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Italo-discendenti pronti a tornare in Italia nel «Messaggero di sant’Antonio» per l’estero di gennaio
La rubrica “Tracce di speranza” in occasione del Giubileo, i ricordi in Super 8, la crisi dell’auto tedesca, il globetrotter Luca Torosani, lo chef romano a Tallinn, i 100 anni dell’associazione dei casacalendesi a Montréal
Dal 2006 il numero degli italiani che vivono all’estero è raddoppiato (+97,5%), toccando oltre 6,1 milioni di cittadini iscritti all’Aire (Anagrafe italiani residenti all’estero). Sono in maggioranza giovani tra i 18 e i 34 anni (circa 471 mila) o giovani adulti (poco più di 290 mila). Più di 228 mila sono minori, ovvero partono famiglie intere, mentre l’Italia è afflitta da denatalità e invecchiamento, senza parlare del bisogno di manodopera, tecnici, medici e infermieri. Gli italo-discendenti possono risolvere questi problemi, portando nuova linfa al Belpaese, condividendo lingua, identità, valori e radici. Di questo si occupa il dossier del «Messaggero di sant’Antonio» edizione italiana per l’estero di gennaio “Italia in declino? Oriundi pronti a tornare” di Alessandro Bettero.
Nell’anno del Giubileo 2025, il magazine antoniano dedicherà una rubrica mensile al tema della speranza. A inaugurare “Tracce di speranza” è sempre Bettero con due approfondimenti: l’intervista “Speranza, linfa vitale” a don Gianluca Attanasio, sacerdote della Fraternità San Carlo, che racconta come la speranza sia una parola chiave che dovrebbe rispondere ai più pressanti interrogativi della nostra esistenza e riguarda giovani e adulti; e “I resilienti di Ferramonti”, il più grande campo di concentramento costruito in Italia durante la Seconda guerra mondiale, che divenne un laboratorio politico internazionale, ispirato alla convivenza e alla tolleranza. Uno spunto ulteriore per celebrare l’80° anniversario dell’istituzione del Giorno della memoria per commemorare le vittime dell’Olocausto il prossimo 27 gennaio.
I filmini di famiglia diventano cinema. Michela Manente in “Ricordi in Super 8” racconta il progetto attivato in Friuli-Venezia Giulia dalle quattro Mediateche regionali per la conservazione e la condivisione dei prodotti audiovisivi, siano essi opere intellettuali o vecchi filmati di famiglia. Memorie animate che raccontano storie, tradizioni, vicende personali, girate da film maker amatoriali, ma che oggi inquadrano, con vivacità e nostalgia, un’epoca passata.
Andrea D’Addio si occupa della crisi dell'auto in Germania in “L’auto tedesca ha grippato?” e lo fa attraverso la testimonianza di Salvatore Aranzulla, catanese di nascita e trasferitosi oltralpe nel 1986, per lavorare alla Mercedes. Sulle colonne della rivista l’uomo racconta come sia calata nel tempo la domanda, nonostante la realizzazione di auto ibride, ci siano meno lavoratori, e come la fabbrica funzioni solo di mattina.
“Torosani, l’esperienza del mondo” di Nicola Nicoletti presenta Luca Torosani, bresciano di nascita, che, dopo la laurea in Economia e Legislazione per l’impresa, scoprì l’Aiesec (Association internationale des étudiants en sciences économiques et commerciales), con cui fece una prima esperienza in Canada e un’altra in Messico, e ora vive e lavora in Spagna.
Dall’Estonia arriva invece la storia dello chef Fabrizio Righetti, nato a Terracina, nel Lazio, e ora Executive chef all’Hilton Hotels & Resorts di Tallinn. Nonostante sia in giro per il mondo dall’età di 22 anni, non ha mai smesso gli abiti dell’italianità. Il paese baltico rappresenta un’altra importante tappa del suo percorso professionale iniziato alla Scuola Alberghiera di Roma. Generoso D’Agnese in “Sapori italiani a Tallinn”.
Infine, sempre nella sezione dedicata agli italiani nel mondo, Vittorio Giordano con “I casacalendesi fanno 100” ripercorre la storia dell’Associazione Casacalendese di Montréal, uno dei sodalizi italo-canadesi più longevi che ha appena festeggiato il secolo di attività. Conta oltre 200 membri-famiglie, rappresenta circa 7.500 concittadini presenti in Québec mentre nel paese natìo - Casacalenda (Campobasso), in Molise - i residenti sono appena 1.800.
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