Giugno Antoniano 2017 | ComunicatoStampa

Tutti gli appuntamenti del "Giugno Antoniano" di sabato 17 giugno

A Camposampiero concerto per il 50° del monastero delle Clarisse. A Padova visite guidate, pomeriggio dedicato a padre Kolbe e al centenario della Milizia dell’Immacolata con inaugurazione mostra fotografica, presentazione storico-fotografica all’Arcella

16 Giugno 2017| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

 

Sono molti gli appuntamenti di sabato 17 giugno, sia a Padova che a Camposampiero. Praticamente tutto esaurito per le visite guidate del ciclo “Il Museo Antoniano svela i suoi tesori” curate dalla Presidenza della Veneranda Arca di S. Antonio, che molto successo hanno avuto tra il pubblico del Giugno Antoniano. Di seguito gli altri eventi a ingresso libero.

Padova, Oratorio di Santa Maria dei Colombini – Apertura straordinaria e visite guidate
Proseguono le aperture straordinarie dell’Oratorio di Santa Maria dei Colombini (via dei Papafava 6) nell’ambito del Giugno Antoniano. Nei giorni di sabato 17 e 24 giugno l’Oratorio sarà aperto dalle 9.00 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 17.30; alle 11.30 e alle 12.30 visite guidate gratuite a cura dell’Arciconfraternita del Santo. L’oratorio è un luogo carico di suggestione, dalla storia antica e custode di due importanti reliquie antoniane delle origini, forse oggi divenuto sconosciuto ai più dopo un lungo periodo di non utilizzo. Fu fatto edificare da frate Antonio nel 1227, al tempo della sua prima venuta a Padova, come luogo per gli incontri di preghiera di un gruppo di penitenti da lui convertiti e istruiti.
Vai al comunicato stampa integrale: http://areastampa.messaggerosantantonio.it/content/riapre-al-pubblico-loratorio-antoniano-dei-colombini-fu-frate-antonio-nel-1227-edificarlo

Padova, Basilica del Santo, dalle ore 15.00 - “100 anni della Milizia dell’Immacolata”, pomeriggio spirituale e inaugurazione della mostra sulla figura di padre Kolbe
Dedicato a Kolbe, fondatore cento anni or sono del movimento spirituale della “Milizia dell’Immacolata”, l’appuntamento di sabato 17 giugno al Santo per i “100 anni della Milizia dell’Immacolata”. Da quel lontano ottobre 1917, un numero sempre crescente di fedeli si consacra all’Immacolata, facendo offerta totale di se stessi alla Beata Vergine Maria, come strumenti nelle sue mani e portano come segno di riconoscimento la medaglia miracolosa.
Il pomeriggio kolbiano con consegna delle medaglie miracolose, inserito nel calendario del Giugno Antoniano 2017, prevede per sabato 17 giugno in basilica il rosario alle 15.00 e, a seguire, alle 16.00 in Sala dello Studio Teologico, l’inaugurazione della mostra fotografica sulla figura di padre Kolbe e sulla spiritualità che da lui è scaturita. Sarà presente l’autore, il fotografo Gabriele Toso. La mostra sarà visitabile fino al 24 giugno, quando sarà chiusa dopo la recita del rosario e la consegna delle medaglie miracolose.
A Padova la nascita della sede filiale della Milizia dell’Immacolata presso la Basilica del Santo risale al 14 dicembre 1931, nel febbraio dell’anno successivo venne pubblicata per la prima volta a Padova la rivista mensile “Il Cavaliere dell’Immacolata”. Il gruppo padovano della Milizia dell’Immacolata è strettamente legato alla vita della basilica, prendendo parte alle sue numerose iniziative. Conta attualmente una sessantina di persone attivamente impegnate. Dal 2009 i Militi di Padova, in occasione delle processioni e delle celebrazioni religiose al Santo, indossano un mantello bianco, con la sigla azzurra “M. I.”.

Camposampiero, Santuario del Noce ore 17.00 - “La segreta dolcezza”, concerto per il 50° del monastero delle Clarisse
Sabato 17 giugno
alle 17.00 al Santuario del Noce si terrà il concerto “La segreta dolcezza” per il 50° del monastero delle Clarisse: parole e musica si fondono insieme, con i testi di santa Chiara e l’accompagnamento musicale dell’Accademia Filarmonica di Camposampiero. Si tratta di un concerto di musica sacra inframmezzato dalla lettura di brani tratti dagli scritti di Santa Chiara nell’incanto del santuario del Noce. A organizzarlo il Comune di Camposampiero e il Monastero delle Clarisse, da mezzo secolo nel territorio dell’Alta Padovana. Ingresso libero.
Sarà anche l’occasione per ammirare quel piccolo gioiello che è il Santuario del Noce risalente alla prima metà del sec XV. Venne edificato sul luogo dove sorgeva l’albero di noce dal quale il Santo predicava alle umili genti di campagna. E’ uno dei santuari artisticamente più interessanti della provincia di Padova. Ampliato in tre momenti successivi, venne arricchito nella seconda metà del sec. XV da un ciclo di affreschi di Girolamo Tessari, detto Del Santo, che raffigura i più importanti miracoli di Sant'Antonio, di alcuni dei quali costituisce l’unica testimonianza iconografica. Pregevole all’interno anche la pala di Bonifacio De Pitati (1533), collocata nell’abside e raffigurante il Santo che predica dal noce. Info: Comune di Camposampiero, Ufficio cultura, tel. 049 9300255.

Padova, Santuario Antoniano dell’Arcella – “O gloriosa Domina”: dall’antico convento di Santa Maria de’Cella all’attuale santuario del Transito, presentazione storico-fotografica
“O Gloriosa Domina”
è il titolo dell’incontro di sabato 17 giugno alle 21.00 al Santuario antoniano dell’Arcella. Si tratta di una presentazione storico-fotografica con Leopoldo Saracini, esperto di storia locale e direttore del Museo Antoniano, che illustra i cambiamenti avvenuti nei secoli che hanno trasformato l’antico convento francescano di Santa Maria de’ Cella nell’attuale santuario antoniano del Transito. Nel corso della serata il maestro Simone Forin eseguirà intervalli musicali all’organo Mascioni. L’iniziativa è proposta dall’Associazione "Palio Arcella" e dal Santuario Antoniano dell'Arcella.
Vai al comunicato stampa integrale: http://areastampa.messaggerosantantonio.it/content/o-gloriosa-domina-presentazione-storico-fotografica-allarcella-scoprire-le-vicende-del-luogo

 


Il Giugno Antoniano è organizzato da Comune di Padova, Pontificia Basilica del Santo, Provincia di S. Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali, Coordinamento di Pastorale cittadina della Diocesi di Padova, Veneranda Arca di S. Antonio, Messaggero di sant’Antonio Editrice, Arciconfraternita di Sant’Antonio, Centro Studi Antoniani.

La realizzazione è stata possibile grazie al contributo di Fondazione Cariparo (Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo), Cassa di Risparmio del Veneto, Fondazione Antonveneta. La rassegna ha ricevuto il patrocinio di Nuova Provincia di Padova, Comuni di Camposampiero e di Anguillara Veneta, Dipartimenti dei Beni Culturali e di Scienze Storiche Geografiche e dell’Antichità dell’Università di Padova.

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Giugno Antoniano 2017 | ComunicatoStampa

“O gloriosa Domina”, presentazione storico-fotografica all’Arcella per scoprire le vicende del luogo in cui sant’Antonio morì, intimamente connesse con la storia della città di Padova

Il Santuario antoniano dell’Arcella ospita un incontro culturale sulla trasformazione dall’antico convento di Santa Maria de’Cella all’attuale santuario del Transito

15 Giugno 2017| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

 

“O Gloriosa Domina” è il titolo dell’incontro di sabato 17 giugno alle 21.00 al Santuario antoniano dell’Arcella. Si tratta di una presentazione storico-fotografica con Leopoldo Saracini, esperto di storia locale e direttore del Museo Antoniano, che illustra i cambiamenti avvenuti nei secoli che hanno trasformato l’antico convento francescano di Santa Maria de’ Cella nell’attuale santuario antoniano del Transito. Nel corso della serata il maestro Simone Forin eseguirà intervalli musicali all’organo Mascioni. L’iniziativa è proposta dall’Associazione "Palio Arcella" e dal Santuario Antoniano dell'Arcella.

Le origini dell’insediamento francescano dell’Arcella e dell’attuale santuario, che custodisce il luogo in cui sant’Antonio spirò il 13 giugno 1231, vengono fatte risalire da numerose fonti storiche al passaggio di san Francesco d’Assisi di ritorno dal viaggio in Terra Santa, intorno al 1220. La tradizione pone in tale occasione anche l’accoglienza nel convento francescano dell’Arcella, direttamente da parte del Poverello di Assisi, sia di Luca Belludi, sia di Elena Enselmini. Il complesso conventuale di Santa Maria de’ Cella era infatti formato, fin dalle origini, da due case religiose: il convento dei frati minori, che officiavano la piccola chiesa dedicata alla Vergine, e il monastero delle Clarisse. Il complesso venne sicuramente visitato da sant’Antonio in occasione della sua visita canonica in qualità di ministro provinciale svoltasi intorno al 1227. Probabilmente frate Antonio si fermò a Santa Maria de’ Cella durante l’inverno di quell’anno dedicandosi alla stesura dei Sermones.

Subito dopo la morte del Santo iniziò la venerazione popolare per il luogo del suo “transito”, tanto che il Comune di Padova nel 1275 deliberò di prendere sotto la sua diretta protezione e di ricostruire in muratura l’intero complesso conventuale. Fu probabilmente in questa occasione che la cella del transito venne trasformata in un templiculum, un sacello memoriale.

Nel 1509 convento dei frati e monastero delle clarisse vennero abbandonati per fuggire dall’esercito dell’imperatore Massimiliano d’Asburgo, che occupò il complesso facendone il proprio quartier generale durante l’assedio posto alla città dalla Lega di Cambrai.

Tra il 1520 e il 1530 l’intero insediamento francescano venne raso al suolo per ordine delle autorità veneziane che stabilirono l’abbattimento di ogni costruzione per un raggio di circa un miglio intorno alle nuove mura difensive della città: era il cosiddetto “Guasto”. Ciononostante, già all’indomani della demolizione dei fabbricati conventuali, i devoti di sant’Antonio, sfidando il divieto militare, ricostruirono un memoriale sul luogo del Transito del francescano, con il tacito assenso della Serenissima. Nel 1670, attenuatosi il vincolo militare sull’area, il “Benedetto Loco” venne compreso in un piccolo ma elegante santuario popolarmente chiamato Sant’Antonino”, ossia Sant’Antonio piccolo, per distinguerlo dalla grande basilica nel centro di Padova. Nel 1792 il santuario fu restaurato e venne aperto un viale campestre per collegarlo alla strada pubblica per Camposampiero, oggi il viale dell’Arcella (in tale occasione ha origine la “Sagra delle noci” che tutt’ora si celebra a settembre). La Festa Liturgica di Sant’Antonio all’Arcella verrà riconosciuta da una “bolla Papale” di Pio VII il 16 luglio 1816. Con la soppressione napoleonica delle corporazioni religiose del 1806/1810 il santuario, passato al demanio, venne acquistato dal vescovo di Padova, monsignor Modesto Farina, che nel 1831 chiese al rettore della Basilica del Santo di ricostituirvi una comunità di Frati Minori Conventuali, eredi anche dei beni delle soppresse Clarisse della beata Elena Enselmini.

 

Didascalie foto:

Foto 1 – Veduta prospettica di Padova (A. Maggi 1449 ca.). A circa metà dell’immagine, in basso a destra compare il monastero della “Bia Lena”, cioè della beata Elena Enselmini, ossia Santa Maria de’ Cella. Nel ‘400 veniva indicata anche come “Beata Elena” per il culto della clarissa ivi morta e sepolta.

Foto 2 – Stampa da incisione di Johan Burgmayr (Insbruk 1509 ca.). L’assedio di Padova da parte delle truppe di Massimiliano d’Asburgo della Lega di Cambrai nel 1509. L’accampamento e il quartier generale dell’imperatore (indicato con lo stendardo imperiale con l’aquila) è posto dove c’era il monastero dell’Arcella.

Foto 3 – Incisione di Vincenzo Coronelli (1665 ca.) il santuario dell’Arcella “Sant’Antonino” ricostruito nel 1600 dopo il “Guasto” con il lascito di Baldassarre Dondi Dell’Orologio.

Foto 4 - Il Santuario dell’ Arcella ricostruito nel 1842 ca. in forme neoclassiche dall’arch. G.B. Trevisan. I Frati Minori Conventuali erano ritornati all’Arcella nel 1831.

Foto 5 – Il completamento della navata neogotica con le absidi e la cupola per il VII Centenario della morte del Santo. La cupola sarà inaugurata nel 1931.


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Il Giugno Antoniano è organizzato da Comune di Padova, Pontificia Basilica del Santo, Provincia di S. Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali, Coordinamento di Pastorale cittadina della Diocesi di Padova, Veneranda Arca di S. Antonio, Messaggero di sant’Antonio Editrice, Arciconfraternita di Sant’Antonio, Centro Studi Antoniani. La realizzazione è stata possibile grazie al contributo di Fondazione Cariparo (Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo), Cassa di Risparmio del Veneto, Fondazione Antonveneta. La rassegna ha ricevuto il patrocinio di Nuova Provincia di Padova, Comuni di Camposampiero e di Anguillara Veneta, Dipartimenti dei Beni Culturali e di Scienze Storiche Geografiche e dell’Antichità dell’Università di Padova.

 

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