Giugno Antoniano 2017 | ComunicatoStampa

“Lauda Maria”, al Santo concerto della Cappella Musicale Antoniana

Venerdì 2 giugno “concerto spirituale” ispirato alla figura di Maria, nei centenari delle apparizioni mariane a Fatima e della fondazione della Milizia dell’Immacolata

30 Maggio 2017| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio

Primo concerto del cartellone del Giugno Antoniano. Venerdì 2 giugno alle 20.45 in Basilica del Santo si terrà il concerto spirituale “Lauda Maria” con il coro e l’orchestra della Cappella Musicale Antoniana diretti dal maestro Valerio Casarin. Con Paola Crema, soprano; Eugenia Zuin, contralto; Nicola Polato, tenore e Luigi Varotto, basso. Musiche di Francesco Durante, Bohuslav Mateěj Černohorský, Giovanni Battista Martini, padre Luigi Antonio Sabbatini, Arvo Pärt e Valerio Casarin. Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Info: tel. 049-8225652, infobasilica@santantonio.org; www.santantonio.org, Facebook Giugno Antoniano 2017; Twitter @giugnoanto2017.

La data ufficiale di fondazione della Cappella Antoniana della Basilica del Santo è il 28 dicembre 1486. Primo maestro a dirigerla fu padre Pietro di Beaumont (Provenza). Già in precedenza, tuttavia, seppure in forma occasionale, si ebbero in basilica notevoli manifestazioni musicali. Viene ricordata una stupenda Missa Sancti Antonii del celebre compositore del Quattrocento Guillaume Dufay, che si ritiene sia stata eseguita per la prima volta al Santo per l’inaugurazione dell’altare maggiore di Donatello, nel 1450. Prima e dopo l’istituzione della Cappella, la Basilica del Santo, con la presenza di musicisti italiani e stranieri generalmente francescani conventuali, è stata punto d’incontro e centro della diffusione del gusto e degli stili musicali attraverso l’intera Europa.

Un primo periodo glorioso si ebbe nel Cinquecento con la guida prima di Rufino Bartolucci di Assisi (1520-25 e 1531-32), poi di Costanzo Porta (1565-1567 e 1595-1601). Autore fecondo, eccellente contrappuntista e fondatore delle cappelle musicali di Ravenna e Loreto, padre Porta fu una delle maggiori figure della musica nel Rinascimento italiano, per la qualità delle sue composizioni sacre e profane e per l’influenza esercitata su un’intera generazione di giovani compositori. Ma il secolo d’oro per la Cappella Antoniana fu indubbiamente il Settecento, con tre maestri prestigiosi, compositori e trattatisti noti in tutta Europa che si succedettero: il veneziano Francesco Antonio Callegari, dal 1703 al 1727; il vercellese Francesco Antonio Vallotti, per ben 50 anni, dal 1730 al 1780; infine Luigi Antonio Sabbatini, di Albano, dal 1786 al 1809. A questi nomi si aggiunge quello del celebre Giuseppe Tartini, dal 1721 al 1765 primo violino e capo dei concerti nella Cappella antoniana. Indicativa del livello qualitativo raggiunto dalla Cappella Antoniana è la sosta di Leopold e Wolfgang Amadeus Mozart a Padova nel 1771, per incontrare padre Vallotti e assistere alle sue mirabili esecuzioni. Dopo un periodo di oscurità nell’Ottocento per le vicende politiche e un volgersi del gusto verso la musica da teatro, si ebbe una ripresa alla fine del secolo e nel successivo, con la riforma della musica sacra, e con l’apporto di due notevoli direttori laici: il bresciano Giovanni Tebaldini (1864-1952) e il padovano Oreste Ravanello, direttore della cappella dal 1897 al 1938, fervido promotore della rinascita della musica sacra e organistica.

 

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Il Giugno Antoniano è organizzato da Comune di Padova, Pontificia Basilica del Santo, Provincia di S. Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali, Coordinamento di Pastorale cittadina della Diocesi di Padova, Veneranda Arca di S. Antonio, Messaggero di sant’Antonio Editrice, Arciconfraternita di Sant’Antonio, Centro Studi Antoniani. La realizzazione è stata possibile grazie al contributo di Fondazione Cariparo (Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo), Cassa di Risparmio del Veneto, Fondazione Antonveneta. La rassegna ha ricevuto il patrocinio di Nuova Provincia di Padova, Comuni di Camposampiero e di Anguillara Veneta, Dipartimenti dei Beni Culturali e di Scienze Storiche Geografiche e dell’Antichità dell’Università di Padova.

 

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Allegati disponibili


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