Messaggero di sant'Antonio | ComunicatoStampa
Gli “Abi-Tanti” sbarcano in Australia, la grafic designer sempre con la valigia in mano, l'Italian Factor che conta per gli aspiranti imprenditori
Sono alcune delle storie di migrazione nel «Messaggero di sant’Antonio» per l’estero di gennaio
Il 2018 si apre quanto mai sotto il segno delle migrazioni. E non solo per l’ormai consueta ricorrenza della Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato (14 gennaio), ma anche perché papa Francesco ha messo il tema dei migranti e dei rifugiati al centro della Giornata Mondiale della Pace che si è celebrata il 1° gennaio.
Per il numero di gennaio il «Messaggero di sant’Antonio», edizione italiana per l’estero, ha pensato quindi a un focus su un’originale esperienza nata in Italia e oggi esportata in varie città del globo. Si tratta degli «Abi-Tanti», umanoidi costruiti con materiali di scarto, a significare l’ondata crescente dei popoli in emigrazione. Un progetto di sensibilizzazione che è anche un laboratorio collettivo e transnazionale che ha toccato anche Melbourne, in Australia. Lo descrive Sara Bavato in “Abi-Tanti per riflettere”.
Nelle esperienze degli italiani all’estero c’è una caratteristica che non sempre viene evidenziata: i percorsi migratori dei nostri connazionali sono spesso spezzettati e fatti di più ripartenze. In questo senso è emblematica la storia di Sara Proserpio, 34 anni, graphic designer originaria di Firenze, raccontata nell’articolo di Andrea D’Addio “Berlino, andata e ritorno”. La giovane spiega al «Messaggero» perché è sempre con le valige in mano e perché è difficile pensare a un ritorno.
Spesso i nostri giovani all’estero diventano incubatori di nuove idee e prospettive per l’Italia. Ne sono un esempio quelli che frequentano il Master in Business Administration della Columbia University di New York: molti di loro troveranno lavoro negli USA, altri ritorneranno in patria. Quanto è importante per loro l’Italian Factor? Ne hanno discusso nella loro conferenza annuale di fine corso, Nova, che quest’anno ha trattato il tema dell’identità aziendale italiana e ha messo a fuoco la caratteristica “sociale” delle imprese del Bel Paese. Ce lo racconta Vincenzo Pascale in “NOVA, giovani manager crescono”.