Giugno Antoniano 2017 | ComunicatoStampa

“Grande, grande amore”, l’oratorio su san Massimiliano Kolbe in prima nazionale assoluta chiuderà al Santo il Giugno Antoniano 2017

Opera in un atto per soli, coro, voci recitanti e orchestra con testi di padre Francesco Ruffato e musica di Roberto Fabbriciani. Con Opv, Kolbe Children’s Choir, Polifonica Benedetto Marcello. Ospite d’eccezione Massimo Cacciari

17 Giugno 2017| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio

 

Sarà l’oratorio Grande, grande amore, in prima nazionale assoluta, a concludere venerdì 23 giugno alle 21.00 nella basilica di Sant’Antonio a Padova il Giugno Antoniano e a sintetizzare e sublimare il filo conduttore mariano e kolbiano, scelto per l’edizione 2017 dalla tradizionale kermesse padovana dedicata a sant’Antonio. L’opera per soli, coro, voci recitanti e orchestra è dedicata alla straordinaria figura di Massimiliano Kolbe, innamorato di Maria, la madre immacolata di Gesù, immolatosi ad Auschwitz nel 1941 per salvare un padre di famiglia e proclamato santo trentacinque anni fa da papa Giovanni Paolo II.

Musica e teatro si fondono insieme in questo oratorio, dove orchestra, cori e voci recitanti rappresentano ciascuno dei veri e propri personaggi. Il testo di Grande, grande amore è di padre Luigi Francesco Ruffato, animatore culturale della basilica del Santo, la musica è del celebre flautista e compositore contemporaneo Roberto Fabbriciani, che venerdì sera regalerà al pubblico anche un suo assolo. L’Orchestra di Padova e del Veneto, il Kolbe Children’s Choir e la Polifonica Benedetto Marcello del Centro culturale Kolbe di Venezia-Mestre (gli ultimi due preparati dal maestro Alessandro Toffolo) saranno diretti dal giovane e trascinante direttore Alessandro Cadario. Una quindicina gli interpreti a cui sono affidati i dialoghi del lavoro teatrale, alcuni dei quali particolarmente vibranti e commoventi. Tra questi spiccano gli attori Adriano Spolaor, interprete di Massimiliano Kolbe, protagonista dell’opera, e Massimo D’Onofrio nelle vesti del nazista Rudolf Franz Höss, comandante del campo di concentramento ad Auschwitz, e la cantante Stefania Bellamio. A lei è affidata la voce fuori campo della Vergine Maria, anima di tutta la scena e, ancor più, della vita del francescano. A illustrare il senso della figura umana e spirituale del frate polacco Kolbe sarà venerdì un’ospite d’eccezione, il filosofo Massimo Cacciari.

Ingresso libero e gratuito fino a esaurimento dei posti.

L’oratorio, che nel corso della serata sarà registrato per realizzarne un cd, è stato promosso dai Frati Minori Conventuali, per ricordare la nascita della Milizia dell’Immacolata, movimento mariano fondato a Roma da padre Kolbe con sei confratelli, nei giorni in cui la Madonna appariva ai pastorelli di Fatima. Spiega padre Oliviero Svanera, rettore del Santo: «San Massimiliano scriveva, a proposito della Milizia dell’Immacolata, che “il Signore vuole conquistare a Maria il maggior numero possibile di cuori”. E mi è sempre piaciuto che lui pensasse come “con l'aiuto dell'Immacolata dobbiamo tendere a questo: che i fedeli cavalieri dell'Immacolata si trovino dappertutto, ma specialmente nei posti più importanti, come le belle arti (scultura, pittura, musica, teatro)”. È alla luce di questo spirito kolbiano che la Provincia italiana di Sant’Antonio dei Frati Minori Conventuali ha commissionato un’opera da dedicare alla madre di Dio nel centenario della Milizia dell’Immacolata. Ne è nato così l’oratorio Grande grande amore - Massimiliano M. Kolbe».

L’originalità del testo teatrale ha ispirato l’utilizzo di differenti tecniche di scrittura orchestrale, elettronica e corale, tra invenzione e tradizione, dando vita a quella che il critico musicale Cesare Valentini ha definito una «narrazione molto moderna con scene a dissolvenza che ricordano il cinema e che proiettano lo spettatore verso piani tematici e temporali diversi, sino all’ultima delle scene nella quale si assiste al dialogo immaginario tra padre Kolbe, un gesuita e Rudolf Franz Höss, comandante ad Auschwitz». «Pur privo di una vera e propria azione (in ciò consiste la modernità drammaturgica) – continua Valentini –, il libretto consente di mettere in luce alcuni dialoghi e pensieri del frate che sono un inno alla misericordia e all'amore verso l'umanità anche di fronte al manifesto male. Una voce narrante, altro interessante aspetto che si rifà all’arte cinematografica, collega alcuni episodi dando chiarezza spazio-temporale al susseguirsi delle scene. Un espediente che si sposa felicemente con le atmosfere create da Roberto Fabbriciani per una musica che, quando necessario, commenta la scena e in molti passi si erge a protagonista in quadri sinfonici ove si spargono i dialoghi dei personaggi». Interessante il ruolo del coro, sia dal punto di vista musicale che teatrale, che ricorda il teatro greco antico. In Grande, grande amore, i due cori sono avulsi dall’azione ma capaci di darne una lettura cristiana. Il primo, quello affidato alla Polifonica, rappresenta la coscienza cristiana che commenta l'azione in una dimensione sovraumana; quello dei bambini rappresenta l’innocenza dell’uomo prima di essere corrotto dal male. E non a caso il finale dell’opera è affidato ai cori, a suggellare con grande impatto sonoro e vocale la grande prova d'amore di Kolbe. Perché, come diceva il francescano, «Solo l’amore crea!».

In allegato:
PROFILI ARTISTICI
FOTO

 

TAMBURINO

Venerdì 23 giugno 2017, ore 21.00
Basilica del Santo, Padova
GRANDE, GRANDE AMORE. Massimiliano M. Kolbe (Auschwitz 1941)

Opera in un atto per soli, voci recitanti, coro e orchestra
Testo di Luigi Francesco Ruffato
Musica di Roberto Fabbriciani
Orchestra di Padova e del Veneto
Maestro concertatore e Direttore Alessandro Cadario
Coro di Voci Bianche Kolbe Children’s Choir
Coro Polifonica Benedetto Marcello
Maestro del coro Alessandro Toffolo
Voci recitanti: Adriano Spolaor (Massimiliano Kolbe), Massimo D’Onofrio (Rudolf Franz Höss), Stefania Bellamio (Maria di Nazareth)
Chitarra solista Massimo Scattolin
Riflessioni di Massimo Cacciari
Coordinatore del progetto Alessandro Ragazzi
Regia del suono Alvise Vidolin
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti

 


Info e programma Giugno Antoniano:
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Facebook: Giugno Antoniano 2017
Twitter: @giugnoanto2017
tel. 049-8225652, email infobasilica@santantonio.org.

Il Giugno Antoniano è organizzato da Comune di Padova, Pontificia Basilica del Santo, Provincia di S. Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali, Coordinamento di Pastorale cittadina della Diocesi di Padova, Veneranda Arca di S. Antonio, Messaggero di sant’Antonio Editrice, Arciconfraternita di Sant’Antonio, Centro Studi Antoniani. La realizzazione è stata possibile grazie al contributo di Fondazione Cariparo (Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo), Cassa di Risparmio del Veneto, Fondazione Antonveneta. La rassegna ha ricevuto il patrocinio di Nuova Provincia di Padova, Comuni di Camposampiero e di Anguillara Veneta, Dipartimenti dei Beni Culturali e di Scienze Storiche Geografiche e dell’Antichità dell’Università di Padova.

 

Contatti stampa Giugno Antoniano 2017
Ufficio stampa Messaggero di sant’Antonio - Tel. 049-8225926 – Mob. 380-2038621 – ufficiostampa@santantonio.org


Allegati disponibili


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  • ga_grande_grande_amore_profili_biografici.doc
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  • ga_grande_grande_amore_tamburino.doc
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  • locandina_grande_amore.pdf
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  • kolbe_childrens_choir_diego_landi_rid.jpg
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