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La casa della letteratura italiana in Svizzera e la cultura del cibo made in Italy sul numero di settembre del «Messaggero di sant’Antonio» per l’estero

Tra le novità anche la formazione professionale dell’Ausbildung” in Germania (una delle ragioni del basso tasso di disoccupazione nel Paese tedesco) e il ventennale dell’Associazione Australia Donna

11 Settembre 2019| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

In Svizzera anche l’italiano ha finalmente una sua Casa della Letteratura: la sede è nella prestigiosa Villa Saroli di Lugano, nel Canton Ticino (www.casadellaletteratura.ch). Da tempo infatti la Svizzera tedesca ne aveva quattro, ovviamente dedicate alla letteratura tedesca, mentre la Romandia ne ha una, oltre a un Istituto Letterario. Alla minoranza di lingua italiana, invece, mancava una struttura adatta a favorire la lettura e l’accesso alla cultura scritta. Alessandro Bettero in “Lugano, l’italiano ha trovato Casa” racconta la nascita di questa nuova realtà e quanto sia rilevante oggi lo studio e la diffusione della nostra lingua e della letteratura nella Svizzera italiana, che oltre al Ticino comprende i Grigioni e il Vallese. «L’italiano è parlato dai figli di seconda o terza generazione, negli atenei, in diverse programmazioni culturali; laddove la migrazione italiana degli anni Sessanta e Settanta si è manifestata in modo più corposo, e dove ancora vive», ha raccontato al «Messaggero» il presidente della Casa della Letteratura, Fabiano Alborghetti, egli stesso poeta e promotore culturale svizzero di lingua italiana.

Intervistato da Nicoletta Masetto in “Cucina italiana, grande bellezza”, Alessandro Marzo Magno, giornalista, scrittore e appassionato studioso di tradizioni, storia e italianità, ci spiega perché la cucina italiana ha conquistato il mondo. Dalla Luna fino al Machu Picchu, dove Lorenzo Zanchin propone piatti della tradizione e non solo. Insieme a povere valigie di cartone, la cucina italiana è arrivata ovunque tramite i nostri viaggiatori ed emigrati che già sul finire dell’800 portavano nelle loro nuove patrie antiche ricette e tradizioni culinarie italiane e regionali. La cultura del cibo italiano porta in sé genio, tradizione, identità. Quelle stesse che saranno celebrate, con manifestazioni e iniziative, durante la quarta Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, dal 18 al 24 novembre.

Andrea D'Addio con l’articolo “Al lavoro con l’Ausbildung” ci porta in Germania. Le strutture formative denominate Ausbildung vengono reputate come una delle ragioni del basso tasso di disoccupazione nel Paese tedesco. Si tratta di una formazione professionale che alterna teoria e tirocinio per un periodo normalmente compreso tra i due e i tre anni. L’obiettivo è quello di insegnare un mestiere a chi non ha un titolo di studio accademico o vuole reinventarsi un lavoro. Dal parrucchiere al meccanico, passando per l’educatore, il tecnico diagnostico, l’agente turistico e tanti altri. Tutti i lavori per cui non c’è una laurea hanno potenzialmente un proprio Ausbildung spesso imprescindibile per accedere alla professione.

Con “Australia Donna ha 20 anni” di Sara Bavato andiamo invece nel Paese dei canguri per il ventennale dell'Associazione Australia Donna, un luogo per stimolare l’incontro e il dialogo, per raccogliere le voci delle donne d’origine italiana in Australia, pioniera anche nella creazione dell’omonimo sito internet bilingue «Australia Donna» (www.australiadonna.org.au). Oggi, come allora, l’obiettivo rimane quello di rendere vive e accessibili immagini, testimonianze e storie femminili, come ci ha raccontato Daniela Costa, fondatrice assieme a un piccolo gruppo di volontarie di base ad Adelaide.


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