Basilica del Santo | ComunicatoStampa

Nel 76° anniversario della morte di padre Cortese, medaglia d’oro al merito civile, l’annuncio di una pietra d’inciampo per ricordarlo

Domenica 22 novembre nella santa messa delle 18 in Basilica del Santo a Padova il ricordo del frate che salvò centinaia di ebrei e perseguitati politici nella Seconda Guerra mondiale

17 Novembre 2020| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

La messa, trasmessa anche in diretta web e tivù su Rete Veneta, sarà preceduta alle 16.50 dal documentario “Padre Placido Cortese - Il coraggio del silenzio”


Domenica 22 novembre in Basilica di Sant’Antonio a Padova il ricordo di padre Placido Cortese, frate del Santo e direttore del «Messaggero di sant’Antonio», che durante il secondo conflitto mondiale salvò dalla furia nazifascista centinaia di persone tra civili, ebrei, perseguitati politici e militari alleati. Nella celebrazione, presieduta da monsignor Gianfranco Agostino Gardin, Vescovo emerito di Treviso, verrà anche ufficializzata la notizia della dedicazione di una “Pietra d’inciampo” al francescano Servo di Dio. La collocazione è prevista a fine gennaio, a ridosso della Giornata della memoria 2021, a lato del sagrato del santuario, precisamente davanti all'ex Museo Civico, all’angolo con via Orto Botanico, dove un’altra targa ricorda un altro martire francescano della seconda guerra mondiale: san Massimiliano Kolbe.

Sempre domenica, al termine della celebrazione eucaristica, seguirà un momento di preghiera presso il Confessionale-Memoriale di padre Cortese: da questo luogo il religioso coordinava in segreto le operazioni di salvataggio.

La messa potrà essere seguita anche in diretta tivù su Rete Veneta e streaming web e social sui canali del «Messaggero di sant’Antonio»*. Dalle 16.50 inoltre l’emittente televisiva manderà in onda il film documentario “Padre Placido Cortese - Il coraggio del silenzio” di Paolo Damosso (ed. Edizioni Messaggero Padova), che racconta grazie a numerosi documenti storici e video-testimonianze la straordinaria figura del francescano di cui è in corso la causa di canonizzazione.

«Siamo molto felici della notizia dell’intitolazione al nostro confratello di una “Pietra d’inciampo” – commenta padre Giorgio Laggioni, vicerettore del Santo e vice postulatore della causa di canonizzazione –. È un altro importante tassello che riconosce anche storicamente il valore dell’attività svolta da padre Cortese nella difesa degli oppressi e dei perseguitati e del suo sacrificio per difendere con il silenzio sia quanti collaboravano con lui, sia quanti aveva salvato».

Insignito nel 2018 dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella della Medaglia d’oro al merito civile, padre Cortese, originario di Cherso, venne rapito davanti al Santo nell’ottobre 1944 da due emissari della polizia segreta nazista e trasferito nel bunker della Gestapo a Trieste, dove venne barbaramente torturato per estorcergli, invano, i nomi dei suoi collaboratori e alla fine ucciso. Il suo corpo non venne mai ritrovato (venne cremato nel lager nazista della Risiera di San Sabba) e i tedeschi non lasciarono traccia del suo nome, nel vano tentativo che della sua storia si perdessero le tracce.

Sulla figura di Cortese, infine, le Edizioni Messaggero Padova hanno da poco pubblicato due interessanti volumi: il primo, Padre Placido Cortese. Vittima del nazismo, terza edizione ampliata della biografia di Cortese scritta da Apollonio Tottoli; il secondo, I fioretti di padre Placido, a doppia firma di Giorgio Laggioni e Piero Lazzarin, che racconta i momenti importanti e le scelte decisive, ma anche il pulsare quotidiano del cuore di padre Placido, alla maniera dei «fioretti» di san Francesco. I due libri avrebbero dovuti essere presentati nell’ambito di un convegno in occasione del 76° anniversario della morte di padre Cortese, ma l’evento è stato cancellato a causa delle nuove norme anti-covid.

 

* DOVE SEGUIRE LA DIRETTA

su Rete Veneta, visibile sui seguenti canali del Digitale terrestre: Canale 18 per il Veneto, Canale 92 per il Friuli Venezia Giulia. È possibile seguire anche la diretta live streaming web di Rete Veneta.

⇒ sul sito Santantonio.org - clicca qui.

⇒ su Facebook collegandosi alla pagina “Sant’Antonio – I frati della Basilica” - clicca qui.

⇒ su YouTube collegandosi al canale “Messaggero di sant'Antonio” - clicca qui.


Allegati disponibili


  • 66_cs_20201117_76esimocortese_docufilm-pietrainciampo_riv.doc
    106496 Kb

2 Luglio 2018| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

«La bontà è sempre stata uno scandalo. Dà fastidio a quanti non la frequentano». Sono parole di Ermanno Olmi, maestro e amico del «Messaggero», a cui è dedicato il numero doppio di luglio e agosto del mensile francescano. Piero Lazzarin, per anni caporedattore, ricorda a pochi mesi dalla scomparsa il grande regista che era di casa al Santo (“Olmi, amico del Messaggero”). Olmi realizzò nel 1963 per la Rai il documentario 700 anni, su sant’Antonio e quel che girava attorno alla sua figura. Un’opera quasi sconosciuta ma in cui si notava già tutta la genialità e la vena poetica del gigante della cinepresa. Fulvio Scaparro ripercorre invece alcuni momenti della sua amicizia con Olmi, quelli più toccanti (“Maestro di umanità”).

Il dossier “Italia sottosopra” a firma di Alessandro Bettero si focalizza sulle bellezze del nostro Paese, da quelle note a quelle quasi dimenticate da riscoprire nei mesi estivi. Otto pagine di curiosità e capolavori, artistici o naturali che siano, che non ti aspetti, dalle Dolomiti al Mediterraneo.

In “L’ora della riconciliazione” Stefano Marchetti ci parla del cosiddetto “Triangolo della morte”, quella zona compresa tra le province di Bologna, Reggio Emilia e Modena, dove nel 1945, a guerra finita, vennero uccisi religiosi per mano di frange estremiste di partigiani comunisti. Lo zoom è dedicato a Rolando Rivi, giovane seminarista trucidato da Giuseppe Corghi. Per quell’omicidio la figlia di Corghi ha chiesto di recente perdono ai parenti di Rivi.

Giusto sette secoli fa, fra Odorico da Pordenone, oggi beato, partiva da Venezia destinazione Cina. A distanza di 700 anni rimane intatto il fascino della relazione di quel viaggio che, in controluce, parla anche della santità del francescano. Le memorie di fra Odorico furono dettate a un confratello nel convento del Santo a Padova, nel 1350, e divennero subito un “best seller”, ripreso in diverse varianti e che ispirò, tra gli altri, persino Cristoforo Colombo. Alberto Friso ci svela alcuni particolari dell’avventura di quel “Marco Polo col saio” nell’articolo “Il meraviglioso viaggio di Odorico da Pordenone”, con le tavole di Luca Salvagno, autore della trasposizione a fumetti della Relatio edita con il titolo di Le nuove e meravigliose cose straniere per i tipi di Emp.

Figlio di un teologo, Max Gazzè è un curioso di Dio e delle religioni. Lo intervista per il mensile antoniano Antonella Romano (“Diventare preghiera”). «Più che recitare preghiere – racconta l’artista – credo sia importante “essere” preghiera».

“In franchising con Dio” è il titolo dell’intervista di Nicoletta Masetto a Paolo Cevoli, noto comico-caratterista della scuderia dello Zelig. Nel suo ultimo spettacolo teatrale porta in scena la Bibbia, perché il Libro dei Libri ha ancora molto da raccontare anche con il registro dell’ironia. Parola del cabarettista.

Sabina Fadel è andata a Milano, a due passi dai Navigli, per raccontare in “Il sapore della fiducia” la storia di Portineria 14, bar-portineria che ha fatto della fiducia il suo punto di forza, proponendo ai suoi avventori, accanto a cappuccino e cornetto, un vero e proprio servizio di portineria, che ritira pacchi, riceve e consegna chiavi, raccoglie offerte di lavoro. Un esempio di locale unico, che è riuscito a ridare un’anima a un quartiere che si stava perdendo.

Il sommario del nuovo numero su www.messaggerosantantonio.it.


Allegati disponibili


  • 65_cs_2018.07.02_msa_naz_luglio_agosto.doc
    62464 Kb


  • naz_07-08_cop.jpg
    709600 Kb