Antonio in Italia».
CONTATTI STAMPA Giugno Antoniano
Ufficio stampa Messaggero di sant’Antonio - Alessandra Sgarbossa - Tel. 049-8225926 - Mob. 380-2038621 - ufficiostampa@santantonio.org Tredicina e Solennità del Santo
Studio Cristina Sartori Press - Cristina Sartori - Mob. 348-0051314 - studiocristinasartoripress@gmail.com
Il Giugno Antoniano è organizzato da Comune di Padova, Pontificia Basilica del Santo, Provincia di S. Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali, Coordinamento di Pastorale cittadina della Diocesi di Padova, Veneranda Arca di S. Antonio, Messaggero di sant’Antonio Editrice, Arciconfraternita di Sant’Antonio, Centro Studi Antoniani.
La realizzazione della manifestazione è stata possibile grazie al contributo della Fondazione Cariparo (Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo) e della Fondazione Antonveneta, che nel nome di Antonio valorizzano il territorio con i loro molteplici interventi e che, anche quest’anno, hanno voluto credere nel messaggio del Giugno Antoniano.
La rassegna ha ricevuto inoltre il patrocinio della Regione del Veneto, che entra così per la prima volta a far parte del parterre istituzionale del Giugno Antoniano, della Nuova Provincia di Padova, dei Comuni di Camposampiero e Anguillara Veneta, dei Dipartimenti dei Beni Culturali e di Scienze Storiche Geografiche e dell’Antichità dell’Università di Padova.
Info e programma:
www.santantonio.org - Tel. 049-8225652 - Email: infobasilica@santantonio.org
Facebook: Giugno Antoniano
www.padovanet.it
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Giugno Antoniano 2017 | ComunicatoStampa
25 km pregando lungo il Cammino di sant’Antonio
Giovani pellegrini nella notte tra il 27 e il 28 maggio da Camposampiero al Santo a Padova
Zainetto, pila, scarpe comode e voglia di camminare per 25 chilometri pregando. Sono gli elementi base per partecipare al pellegrinaggio per i giovani in notturna dal Santuario del Noce di Camposampiero alla Basilica del Santo a Padova, passando per il Santuario dell’Arcella. Quest’anno il tradizionale percorso di preghiera che inaugura le celebrazioni del Giugno Antoniano si svolgerà nella notte tra sabato 27 e domenica 28 maggio (informazioni e iscrizioni on line su www.ilcamminodisantantonio.org).
Il cosiddetto “Ultimo cammino di Sant'Antonio” - per differenziarlo dal “Lungo cammino” di 458 chilometri fino al Santuario della Verna, in provincia di Arezzo, dove frate Antonio soggiornò a più riprese - ricalca appunto l’ultimo viaggio terreno del santo senza nome che nel 1231, sentendosi ormai prossimo alla morte, si fece condurre su di un carro trainato da buoi da Camposampiero all’amato convento padovano dedicato alla Madonna.
«È la dicitura ufficiale di un’esperienza spirituale, di un pellegrinaggio ormai intrapreso e conosciuto da moltissimi pellegrini e devoti del Santo. Il riferimento è volutamente ad altri famosi cammini della cristianità, come a Santiago de Compostela – spiega padre Alberto Tortelli, uno dei frati che ogni anno accompagna i pellegrini durante il percorso - Si tratta di un antico itinerario devozionale, mai venuto meno nella tradizione della nostra gente e che noi frati della Basilica abbiamo valorizzato e rilanciato nel più vasto mondo dei devoti del Santo». Lo scorso anno sono stati quasi 1400 i partecipanti, soprattutto giovani, al Cammino notturno che segna l’avvio alla Tredicina in onore del Santo. E anche per questa edizione si attendono pellegrini da tutta Italia e dall’estero, in particolare francesi, austriaci, croati e sloveni.
Alla partenza a ciascun pellegrino verrà consegnata la “credenziale”, un documento ove apporre i timbri dei rispettivi santuari visitati e che consentirà, una volta raggiunta la basilica del Santo, di ricevere “L’Antoniana”, il prezioso attestato in latino dell’avvenuto pellegrinaggio.
Il tracciato è quasi interamente pedonale e si svolge per lo più su strade sterrate di campagna e argini, quelli del fiume Muson, fino a Pontevigodarzere, toccando l’asfalto solo per qualche attraversamento. In circa 25 Km si visitano tre aree santuariali estremamente significative dal punto di vista della devozione antoniana e della fede, ma anche sotto il profilo naturalistico e paesaggistico, tanto che sono moltissimi coloro che percorrono il cammino singolarmente o in gruppo anche in altri periodi dell’anno.
L’ iscrizione ON LINE al pellegrinaggio è obbligatoria entro il 25 maggio (www.ilcamminodisantantonio.org).
I pellegrini devono tassativamente presentarsi al Santuario del Noce, a Camposampiero, dalle 18.00 alle 21.00 per ricevere la credenziale, il pass, i sussidi. Alle 21.00 Emanuele Masina, autore del libro 800 km… per ritrovarmi (ed. Edizioni Messaggero Padova) racconta la sua esperienza di camminatore che gli ha cambiato la vita. A dialogare con lui padre Alberto Tortelli. Alle 21.30 nella chiesa dei Santuari Antoniani vi sarà un momento di adorazione a cui seguirà la solenne benedizione prima della partenza. Durante il cammino si effettueranno alcune soste di preghiera, riflessione e ristoro.
Ad aiutare i frati e i pellegrini durante il Cammino uno stuolo di volontari, la Protezione Civile, gli Alpini, le amministrazioni locali, le forze di sicurezza e polizia, l’Ordine di Malta.
«Per chi volesse intraprendere il “Lungo cammino”, nel nostro sito www.ilcamminodisantantonio.org può trovare tutte le indicazioni, con la descrizione delle tappe del tragitto e i luoghi dove dormire e rifocillarsi. In questi anni già alcune migliaia di pellegrini vi si sono cimentati e il numero è in continua crescita, anche fra gli stranieri, specie austriaci e tedeschi, scoprendo nel “Lungo cammino” una stupenda e più diretta via di collegamento e pellegrinaggio fra il Nord Europa, i luoghi francescani del centro Italia, come La Verna e Assisi, e Roma.
Inserita nel calendario del Giugno Antoniano 2017, vi è anche “In cammino con il Santo”, un pellegrinaggio a piedi da Bassano del Grappa a Padova, via Castelfranco Veneto e Camposampiero, che si terrà da venerdì 2 a domenica 4 giugno (prenotazione obbligatoria, tel. 3928852228, associazione@ilcamminodisantantonio.org). È organizzato dall’Associazione Il cammino di Sant’Antonio. Nata lo scorso anno per promuovere iniziative culturali e spirituali lungo vari tratti del cammino antoniano, l’associazione vicina ai frati riunisce già molti giovani pellegrini (www.associazioneilcamminodisantantonio.org).
Info e programma Giugno Antoniano:
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