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Dal 28 luglio i pellegrini del Progetto Antonio 20-22 attraverseranno a piedi la Campania, nello zaino la reliquia di sant’Antonio. Il programma campano dal 28 luglio al 13 agosto

Cammino ed eventi per rievocare a 800 anni di distanza il percorso fatto da sant’Antonio in Italia lungo la penisola per 1800 chilometri. Le tappe nel dettaglio su www.antonio2022.org/cammino/tappe

27 Luglio 2022| di Ufficio stampa Messaggero di S. Antonio Editrice - Alberto Friso, Project Event Manager «Antonio 20-22»

Prosegue il cammino di 1800 chilometri totali dei pellegrini del Progetto Antonio 20-22 che portano in uno speciale zaino la reliquia di sant’Antonio. Ultimi giorni in terra lucana questi, per passare dal 28 luglio in Campania, attraversarla e arrivare a Cassino, in Lazio, il 13 agosto. A ogni tappa, il gruppo di camminatori partito da Capo Milazzo il 30 giugno incontra le comunità parrocchiali con momenti di preghiera e devozionali particolarmente seguiti grazie alla collaborazione con le diocesi, le comunità di religiosi e le parrocchie della regione attraversata.

In Campania la staffetta dei camminatori giovedì 28 luglio 2022 entrerà proveniente da Lagonegro con prima sosta a Montesano sulla Marcellana, una tappa di 26 km e importante per dislivello (872 metri di discesa e 918 metri di salita) che si concluderà in serata con la Festa diocesana dei giovani e degli oratori. Successivamente i pellegrini con la reliquia faranno tappa a Sala Consilina, Polla, Sicignano degli Alburni, Eboli, Salerno, Cava de’ Tirreni, Nocera Inferiore, Nola, San Felice a Cancello, Caserta, Capua, Teano, Mignano Monte Lungo, prima di passare in Lazio, dove il primo arrivo di tappa sarà Cassino (vedi il programma giorno per giorno: https://www.antonio2022.org/cammino/tappe/ - alcuni programmi sono in attesa di conferme e saranno caricati nei prossimi giorni).

Tra i molti appuntamenti, da citare senz’altro quello di Polla, che il 30/07 vedrà l’incontro tra i pellegrini e i sindaci dei paesi limitrofi, la celebrazione eucaristica presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Antonio De Luca, vescovo della diocesi di Teggiano-Policastro e la testimonianza dei coordinatori del cammino Alberto Friso, Jorge Leitao e fra Giovanni Milani (programma di tappa https://www.antonio2022.org/la-tappa-di-sabato-30-luglio-2022-da-sala-consilina-a-polla/), e il 31/07, giorno di sosta, che vedrà durante il giorno le visite guidate del Santuario e di altri monumenti pollesi e alle 19.00 la celebrazione eucaristica presieduta dal M.R.P. Antonio Michele Ridolfi, ministro provinciale della provincia religiosa Salernitano-Lucana dell’Immacolata Concezione (programma di tappa https://www.antonio2022.org/la-tappa-di-domenica-31-luglio-2022/).

Un cammino che toccherà due centri importanti come Salerno e Caserta, e ben quattro luoghi antoniani campani di grande spiritualità: Polla, Cava de’ Tirreni, Nocera Inferiore, Teano.

Nel Santuario Antoniano di Polla (30 e 31 luglio), capolavoro dell’arte francescana del XVI secolo lungo il percorso dei Cammini Storici dell’antica Via Popilia, avvenne nel 2010 il Prodigio della lacrimazione dell’effigie del Santo, un’antica statua lignea del sec. XVIII, da allora sempre più meta di pellegrinaggi.

Il convento francescano di San Francesco e Sant'Antonio di Cava de’ Tirreni (fine del XV sec.), arrivo di tappa del 4 agosto, è un altro luogo importante non solo sotto il profilo storico-architettonico, ma anche sotto quello della devozione antoniana nel sud d’Italia. Vi sono custodite le reliquie di san Francesco e di sant'Antonio, fulcro della preghiera popolare e di solenni cerimonie.

Ai santi Francesco da Assisi e Antonio di Padova è dedicata anche la Basilica di Nocera Inferiore (dove i pellegrini arriveranno il 5 agosto). Un complesso risalente al XIII secolo, con annesso convento antoniano, un luogo esemplare di architettura gotica intriso anch’esso di storia e devozione popolare.

Infine, a Teano, arrivo di tappa l’11 agosto, la Chiesa e il convento S. Antonio di Padova (XV secolo) è un’altra meta per i molti devoti del Santo. Al centro del Chiostro esiste tuttora un pozzo, che la tradizione vuole scavato su indicazione di san Bernardino da Siena durante il suo soggiorno nel convento di Teano, oggetto di pellegrinaggi per la sua acqua a cui si attribuivano virtù curative.

Come di consueto, il nucleo della staffetta è composto da pochi pellegrini, ma chiunque, liberamente e anche per piccoli tratti, può aggregarsi senza necessità di iscrizione.

A ogni sede di tappa è provvisoriamente consegnata una reliquia ex ossibus di sant’Antonio, affidata di volta in volta alla comunità cristiana del paese ospitante fino alla ripartenza dei camminatori per la tappa successiva.

Molte realtà del territorio hanno contribuito validamente all’organizzazione degli eventi religiosi e culturali inseriti nel cammino. Vanno ringraziate le parrocchie, le amministrazioni comunali, le fraternità francescane, le singole persone coinvolte, senza le quali il programma sopra indicato non sarebbe immaginabile.

Per conoscere tutte le tappe del cammino, con distanze, dislivelli e programma del giorno: https://www.antonio2022.org/cammino/tappe/ (alcuni programmi sono in attesa di conferme e saranno caricati nei prossimi giorni).

Dal 13 agosto la staffetta dei pellegrini proseguirà il cammino attraverso il Lazio, per arrivare il 9 ottobre a Padova, alla Basilica di Sant’Antonio, dopo aver percorso a piedi 1.800 chilometri lungo tutta la penisola in occasione degli ottocentenari antoniani.

Si segnala che sul canale YouTube del progetto Antonio 20-22 (https://www.youtube.com/channel/UCi_whGCBtBa-eaLWH_RCdmQ/videos) sono postati quotidianamente i video-racconti delle singole tappe di cammino.

 


ANTONIO 20-22 PERCHÉ

Interrogare la figura di sant’Antonio in occasione degli ottocentenari antoniani

Il pallottoliere della storia ci offre tre significativi anniversari ottocentenari in successione che stanno caratterizzando dal punto di vista antoniano il triennio 2020-2022 e che diventano opportunità per tornare a interrogare la figura di Antonio di Padova. Anche papa Francesco ci ha incoraggiato a celebrare questi anniversari. Parliamo degli 800 anni di vocazione francescana di Antonio (1220), del suo primo arrivo in Italia, naufrago in Sicilia, del suo primo incontro con san Francesco (1221), del suo “svelamento” con la predica di Forlì (1222), quando tutti i presenti poterono per la prima volta apprezzare la sua capacità ed efficacia di evangelizzatore. La dimensione dell’annuncio, il mandato di far conoscere Gesù tra la gente rimarrà il suo tratto distintivo per il resto dei suoi giorni. Ecco il perché del Progetto “Antonio 20-22”, ed ecco il perché del tornare sulle strade percorse da Antonio 800 anni fa, nel segno dell’incontro.

 

CHE COSA, QUANDO E COME

Dal 30 giugno al 9 ottobre, lungo le strade percorse da sant’Antonio 800 anni fa

Il cammino a piedi lungo le strade percorse da sant’Antonio è la più evocativa delle iniziative curate dal Progetto “Antonio 20-22”, che è stato questo e molto altro. Si tratta di un’itineranza povera, a staffetta, con un piccolo gruppo di pellegrini cui altri, liberamente e senza necessità di alcuna iscrizione, si aggregano di giorno in giorno alla partenza, affiancandosi lungo il percorso o all'arrivo di tappa per pregare insieme alla comunità ospitante. I camminatori portano con sé, in uno speciale zaino porta reliquiario, una reliquia ex ossibus di sant'Antonio.

 

I NUMERI

Oltre 1.800 chilometri; oltre 3 milioni di passi; 19,5 chilometri di media; 9 regioni attraversate; 42 diocesi incontrate; 92 tappe; 103 giorni di impegno (alcune domeniche, come già facevano i pellegrini medievali, la staffetta sosterà); 45.919 metri di salite, e altrettanti di discese; 12 tappe molto impegnative; 29 impegnative; 25 medie; 25 facili.

 

DA DOVE E PER DOVE

Da Capo Milazzo e poi lungo la via Popilia, fino a immettersi nel Cammino di sant’Antonio destinazione Padova

La Basilica del Santo è l’ultimo approdo di sant’Antonio, ma esiste anche un suo primo luogo di approdo in Italia, ed è in Sicilia: Capo Milazzo, in provincia di Messina, dove oggi sorge un piccolo e suggestivo santuario rupestre dedicato al Santo.

Attraversato lo Stretto, il percorso segue per quanto possibile il tracciato dell’antica via Popilia attraversando Calabria, Basilicata, Campania, Lazio (da questa regione iniziano le frecce del tracciato ufficiale “Il Cammino di sant’Antonio), Umbria, Toscana (tappa significativa eremo di La Verna), Emilia Romagna (tappa significativa eremo di Montepaolo a Forlì) e Veneto, per terminare in Basilica di Sant’Antonio a Padova il 9 ottobre.

 

IL PROGETTO “ANTONIO 20-22”

Il progetto è espressione dei Frati minori conventuali della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova, voluto e ideato – insieme ai collaboratori laici – da alcune delle principali realtà della famiglia antoniana: Pontificia Basilica di S. Antonio a Padova, Messaggero di sant’Antonio, Il Cammino di Sant’Antonio, Associazione Cammino di S. Antonio, Centro Francescano Giovani – Nord Italia, Peregrinatio Antoniana, Caritas Sant’Antonio. Conta inoltre sul patrocinio dell’intera famiglia francescana d’Italia (frati conventuali, cappuccini, minori, Tor; clarisse delle diverse federazioni; suore francescane; laici francescani dell’Ofs).

 

Per informazioni stampa: ANTONIO 20-22 – Alberto Friso, Project Event Manager «Antonio 20-22» –
Mob. 349 1770432 –
albertofriso@antonio2022.org

 

Programma completo e aggiornamenti: www.antonio2022.org


Allegati disponibili


  • comstampa_antonio20_22_campania_tappe_dal_28_07_riv.docx
    249455 Kb