Basilica del Santo | ComunicatoStampa

Il 25 aprile al Santo “Omaggio al Servo di Dio padre Placido Cortese”, Medaglia d’oro al merito civile: negli anni 1942-1944 soccorse gli internati sloveni e croati e salvò militari alleati, civili ed ebrei perseguitati dal nazifascismo

Alle 15.30 nella Sala dello Studio Teologico conferenza storica sul campo di concentramento di Padova-Chiesanuova e sull’opera di Cortese, con il punto sull’iter della causa di canonizzazione. Alle 18.00 celebrazione in memoria del frate martire e omaggio

24 Aprile 2018| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

In occasione del 25 Aprile, anniversario della Liberazione dal nazifascismo, la Basilica di Sant’Antonio dedica una giornata al confratello e Servo di Dio padre Placido Cortese, frate del Santo e direttore del «Messaggero di sant’Antonio» che durante la seconda guerra mondiale soccorse gli internati nei campi di concentramento italiani, salvò numerosi militari alleati, civili ed ebrei attraverso la “Catena di salvezza” organizzata dal gruppo clandestino FRAMA, al quale parteciparono in particolare giovani donne e studentesse. L’omaggio a padre Cortese, recentemente insignito della Medaglia d’oro al merito civile dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si svolgerà mercoledì 25 aprile a partire dalle ore 15.30 nella Sala dello Studio Teologico e, a seguire, in Basilica del Santo.

La prima parte del pomeriggio sarà riservata alla storia: il giornalista Ivo Jevnikar illustrerà come si viveva nel campo di concentramento di Padova-Chiesanuova per gli internati sloveni e croati e l’attività caritatevole messa in atto dal frate del Santo originario di Cherso; mentre il biografo di padre Cortese, padre Apollonio Tottoli, racconterà, anche attraverso inserti-video di alcuni testimoni, il soccorso ai perseguitati dal nazismo durante la Resistenza, tra 1943 e 1944, e il “coraggio del silenzio” del Servo di Dio, che guidò nel più stretto riserbo, mantenuto anche nei confronti dei suoi confratelli, le operazioni della “Catena di salvezza”. Quando l’8 ottobre 1944 venne catturato davanti al Santo, portato a Trieste nel bunker della Gestapo e torturato prima della morte, non rivelò nemmeno sotto atroci sevizie i nomi degli altri componenti del movimento.

Nella seconda parte, invece, il vice postulatore della causa di canonizzazione di Cortese, padre Giorgio Laggioni, si concentrerà sui nuovi documenti relativi all’attività segreta del confratello e sull’iter della causa iniziata quasi vent’anni fa. Nel mese di febbraio è stata depositata alla Congregazione delle Cause dei Santi la “Positio super vita, virtutibus et fama sanctitatis”, un ponderoso volume di oltre 750 pagine, che raccoglie tutti gli atti prodotti dal 1999 a oggi (inchiesta diocesana, testimonianze, documenti d’archivio, ecc.).

Alle ore 18.00 in Basilica di Sant’Antonio celebrazione della santa messa e, al termine, omaggio al Memoriale-Confessionale di padre Cortese, nello stesso luogo in cui il frate martire confessava e dirigeva le operazioni di soccorso ai perseguitati.

«La Positio è una tappa fondamentale, non è ancora il traguardo, per la causa di canonizzazione e corrisponde, in termini giuridici, alla conclusione dell’istruttoria – commenta padre Laggioni – Un primo e necessario esame era stato compiuto, con esito favorevole, dai Consultori Storici della Congregazione delle Cause dei Santi il 31 gennaio 2017. Dopo questa fase, abbiamo raccolto ulteriori documenti per rispondere ad alcuni quesiti posti dai Consultori Storici e la Positio è stata stampata definitivamente. La parola passa ora ai “giudici”, cioè i Consultori Teologi, che dovranno pronunciarsi sulle “virtù eroiche” esercitate dal Servo di Dio Placido Cortese. Ci auguriamo che l’esame possa avvenire in tempi ragionevoli».


Allegati disponibili


  • 42_cs_2018.04.23_omaggio_a_p._cortese.doc
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  • pieghevole_medaglia_al_valore.pdf
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