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L’Ucraina e il mondo dopo un anno di guerra, lo speciale del «Messaggero di sant’Antonio» di marzo
La rivoluzione “senza veli” in Iran, donne e vocazione scientifica, il viaggio del papa in Africa visto da Giulio Albanese, i nazionalismi nella rubrica "Semi di guerra, semi di pace", che belli i 50 anni, la marginalità a teatro con Nicola Russo
È dedicata all'Ucraina - a un anno dall'invasione russa - la copertina del «Messaggero di sant’Antonio» di marzo, dove campeggia una intensa immagine di Ugo Lucio Borga. Il fotoreporter, all'interno di uno Speciale Ucraina, ha firmato anche il reportage “Il colore dei tulipani” che in una manciata di battute e immagini esprime tutto l'orrore della guerra. Nello Speciale è confluita anche l'intervista “Voglia di imperi”, curata da Alessandro Bettero, al direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, autore del recente volume Il ritorno degli imperi, nel quale viene offerta una sintetica lettura geopolitica di quanto sta avvenendo (anche) nel cuore dell'Europa.
Sempre di stretta attualità anche l'articolo di avvio della sezione Uomo oggi, firmato da Giulia Cananzi, dedicato alle donne iraniane, capofila di una lotta per i diritti umani che sta coinvolgendo molti Paesi mediorientali. In “La rivoluzione senza veli” la giornalista spiega come quella che sembrava una protesta per la morte di Mahsa Amini, uccisa per non aver indossato correttamente l'hijab, sia diventata in realtà una rivolta ben più ampia, che da cinque mesi infiamma l'Iran. Che cosa ha portato le iraniane a diventare il perno di una possibile svolta per questo Paese?
Sempre di donne, in questo mese di marzo a esse dedicato, parla anche l'articolo di Salvatore Di Mauro intitolato “E se Einstein fosse nato donna?”. Il punto di partenza è l'iniziativa #NoMoreMatildas, sostenuta dalla ong spagnola Amit, che riunisce ricercatrici ed esperte di tecnologia, per promuovere la «vocazione scientifica» delle adolescenti e raccontare il valore di tante scienziate del passato, ingiustamente penalizzate proprio in quanto donne.
“Cinquant'anni, tra crisi e grazia” è il dossier del mese firmato da Sabina Fadel. Un viaggio intorno a un'età bella e delicata, nella quale siamo chiamati a compiere un vero e proprio cambiamento di rotta, per diventare ogni giorno di più noi stessi.
Fadel firma anche “Io sono Christophe”, dedicato alla pièce teatrale Christophe o il posto dell'elemosina, in scena al teatro dell'Elfo Puccini di Milano (che quest'anno compie 50 anni di vita), dal 21 marzo al 7 aprile. Il testo racconta la vicenda dipanatasi dall'incontro di un giovane turista italiano in vacanza a Parigi con un senza fissa dimora di origine tunisina. Un testo capace di dare degna voce alla marginalità, come ha riconosciuto anche Caritas Ambrosiana che ha attribuito al lavoro - scritto, diretto e interpretato da Nicola Russo - il premio "Le cure".
Nutrita, come ogni mese anche la sezione più strettamente legata al mondo della Chiesa, a partire dall’editoriale del direttore, fra Massimiliano Patassini, dedicato alla Quaresima. «Noi non siamo solo polvere - scrive il francescano in “Oltre la polvere” -, in noi c'è un soffio vitale, condiviso con gli altri esseri viventi, ma unico nel suo genere [...], un dono ricevuto dal Creatore che ha amato (e ama) in modo particolare questa polvere che siamo; che ci rende responsabili della cura della casa comune, nel coltivare e custodire quanto ci è affidato».
Sempre nella sezione Chiesa anche l'articolo dedicato al viaggio apostolico di papa Francesco in Africa (“Pellegrino di giustizia e pace”), firmato da padre Giulio Albanese che è stato al seguito del Pontefice. Una riflessione sul significato delle recenti visite nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan, che sono state occasione per il Santo padre di impartire una lezione alternativa al codice buonista utilizzato nei confronti del continente africano. Bergoglio infatti ha ricordato come non potrà esserci pace nel mondo senza giustizia.
La rubrica Semi di guerra, semi di pace è firmata, in questo numero, dalla psicanalista Nicole Janigro ed è dedicata al tema dei nazionalismi (semi di guerra) contrapposti al riconoscimento della comune origine umana (semi di pace) grazie alla quale si genera una relazione fiduciale capace di unire tutti i popoli (“Tanti popoli, una sola storia”).
Infine, da segnalare, anche la rubrica mensile In cammino curata da padre Ermes Ronchi, che in questo 2023 si concentra, appunto, sul tema del Cammino. A marzo l’autore si sofferma sulla vita pubblica di Gesù, nel suo continuo andare per incontrare, aiutare, seminare (“Gesù, l’uomo che cammina”).
Il sommario del mese in allegato e sul sito del «Messaggero di sant’Antonio» dal 1° marzo.