Messaggero di sant'Antonio | ComunicatoStampa
Il populismo visto da papa Francesco sul «Messaggero di sant’Antonio» di febbraio
Tra le novità anche il fotoreportage sui minori stranieri non accompagnati, il dossier tra storia e memoria, la seconda parte del percorso “Sui passi di Antonio” in occasione degli 800 anni della vocazione francescana del Santo senza nome
“Populista sarà lei” di Alberto Friso è dedicato alla parola politica più in voga del momento: populismo. In libreria le hanno dedicato titoli e analisi schiere di editorialisti e osservatori sociali. L’inedita quanto preoccupante fortuna che il populismo vive in questa stagione alle più diverse latitudini interroga su radici e conseguenze, sullo stato di salute delle nostre democrazie e della società contemporanea. L’articolo ripercorre il fenomeni nel tempo, nelle varie declinazioni ideologiche che lo sottendono, nelle interpretazioni degli analisti di matrice cattolica. Con un’anteprima esclusiva: un inedito di papa Francesco scritto per l’introduzione all’edizione italiana del libro Popolo e cultura del teologo argentino Rafael Tello (1917-2002) in uscita per i tipi delle Edizioni Messaggero Padova. Un testo, quello del pontefice, che aiuta a interpretare il fenomeno populista alla luce di quella «teologia del popolo» di influenza argentina più volte richiamata da Bergoglio.
“Noi, no!”, l’editoriale del direttore fra Fabio Scarsato, mette in luce la nostra contraddittoria indisponibilità a rinunciare al nostro livello di vita raggiunto, sia esso economico o culturale, a fronte della crisi economica ed ecologica che stiamo vivendo, che ha messo davanti ai nostri occhi l’urgente bisogno di un cambio radicale di mentalità: l’impossibilità di continuare a produrre e consumare a questi ritmi, depredando e distruggendo ovunque, rendendo apocalittico il futuro delle nuove generazioni. Una crisi, come ha evidenziato papa Francesco nella sua «Laudato si’», direttamente proporzionale a quella umana: migrazioni, terrorismo, povertà. Nel nostro non voler cambiare stile di vita «c’è il peso della nostra impronta ecologica, c’è la finanziarizzazione dell’economia, c’è il delirio d’onnipotenza, c’è la nostra egoistica insostenibilità… ci sta un bel po’ delle cause che hanno portato a questa “terza guerra mondiale diffusa”».
La storia di Copertina “Dafhimes Kashida, ragazzi soli nel mondo” è ripresa nel fotoreportage di Giovanni Mereghetti. “Dafhimes Kashida” è un acronimo creato unendo le iniziali dei nomi dei minori stranieri non accompagnati protagonisti di questo racconto per immagini e parole. Una scelta stilistica e deontologica di rispetto, quella dell’autore, di non mostrare volti e non indicare storie personali, ma solo collettive. Perché ognuno dei ragazzi incontrati nel suo viaggio ha alle spalle una storia pesante: violenze fisiche, torture psicologiche, abusi sessuali, schiavitù, privazioni, abbandono.
In vista della 28° Giornata mondiale del malato Claudio Zerbetto in “È Lui il vero ristoro” ci porta tra i cappellani in corsia che vivono il “ministero della vicinanza” negli ospedali, negli istituti di cura e nelle case, laddove ci sono ammalati, disabili, anziani soli. Compagni di viaggio nella malattia con le parole della fede e l’umanità della condivisione.
La storia ha valore solo se indaga e ci interroga sul nostro presente. È patrimonio dell’umanità che sa andare oltre le tante memorie spezzate che ancora continuano a dividere intere comunità. Il dossier “Il senso di ciò che siamo” di Nicoletta Masetto ripercorre tante “memorie spezzate”, dal caso Aldo Moro al Vajont, dall’olocausto degli ebrei alla Resistenza, alla ricerca di una “storia ritrovata” che ha significato solo se dà senso a ciò che siamo.
Un’applicazione per trovare facilmente la chiesa più vicina con i relativi orari di apertura e delle celebrazioni. È l’idea innovativa e di successo di quattro giovani milanesi, la cui storia è raccontata da Sabina Fadel nella storia di vita “DinDonDan, l'app della Messa”.
Che cosa significa oggi parlare di spiritualità? In che modo la ricerca dell’Assoluto influisce sull’arte contemporanea? Luisa Santinello è andata a cercare la risposta al Maxxi di Roma, nell’ambito della mostra «Della materia spirituale dell’arte». Il suo racconto nell’articolo “Lo spirito dell’arte”.
Continua il percorso “Sui passi di Antonio” avviato col primo numero dell’anno in occasione degli 800 anni dalla vocazione francescana del Santo per antonomasia. A febbraio ci si sofferma sull’infanzia di un giovanissimo Antonio, al secolo Fernando, con un servizio corale scritto a più mani da fra Fabio Scarsato, Gilberto Borghi, Chiara Gatti e Paolo Marino Cattorini. Nella sezione “Antonio oggi” Pedro Teutónio Pereira del Museo di Lisbona-Sant’Antonio ci mostra “La Lisbona di Fernando”, tra storia e devozione per l’Antonio a cui diede i natali, mentre fra Danilo Salezze in “Acchiappasogni” racconta i sogni del giovanissimo canonico agostiniano.
Il sommario del nuovo numero su www.messaggerosantantonio.it dal 1° di febbraio.