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La testimonianza del mite Benedetto sul «Messaggero di sant’Antonio» di febbraio
Il resoconto di Caritas Sant’Antonio Onlus, le cure palliative e l’Unitalsi in occasione della Giornata Mondiale del Malato, il brigadiere scultore Enrico Mereu, l’Associazione famiglie numerose, le più suggestive finestre nella storia dell’arte
Tra le rubriche, "Vangelo in famiglia" e "Semi di guerra, semi di pace"
La figura del papa emerito Benedetto XVI, recentemente scomparso, fa da leitmotiv al numero di febbraio del «Messaggero di sant’Antonio». A lui sono dedicati la copertina; l’editoriale del direttore, fra Massimiliano Patassini, dal titolo “La testimonianza di Benedetto XVI”, sul testamento spirituale del «semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore», e lo speciale dossier del mese “Il mite Benedetto”, firmato da Luigi Accattoli. Lo storico vaticanista del «Corriere della sera», ripercorrendo gli anni di pontificato di Ratzinger, ricorda il pontefice emerito come un uomo e un cristiano profondamente libero sia intellettualmente che spiritualmente.
L’articolo di punta del mese è il resoconto economico e progettuale 2022 di Caritas Sant’Antonio Onlus, firmato da Giulia Cananzi, dal titolo “L'anno delle comunità”. Il resoconto tratteggia una solidarietà dell’ente caritativo dei frati del Santo, che è sempre più attento alla promozione delle comunità e alla formazione dei più giovani. Due leve di sviluppo, tradotte in 106 progetti realizzati in 45 Paesi, per un totale di oltre 3 milioni e 800 mila euro.
Il pezzo di avvio della rivista, “Non c’è mai «niente da fare»”, in occasione della Giornata Mondiale del Malato, è dedicato alle cure palliative. A firmarlo Roberta Villa, medico e giornalista, e don Giovanni Del Missier, teologo eticista. Quando per un malato si dice che «non c’è più niente da fare», c’è in realtà ancora molto, moltissimo da fare. Perché la medicina non deve solo guarire i pazienti, ma anche lenirne le sofferenze, rendendo tutti i giorni, anche gli ultimi, degni di essere vissuti in modo pieno.
E sempre per celebrare questa giornata, che ricorre nel giorno della festa della Madonna di Lourdes, Alvise Sperandio in “Lourdes, il sorriso di Maria” intervista Rocco Palese, neopresidente di Unitalsi, il quale afferma: «Il segreto di Lourdes? Ti insegna a “stare con”, una medicina salutare anche per i sani».
Due le storie di vita di questo mese. La prima, “Il brigadiere scultore” a firma di Stefania Di Pietro, racconta la vicenda di Enrico Mereu, un artista eremita che scolpisce la materia regalatagli dal mare dell’Asinara, in Sardegna. La seconda, “Prima le relazioni” di Nicola Nicoletti, presenta, in occasione della Giornata per la Vita, l’Associazione famiglie numerose, realtà laica e apartitica nata nel 2004 per mettere in rete i nuclei familiari con più di tre figli, che lo scorso ottobre ha rinnovato le sue cariche istituzionali.
Elemento ricorrente nella storia dell’arte, la finestra ha assunto nel corso dei secoli funzioni e significati diversi. Nelle pagine di cultura, il suggestivo articolo “La pittura alla finestra” di Luisa Santinello, accompagna i lettori in un viaggio attraverso le varie interpretazioni artistiche di questo elemento architettonico, stupefacente attivatore di immaginazione che «separa due mondi» e, allo stesso tempo, li unisce.
Infine, tra le rubriche, da ricordare quella rinnovata di spiritualità familiare Vangelo in famiglia, firmata dai coniugi Vian, nella quale lo psicoterapeuta familiare Edoardo Vian, accompagnato in questo percorso dalla moglie Chiara, offre una lettura sponsale di uno dei brani della Scrittura che la liturgia propone nel corso del mese (a febbraio “Amarsi nella debolezza”). Continua inoltre la nuova rubrica Semi di guerra, semi di pace, intitolata “Sperare nella comunità” e firmata da Johnny Dotti, imprenditore sociale, docente universitario e co-fondatore di una comunità di famiglie aperte all’accoglienza, in cui vive con la sua famiglia da 35 anni.
Il sommario del mese in allegato e sul sito del «Messaggero di sant’Antonio» dal 1° febbraio.