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Dal 29 agosto al 12 settembre i pellegrini del Progetto Antonio 20-22 cammineranno per 250 km in Umbria con la reliquia di sant’Antonio nello zaino

Il programma umbro del Cammino ed eventi per rievocare a 800 anni di distanza il percorso fatto da sant’Antonio in Italia lungo la penisola per 1800 chilometri

25 Agosto 2022| di Ufficio stampa Messaggero di S. Antonio Editrice - Alberto Friso, Project Event Manager «Antonio 20-22»

Ultimi chilometri in terra laziale in questi giorni per i pellegrini di sant’Antonio che camminano lungo la penisola portando nello zaino una reliquia del Santo taumaturgo. Alla staffetta si unirà da Rieti fra Massimiliano Patassini, direttore responsabile del «Messaggero di sant’Antonio» e del «Messaggero dei Ragazzi», che accompagnerà i pellegrini fino ad Assisi. Lunedì 29 agosto il gruppo, che partirà alle ore 6.30 dal Santuario di Greccio, passerà in Umbria con arrivo di tappa a Terni, alla Basilica dei Protomartiri, intorno alle 14.30 (alle 18.30 Santa Messa con esposizione della reliquia e testimonianza dei pellegrini). Una tappa, la Greccio-Terni, di 23 km con dislivelli impegnativi: 1.153 metri di discesa e 633 metri di salita. L’intera Umbria verrà attraversata quindi da sud a nord lungo la Via di san Francesco, per immettersi poi in Toscana martedì 13 settembre.

In Umbria la staffetta toccherà via via Macenano (dove mercoledì 30 agosto alle ore 21 si terrà la Veglia Antoniana nella Chiesa di S. Maria in Ferentillo), Spoleto (una tappa impegnativa, quella tra Macenano e Spoleto, di 22 km con importanti dislivelli: 1.115 metri di discesa e 1.174 metri di salita), Trevi, Spello, Assisi, dove il gruppo arriverà sabato 3 settembre, prima a Santa Maria degli Angeli, in mattinata, e poi alla Basilica di San Francesco in Assisi, per i Vespri solenni delle ore 19. Il giorno successivo, domenica 4 settembre, sarà tutto dedicato alla città di san Francesco, con in particolare la Santa Messa Solenne in Basilica superiore presieduta da fra Antonio Ramina, rettore della Pontificia Basilica di Sant’Antonio a Padova ed eccezionalmente pellegrino a piedi da Trevi ad Assisi.

A seguire, la staffetta partita in giugno dalla Sicilia sarà a Valfrabbrica, Eremo San Pietro di Vigneto (una tappa con discese per 903 metri e salite per 1069 per un totale di 22 km), a Gubbio (Chiesa di San Francesco, con Santa Messa alle ore 18.30), Pietralunga, Pieve de’ Saddi, Città di Castello (alla chiesa delle clarisse), Citerna (dalle benedettine), passando poi il 13 settembre in Toscana, e precisamente all’eremo francescano di Montecasale in comune di Sansepolcro (Arezzo).

La parte più suggestiva di questo tratto sui passi di Antonio di 800 anni fa è sicuramente la parte che coincide con il cosiddetto “Sentiero di Francesco”, che da Assisi, la cittadina umbra che diede i natali al Poverello, passando per Gubbio, famosa per l'episodio dell'incontro di san Francesco con il Lupo, arriva al santuario di La Verna, dove Francesco ricevette le Sacre Stimmate. Si tratta di un cammino dello spirito immerso nella natura che tocca luoghi simbolo della devozione francescana. Assisi è sicuramente un punto di svolta anche della spiritualità antoniana. Il 30 maggio del 1221 il giovane frate portoghese Antonio, naufragato sulle coste siciliane alcuni mesi prima, insieme ad altri confratelli raggiunse Assisi per partecipare alla grande assemblea del cosiddetto “Capitolo delle stuoie”. Lì poté vedere il ministro dell’ordine frate Francesco, già molto malato, e ascoltarne le parole che divennero per Antonio fuoco interiore. Tra la fine del 1223 e l’inizio del 1224, Francesco inviò ad Antonio un biglietto, in cui lo autorizzava ad insegnare teologia ai frati, purché non tralasciasse la preghiera.

Per conoscere le tappe e i relativi programmi giornalieri: https://www.antonio2022.org/cammino/tappe/ (alcuni programmi sono in attesa di conferme e saranno caricati nei prossimi giorni).

Nei circa 250 chilometri totali che verranno percorsi in Umbria, come di consueto, la reliquia di sant’Antonio “camminerà” insieme ai pellegrini all’interno di uno speciale zaino che la custodisce.

Al gruppo di una decina di camminatori esperti tra laici e religiosi, altre persone, liberamente e anche per piccoli tratti, potranno aggregarsi senza necessità di iscrizione (logistica, vitto e alloggio NON sono a cura dell’organizzazione), così come potranno partecipare ai molti momenti di spiritualità e devozione antoniana organizzati in collaborazione con le diocesi e le comunità parrocchiali della regione, finora sempre molto partecipati e apprezzati.

Si segnala che sul canale YouTube del progetto Antonio 20-22 (https://www.youtube.com/channel/UCi_whGCBtBa-eaLWH_RCdmQ/videos) sono postati quotidianamente i video-racconti delle singole tappe di cammino.

Dall’Umbria i pellegrini proseguiranno il cammino verso nord, passando per Toscana ed Emilia Romagna, per arrivare il 9 ottobre a Padova, alla Pontificia Basilica di Sant’Antonio, dopo aver percorso a piedi 1.800 chilometri totali lungo tutta la penisola in occasione degli ottocentenari antoniani.

Il Cammino da Capo Milazzo a Padova è stato promosso dal Progetto Antonio 20-22, espressione dei Frati minori conventuali della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova, ed è stato voluto e ideato – insieme ai collaboratori laici – da alcune delle principali realtà della famiglia antoniana: Pontificia Basilica di S. Antonio a Padova, Messaggero di sant’Antonio, Il Cammino di Sant’Antonio, Associazione Cammino di S. Antonio, Centro Francescano Giovani – Nord Italia, Peregrinatio Antoniana, Caritas Sant’Antonio.

 


ANTONIO 20-22 PERCHÉ

Interrogare la figura di sant’Antonio in occasione degli ottocentenari antoniani

Il pallottoliere della storia ci offre tre significativi anniversari ottocentenari in successione che stanno caratterizzando dal punto di vista antoniano il triennio 2020-2022 e che diventano opportunità per tornare a interrogare la figura di Antonio di Padova. Anche papa Francesco ci ha incoraggiato a celebrare questi anniversari. Parliamo degli 800 anni di vocazione francescana di Antonio (1220), del suo primo arrivo in Italia, naufrago in Sicilia, del suo primo incontro con san Francesco (1221), del suo “svelamento” con la predica di Forlì (1222), quando tutti i presenti poterono per la prima volta apprezzare la sua capacità ed efficacia di evangelizzatore. La dimensione dell’annuncio, il mandato di far conoscere Gesù tra la gente rimarrà il suo tratto distintivo per il resto dei suoi giorni. Ecco il perché del Progetto “Antonio 20-22”, ed ecco il perché del tornare sulle strade percorse da Antonio 800 anni fa, nel segno dell’incontro.

 

CHE COSA, QUANDO E COME

Dal 30 giugno al 9 ottobre, lungo le strade percorse da sant’Antonio 800 anni fa

Il cammino a piedi lungo le strade percorse da sant’Antonio è la più evocativa delle iniziative curate dal Progetto “Antonio 20-22”, che è stato questo e molto altro. Si tratta di un’itineranza povera, a staffetta, con un piccolo gruppo di pellegrini cui altri, liberamente e senza necessità di alcuna iscrizione, si aggregano di giorno in giorno alla partenza, affiancandosi lungo il percorso o all'arrivo di tappa per pregare insieme alla comunità ospitante. I camminatori portano con sé, in uno speciale zaino porta reliquiario, una reliquia ex ossibus di sant'Antonio.

 

I NUMERI

Oltre 1.800 chilometri; oltre 3 milioni di passi; 19,5 chilometri di media; 9 regioni attraversate; 42 diocesi incontrate; 92 tappe; 103 giorni di impegno (alcune domeniche, come già facevano i pellegrini medievali, la staffetta sosterà); 45.919 metri di salite, e altrettanti di discese; 12 tappe molto impegnative; 29 impegnative; 25 medie; 25 facili.

 

DA DOVE E PER DOVE

Da Capo Milazzo e poi lungo la via Popilia, fino a immettersi nel Cammino di sant’Antonio destinazione Padova

La Basilica del Santo è l’ultimo approdo di sant’Antonio, ma esiste anche un suo primo luogo di approdo in Italia, ed è in Sicilia: Capo Milazzo, in provincia di Messina, dove oggi sorge un piccolo e suggestivo santuario rupestre dedicato al Santo.

Attraversato lo Stretto, il percorso segue per quanto possibile il tracciato dell’antica via Popilia attraversando Calabria, Basilicata, Campania, Lazio (da questa regione iniziano le frecce del tracciato ufficiale “Il Cammino di sant’Antonio), Umbria, Toscana (tappa significativa eremo di La Verna), Emilia Romagna (tappa significativa eremo di Montepaolo a Forlì) e Veneto, per terminare in Basilica di Sant’Antonio a Padova il 9 ottobre.

 

IL PROGETTO “ANTONIO 20-22”

Il progetto è espressione dei Frati minori conventuali della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova, voluto e ideato – insieme ai collaboratori laici – da alcune delle principali realtà della famiglia antoniana: Pontificia Basilica di S. Antonio a Padova, Messaggero di sant’Antonio, Il Cammino di Sant’Antonio, Associazione Cammino di S. Antonio, Centro Francescano Giovani – Nord Italia, Peregrinatio Antoniana, Caritas Sant’Antonio. Conta inoltre sul patrocinio dell’intera famiglia francescana d’Italia (frati conventuali, cappuccini, minori, Tor; clarisse delle diverse federazioni; suore francescane; laici francescani dell’Ofs).

 

Per informazioni stampa: ANTONIO 20-22 – Alberto Friso, Project Event Manager «Antonio 20-22» –
Mob. 349 1770432 –
albertofriso@antonio2022.org

 

Programma completo e aggiornamenti: www.antonio2022.org


Allegati disponibili


  • comstampa_antonio20_22_umbria_tappe_riv.doc
    272384 Kb