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Da martedì 23 febbraio riaprono i siti museali del Santo a Padova

Ingressi contingentati a Museo Antoniano, Scoletta del Santo e Oratorio di San Giorgio dal martedì al venerdì secondo le disposizioni anticovid. Consigliata la prenotazione

18 Febbraio 2021| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Da martedì 23 febbraio si potrà nuovamente accedere ai tre siti del complesso museale della Pontificia Basilica di Sant’Antonio a Padova, chiusi da novembre scorso per le disposizioni per il contrasto alla pandemia da Covid-19. Museo Antoniano, con accesso dal Chiostro del Beato Belludi, e Oratorio di San Giorgio e Scuola del Santo, con accesso dal sagrato della basilica, saranno aperti dal martedì al venerdì, con orario 9.00 – 13.00 e 14.00 – 18.00. Non si potrà ancora aprire i battenti nei giorni di sabato e domenica, come accadeva nel periodo pre-pandemico. Gli ingressi saranno contingentanti, con obbligo di mascherina. È consigliata la prenotazione, telefonando all’Ufficio informazioni della Basilica (tel. 049-8225652 ), aperto tutti i giorni con il medesimo orario: 9.00 – 13.00 e 14.00 – 18.00.

Resta in vigore il biglietto unico per i tre siti, che si può fare in due punti, o all’Ufficio informazioni della basilica o al Museo Antoniano, e il sistema di riduzioni e agevolazioni, come l’ingresso gratuito per i bambini fino ai 6 anni e il “biglietto famiglia”.

Il prestigioso patrimonio culturale e di devozione del complesso antoniano potrà quindi essere nuovamente ammirato da turisti e devoti.
Il Museo Antoniano è una vera e propria “stanza delle meraviglie” che raccoglie al suo interno tesori artistici realizzati nei secoli per la Basilica e per la Veneranda Arca: dipinti, sculture, gessi, paramenti sacri, arazzi, oreficerie. Il museo, nato alla fine del 19° secolo come raccolta di oggetti storico-artistici legati alla vita o al culto del Santo, venne riallestito nel 1995, in occasione dell’8° centenario della nascita del Santo. Vi sono esposti autentici capolavori. Solo per menzionarne alcuni: la lunetta affrescata da Mantegna per il portale della Basilica, le tarsie lignee quattrocentesce, la preziosa Navicella di arte orafa tedesca del Cinquecento, le pale d’altare di Tiepolo, Carpaccio e Piazzetta, un raro paramento liturgico tessuto a Lione nel Settecento. Ospita inoltre la mostra permanente dedicata a “Donatello al Santo”, con fotografie, calchi in gesso e pannelli informativi, e un busto del Gattamelata (quest’ultimo tattile per le persone non vedenti), che permettono al visitatore di vedere da vicino i capolavori che il celebre artista fiorentino realizzò per il Santo. Fa parte del museo anche la sezione della Devozione popolare, che raccoglie gli ex-voto donati alla Basilica dai fedeli come ringraziamento delle grazie ricevute da sant’Antonio: tante testimonianze di fede e amore che permettono di percepire ancor più chiaramente la grandezza del fenomeno della devozione verso Antonio, oltre ad essere un’interessante fotografia dell’evoluzione delle mode e del gusto attraverso i secoli.

L’Oratorio di San Giorgio, dove oggi è stato inaugurato un nuovo sistema illuminotecnico immersivo da parte della Veneranda Arca di S. Antonio, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, fu costruito e affrescato da Altichiero da Zevio su committenza di Raimondino Lupi di Soragna, guerriero e diplomatico al servizio dei Carraresi. Con il suo importante ciclo di affreschi testimonia, alla fine del Trecento, come la fondamentale lezione di Giotto sia stata elaborata da uno dei protagonisti della pittura padovana dell’ultimo quarto del Trecento. Anche l’Oratorio di San Giorgio è inserito nella lista dei siti in lizza per la candidatura di Padova come sito seriale Unesco per i cicli affrescati del Trecento, insieme alla Basilica del Santo, che partecipa con altri due cicli affrescati (Cappella di San Giacomo e Cappella del beato Luca Belludi) e numerosi altri riquadri affrescati risalenti al XIV secolo.

La Scoletta del Santo, prestigiosa sede dell’Arciconfraternita di sant'Antonio di Padova a far data dal 1427, contiene pregevoli opere d’arte fatte realizzare dalla Arciconfraternita nel corso dei secoli per educare i propri membri alla vita cristiana attraverso gli insegnamenti e le esperienze di vita e di apostolato di sant'Antonio. Il cuore della Scoletta è rappresentato senz’altro dalla Sala Priorale con il suo meraviglioso ciclo di dipinti rinascimentali tra i quali spiccano, a fianco di quelli di Girolamo Tessari, Bartolomeo Montagna, Jacopo da Verona, Domenico Campagnola, Antonio Buttafuoco, i tre realizzati da Tiziano Vecellio nel 1511, folgorante anteprima della sua geniale pittura e momento d’inizio del Rinascimento della pittura veneta. Un ciclo ricco di informazioni storiche e dall'effetto complessivo di magnificenza, che la sala, ancor oggi vissuta dopo cinque secoli dai confratelli antoniani per la vita associativa, suscita a chiunque vi entri o vi rientri.

Dettagli su ingresso e biglietti sul sito Santantonio.org: http://www.santantonio.org/it/content/orario-e-biglietto-unico-i-siti-museali-del-complesso-antoniano

 


Allegati disponibili


  • 14_cs_20210218_riapertura_musei_al_santo.doc
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