Giugno Antoniano 2021 | ComunicatoStampa

Domenica 20 giugno la Reliquia di Sant’Antonio, donata dai frati del Santo alla Serenissima nel 1652, ritorna alla Basilica della Salute attraverso un corteo acqueo lungo il Brenta e il Canal Grande

Lungo il Brenta il saluto ad Antonio delle comunità parrocchiali e civili. La peregrinatio si potrà seguire anche in diretta televisiva, streaming web e social - COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

18 Giugno 2021| di Alessandra Sgarbossa - Cristina Sartori

Era rientrata alla Basilica del Santo a Padova dopo 369 anni trascorsi a Venezia domenica scorsa, in occasione delle tradizionali celebrazioni per la Solennità di Sant’Antonio, accompagnata dal patriarca di Venezia Sua Ecc.za Mons. Francesco Moraglia, dal Rettore della Basilica della Salute, don Fabrizio Favaro, e dal Rettore del Santo, padre Oliviero Svanera. È la sacra reliquia dell’avambraccio sinistro di sant’Antonio, nel 1652 donata dai frati minori conventuali alla Serenissima che, impegnata in una estenuante guerra contro l’Impero Ottomano, fece voto al Santo per chiedere la cessazione delle ostilità. E domenica 20 giugno il reliquiario tornerà in quella che, da quasi quattro secoli, è la sua casa: la Basilica di Santa Maria della Salute che affaccia sul Canal Grande. Si concluderà così la storica peregrinatio dell’ulna di Antonio, che nel viaggio di ritorno di domenica prossima seguirà lo stesso tracciato che aveva percorso quasi quattro secoli fa per andare a Venezia la prima volta: via acqua. Dall’imbarco al Portello a Padova, lungo il fiume Brenta, percorrendo le chiuse fluviali, sino alla laguna e al Canal Grande.

Il reliquiario “veneziano”, dal 13 giugno esposto sull’altare maggiore del Santo, domenica 20 giugno lascerà la basilica al termine della santa messa delle ore 11.00, con una breve processione dei frati lungo la navata e il sagrato (ore 11.40 circa). Su automezzi dell’Arma dei Carabinieri, la reliquia partirà alla volta del Portello. Qui su mezzi acquei sempre messi a disposizione dall’Arma, su cui verrà issato anche un busto dorato di Sant’Antonio con una reliquia minore, inizierà la navigazione verso Venezia alle ore 12. Ad accompagnarla nel viaggio di ritorno sarà padre Oliviero Svanera, rettore della Basilica di Sant’Antonio a Padova, con padre Egidio Canil, referente delle peregrinatio antoniane nel mondo, e altri quattro confratelli.

Lungo il tragitto verso Venezia il convoglio fluviale sosterà, senza discesa a terra, per una preghiera e il saluto alle comunità locali all’altezza dei pontili di Stra, Dolo, Mira e Oriago. In queste tappe sarà di volta in volta accolto da una delegazione composta da sindaco, parroco e una rappresentanza di fedeli. Non mancheranno alcune iniziative spontanee di devoti che si stanno organizzando per salutare il Santo lungo il suo viaggio a Venezia. Da Padova partirà anche l’imbarcazione degli “Amissi del Piovego”. A Oriago, dopo l’ultimo ponte, le società remiere seguiranno il corteo padovano fino a Fusina. A Malcontenta, dove non è prevista la sosta, la parrocchia sarà presente con i ragazzi del catechismo e le famiglie. Sempre da Malcontenta domani, sabato 19 giugno, una delegazione di parrocchiani farà un pellegrinaggio a piedi fino alla Basilica del Santo a Padova.

Passato Oriago, il corteo acqueo con la reliquia proseguirà verso la Laguna per arrivare intorno alle 18.15 a Venezia, in Campo San Samuele, dove sarà accolta dal Patriarca Sua Ecc.za Mons. Francesco Moraglia e dall’Assessore alla coesione sociale di Venezia Simone Venturini. Da lì, trasbordata su una storica imbarcazione a remi, una “Bissona Dogaressa”, dove prenderanno posto padre Svanera il patriarca e l’assessore, compirà l’ultimo tratto della peregrinatio lungo il Canal Grande sino a Campo della Salute, scortata dalle motovedette lagunari dell’Arma dei Carabinieri, seguita dai mezzi delle remiere storiche e da quelli di alcune parrocchie veneziane. All’arrivo alla Basilica della Salute, è prevista alle 18.45 la Santa Messa di ringraziamento presieduta dal Patriarca Moraglia.

Tutto il supporto logistico e tecnico dell’evento sarà curato, come per la peregrinatio del 13 giugno, dall’Arma dei Carabinieri - Comando Legione Carabinieri Veneto. Domenica 20 giugno saranno due le motovedette dello speciale Nucleo Natanti dei Carabinieri di Venezia, condotti da militari specializzati nel servizio navale; mentre il breve corteo dal Santo al Portello sarà preceduto e scortato da autoradio e motociclette con equipaggi dei Nuclei Radiomobile delle Compagnie Carabinieri di Padova.

Tutta la peregrinatio da Padova, in Basilica di Sant’Antonio, a Venezia, alla Basilica della Salute, sarà trasmessa in diretta televisiva dall’emittente ReteVeneta che seguirà anche il corteo acqueo.

 

PROGRAMMA DELLA GIORNATA:

Ore 10.30 – Inizio diretta da ReteVeneta dal sagrato della Basilica di Sant’Antonio a Padova

Ore 11.00 - Santa Messa al Santo

Ore 11.40 circa, al termine della messa, il Reliquiario veneziano verrà accompagnato dai frati in processione fuori dalla Basilica, salirà in auto per recarsi al pontile del Portello

Ore 12.00 Partenza peregrinatio della reliquia dal Portello con corteo acqueo. Su una delle motovedette dell’Arma sarà issato anche il busto dorato di sant’Antonio con una reliquia minore.

Il corteo acqueo, prima di giungere in laguna, sosterà, per non più 15/20 ‘, presso gli imbarcaderi di:

Ore 13 Strà

Ore 13.45 Dolo

Ore 14.35 Mira

Ore 15.30 Oriago

Ore 18.15 ca. - Arrivo all’imbarcadero di San Samuele a Venezia - Il busto e la Reliquia del Santo verranno traslate a bordo di Bissona Dogaressa, sempre accompagnate dal rettore padre Oliviero Svanera e accolte dal Patriarca di Venezia Sua Ecc.za Mons. Francesco Moraglia e dall’assessore alla coesione sociale di Venezia Simone Venturini.

Ore 18.45 – Santa Messa in Basilica della Salute, presieduta dal Sua Ecc.za Mons. Francesco Moraglia

 

DOVE SEGUIRE LE DIRETTE DELLE CELEBRAZIONI:

L’evento sarà trasmesso in diretta televisiva in tutte le sue fasi a partire dalle ore 10.30 dall’emittente Rete Veneta (canale 18 per il Veneto e 92 per il Friuli Venezia Giulia).

Per seguire la giornata è attivo il sito www.13giugno.org

Diretta streaming web sul sito: https://www.santantonio.org/it/live-streaming

Youtube “Messaggero di sant’Antonio”: https://www.youtube.com/MessaggerodisantAntonio

Facebook:“Sant’Antonio di Padova-I frati della Basilica”:

Perché Venezia custodisce una reliquia di sant’Antonio?

La devozione a Sant’Antonio di Padova in Venezia risale agli anni immediatamente successivi alla sua morte, avvenuta ad appena 36 anni nel 1231, ed è anche uno dei co-patroni della Città di Venezia.

Dal 1645 al 1669 una lunga ed estenuante guerra con l’Impero Ottomano veniva combattuta tra la Dalmazia e le isole dell’Egeo, in particolar modo sull’isola di Creta (chiamata Candia dai veneziani). Creta/Candia con la sua posizione strategica era il più grande, il più importante e il più ricco avamposto veneziano nell’Egeo.

Essendo l’isola già occupata in parte dai turchi, che ne assediavano la fortezza veneziana, la Repubblica ricorse anche alle “armi della diplomazia” per cercare di raggiungere una tregua o, quantomeno, ottenere il rinforzo di altre potenze straniere. Negli stessi anni la marcia degli ottomani in Transilvania minacciava l’Impero Asburgico.

Su proposta di Giovanni Grimani, che era stato podestà di Padova, nel 1651 la Serenissima “Dominante” fece voto a Sant’Antonio per chiedere la cessazione delle ostilità. Così, nell’erigendo tempio della Salute, progettato dal Longhena, si decise di realizzare un altare votivo al Santo. La pala d’altare di Pietro Liberi rappresenta una allegoria di Venezia in forma di nobile donna con abiti dogali che, in ginocchio, prega il Santo di Padova di intervenire soccorrendo le navi da guerra veneziane, che indica con una mano.

La reliquia venne trasferita a Venezia nel 1652 e da allora ininterrottamente, il 13 giugno di ogni anno, si svolge la celebrazione per sciogliere il voto. Attualmente il Capitolo Metropolitano della Basilica Cattedrale di San Marco con le Nove Congregazioni del Clero veneziano continua, annualmente, a sciogliere il voto con una Santa Messa che quest’anno si celebrerà nella mattinata di sabato 12 giugno, con l’esposizione della reliquia. Fino agli anni ’50 del Novecento anche per la festa di Sant’Antonio si realizzava un ponte votivo di barche per raggiungere più rapidamente la Basilica della Salute. La reliquia è sempre stata esposta il giorno della festa sull’altare di Sant’Antonio per la devozione dei fedeli.

Lo storico Mons. Antonio Niero scrive: «Le difficoltà opposte dai padovani non furono da poco; alla fine la reliquia fu concessa ed entrò in città il 9 giugno, per la via del Brenta, con un corteo fastoso puntualmente descritto dai cronisti, ed accolta come si soleva fare per i grandi personaggi. Dal reliquiario di S. Marco, dove era stata collocata, fu condotta con processione solenne dal Doge, dal Senato, dal Clero e popolo lungo un ponte di barche gettato sul Canal Grande, sino in Basilica della Salute il 13 dello stesso mese. Progettò l’altare il Longhena, proto della basilica; nel 1656 era già compiuta la pala commissionata al pittore padovano Pietro Liberi; l’anno dopo l’altare era ormai terminato» (Tratto da: Antonio Niero, “I santi Patroni”, in “Culto dei Santi a Venezia”, Biblioteca Agiografica Veneziana secondo volume, Venezia, Studium Cattolico Veneziano, 1965, pp. 77-98).

Qualche cenno storico sulla Reliquia

La Reliquia veneziana appartiene all’avambraccio sinistro del Corpo del Santo, una sezione dell’osso lungo, l’ulna. Una perizia, svolta il 7 luglio 1989 dinanzi al Rettore del Seminario di Venezia Mons. Giuliano Bartoli, di Mons. Albino Tendericni e di don Mario Dal Tin, stabilì che quell’osso apparteneva allo “scheletro perfettamente conservato, [ a cui] risultavano mancanti solo le ossa dell’avambraccio e della mano sinistri. Per concludere, riteniamo che la reliquia conservata a Venezia provenga dallo scheletro di s. Antonio, presente a Padova.”

Una donazione avvenuta a seguito della richiesta avanzata dalla Serenissima nel febbraio del 1652 che appunto chiedeva di poter avere l’osso dell’avambraccio del Santo da custodire nella Basilica della Salute. I frati concessero solo una parte dell’osso e ottennero in cambio dalla Serenissima un decreto secondo cui non si sarebbe più potuta concedere ad altri  “qualunque portione di reliquia.”

Le cronache raccontano del suggestivo viaggio della reliquia verso Venezia, stabilito con due deliberazioni del Senato il 6 giugno 1652, e di tutte le tappe che sarebbero state effettuate lungo il percorso. «I Rettori di Padova d’accordo con i Presidenti dell’Arca – si legge nella cronaca del trasporto riportata nella Rivista Antoniana” Il Santo” (1928-1932) – avrebbero dovuto fissare nel giorno di domenica o lunedì il trasporto della Reliquia da effettuarsi per la classica via del Brenta mediante i burchielli, le antiche carrozze che univano Padova a Venezia. Nel migliore sarebbe stata posta, con i sacerdoti apparati, la Reliquia preziosa su un altare adorno di cere, drappi e fiori.» «Nei paesi poi e nelle ville disseminate sulle rive del Brenta – prosegue la descrizione del viaggio -, come a Ponte di Brenta, Noventa, Stra, Dolo, Oriago, dove tutte le case erano pavesate a festa  e splendenti di lumi, e dove s’erano alzati archi trionfali con festoni e fiori, la processione era costretta a fermarsi alquanto per soddisfare al desiderio del popolo che rigurgitava sulle piazze e lungo le rive del fiume». E quando finalmente verso sera il corteo arrivò alla destinazione la descrizione del viaggio si fa ancor più suggestiva. «L’ampia distesa delle acque era coperta di gondole e barche illuminate; come erano illuminati palazzi e case lungo la Fondamenta delle Zattere e della Giudecca, ove si accalcava il popolo accorso a tributare omaggi e preghiere al glorioso Santo

 

Giugno Antoniano

Ufficio stampa Messaggero di sant’Antonio - Alessandra Sgarbossa

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Tredicina e Solennità del Santo

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