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MeRa, un ragazzo di 100 anni! E il 15 maggio a Padova la “festa del secolo”

Appuntamento con il «Messaggero dei Ragazzi» il 15 maggio nel complesso del Santo dalle 14.30 alle 17.30, con momenti di gioco, spiritualità e convivialità. Iscrizioni entro il 10 maggio sul sito www.meraweb.it

28 Aprile 2022| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Nonostante i suoi 100 anni suonati, il MeRa – il «Messaggero dei Ragazzi», il mensile francescano pubblicato dai frati della Basilica del Santo a Padova dal 1922 –  è vivace e pieno di idee più che mai. L’ultima è l’invito a tutti i giovani lettori e simpatizzanti al “MeRa100”, la festa del compleanno n. 100, che si svolgerà domenica 15 maggio a Padova nel complesso della Basilica di S. Antonio.

«Cento anni sono un traguardo importante che ci spinge da un lato a far memoria di un passato prestigioso, fatto di tante persone che hanno collaborato a rendere speciale questa rivista, dall'altro lato a guardare al futuro con fiducia e con il desiderio di continuare a incontrare i ragazzi nel loro mondo, contribuendo ad accompagnarli nel loro percorso di crescita», commenta fra Massimiliano Patassini, il nuovo direttore editoriale del «Messaggero dei Ragazzi» e delle altre riviste del gruppo Messaggero di S. Antonio Editrice.

IL PROGRAMMA DELLA FESTA - L’appuntamento è domenica 15 maggio, dalle 14.30 di fino alle 17.30. Dopo l’accoglienza sul piazzale del Santo (ore 14.30), i partecipanti si cimenteranno insieme con “Grande gioco” a squadre alla scoperta del MeRa e della “copertina del secolo”. Alle ore 16.00 la celebrazione della santa messa animata da un gruppo di ragazzi della Domus Familiae padre Daniele. Al termine la festa tutti insieme con merenda.

Per partecipare è necessario registrarsi sul sito www.meraweb.it. Le iscrizioni terminano il 10 maggio.

Sabato 4 giugno, alle ore 21.00, sempre nel sagrato della basilica, il «Messaggero dei Ragazzi» parteciperà alla premiazione del 47° Concorso nazionale della Bontà Sant’Antonio di Padova sul tema "Il futuro che vorrei. Racconta a papa Francesco il futuro che immagini e per il quale vorresti impegnarti", rivolto ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie.

Per informazioni sulla festa del MeRa: tel. 049 8225777 (dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.30) o redazione@meraweb.it.

UN SECOLO DI MERA-VIGLIE - Cento anni di vita per un mensile per ragazzi sono davvero un record sia in Italia che in Europa. A distanza di 100 anni, il focus resta sempre quello del dialogo con una fascia impegnativa ed esigente di giovani lettori, caratteristica che ne fa il più longevo mensile cattolico per adolescenti ancora in attività stando al passo coi tempi.

Il primo numero fu pubblicato il 15 agosto del 1922, quando la rivista si chiamava «Sant’Antonio e i fanciulli», come supplemento alla testata ammiraglia «Messaggero di sant’Antonio», pubblicata dal 1898 dai frati della Basilica del Santo a Padova. Un secolo di pubblicazioni fatto di slanci e rilanci grafici ed editoriali che hanno permesso al mensile francescano per adolescenti di mantenersi come punto di riferimento nel panorama, sempre più ristretto, del giornalismo per ragazzi. Nel 1963 il giornalino antoniano attua con successo una svolta dirompente: il restyling grafico e il cambio di testata in «Messaggero dei Ragazzi», che lo fa conoscere a un pubblico sempre più vasto di lettori anche grazie alla collaborazione di prestigiosi autori di romanzi per ragazzi e fumettisti di calibro internazionale; nel 2003 il MeRa, come viene chiamato affettuosamente dai suoi lettori, sbarca sul web con un portale interattivo; negli ultimi anni, stando al passo coi tempi, si susseguono i profili social: Facebook, Instagram, WhatsApp.

Una longevità, quella del MeRa, che si spiega con la volontà dell’editore di continuare a offrire alle giovani generazioni uno strumento “educativo-pastorale” che coniuga tradizione e novità attraverso un linguaggio giornalistico su misura di adolescente, con argomenti seri e delicati, dossier di attualità, interviste, articoli speciali, inchieste, ma anche temi divertenti e di evasione grazie alle rubriche di divulgazione scientifica, musica, cinema, nuove tecnologie, giochi e bricolage e, soprattutto, grazie ai fumetti artistici in chiave educativa, uno dei contenuti più apprezzati anche dalla critica.

Commentava così padre Stefano Gorla, giornalista esperto di editoria per ragazzi e di fumetti, già direttore responsabile del settimanale «Il Giornalino», in occasione del lancio del centenario del «Messaggero dei Ragazzi»: «100 anni sono un traguardo eccezionale nel mondo dell’editoria e della stampa periodica, non solo in Italia ma in Europa e nel mondo tutto. Sono pagine, affetto, impegno, ricerca, passione e dedizione. Sono un patrimonio prezioso di cui andare orgogliosi. MeRa è un nomignolo che apre a una pluralità di significati, che dice una rivista per ragazzi che festeggia un compleanno straordinario. Un nomignolo che riecheggia la semantica del meraviglioso […]. La meraviglia ben si coniuga con una rivista per ragazzi e una rivista che compie 100 anni! Nata in un contesto assolutamente diverso dall’attuale, la rivista ha saputo grazie a sapienti valutazioni, a processi faticosi e entusiasmanti di riposizionamento e restyling, mettersi in costante ascolto dei ragazzi. Ha studiato e sperimentato formule in grado di dare smalto alla testata, nella fedeltà alla mission dell’educare-divertendo (edutainment, nda), formula attraverso cui è passata molta della stampa per ragazzi sia laica che cattolica. Una rivista che insegue la peculiare vocazione di accompagnare i ragazzi per un tratto della loro vita, nella consapevolezza che, crescendo, verrà abbandonata, lasciando però il gusto di un compagno piacevole e garbato, attraverso cui si sono sviluppate passioni, sogni, interessi e divertimento».

 

IL MERA IERI E OGGI

Il target è quello preadolescenziale, dai 9 ai 14 anni. Il riposizionamento per questa fascia d’età nei primi anni 2000 ha richiesto un attento lavoro di rivisitazione dell’impostazione grafica così come dei contenuti e del modo di presentarli, ricalibrando per questo target il linguaggio e l’uso delle immagini. La foliazione attuale è di 68 pagine, dove si articolano in maniera immediata e veloce le tematiche principali del giornale: fumetti, dialogo, approfondimento, intrattenimento, attualità, cultura. Fotografie e immagini suggestive fanno parte integrante degli articoli, anche dei più impegnativi, così come il linguaggio narrativo fresco. Il direttore responsabile è da aprile fra Massimiliano Patassini, francescano conventuale della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova, che come tradizione del MeRa si rivolge ai lettori con lo pseudonimo di fra Simplicio.

Ma il MeRa è anche molto di più. Prima della pandemia, ogni mese alcune scolaresche si recavano in visita guidata alla redazione, con una media di 1. 500 studenti l’anno. Un’esperienza positiva da riproporre in modalità nuove adattate al periodo, come laboratori di giornalismo per ragazzi a distanza, o ancora interviste collettive dei ragazzi guidati dalla redazione a personaggi e testimoni particolari, come quella in conference call alle suore di clausura di Montagnana (PD), a Cristina Bellemo, Francesco Frosi, Alice Volpi e Daniele Garozzo.

La redazione del MeRa ha svolto negli anni anche un ruolo di fucina non soltanto giornalistica, ma anche artistica, con i fumetti di prestigiosi autori (dagli anni Sessanta vi collaborarono nomi del calibro di Sergio Toppi, Giorgio Trevisan, Attilio Micheluzzi, Dino Battaglia, e persino Hugo Pratt e Jacovitti, per arrivare ai giorni nostri con artisti del fumetto contemporaneo come Luca Salvagno; Francesco Frosi; Tavo, al secolo Maurilio Tavormina) e racconti originali in esclusiva per il mensile di autorevoli scrittori per ragazzi, come Beatrice Masini, Pierdomenico Baccalario, Guido Sgardoli, Davide Morosinotto e Gigliola Alvisi.

 

LE TESTIMONIANZE

Davide Morosinotto: «Per i padovani, la Basilica di Sant'Antonio non è solo una chiesa, ma è un simbolo, un pezzetto della propria identità, è casa. E da padovano, per me è un onore sentirmi a casa nella redazione del MeRa. Un posto dove ho sempre trovato accoglienza, voglia di sperimentare, capacità di ascolto ed entusiasmo. Grazie per questi anni insieme».

Gigliola Alvisi: «Il MeRa per me è una palestra, dove ci si allena e si suda per raggiungere il miglior risultato. Tutti insieme, un pezzetto per ciascuno, come una vera squadra, perché il mio racconto si inserisce in una rivista "comunitaria" fatta di inchieste, di fumetti, di storie che raggiunge lettori diversi che condividono, però, gli stessi valori. Quando ero piccola la mia amica del cuore mi raccontava che ogni mese lei e suo fratello aspettavano impazienti l’arrivo di una rivista in abbonamento: erano curiosi di leggere la nuova puntata di un racconto seriale e di aprire un’altra finestra su un mondo che altrimenti non avrebbero conosciuto. Non sapevo che quella rivista fosse il MeRa. L’ho scoperto ora, quando le ho regalato il numero con il mio racconto di Natale. Sono passati cinquant’anni da quando lei la leggeva: metà della lunga vita del MeRa…».

 

I FUMETTI DEL MERA

La rivista francescana per i giovanissimi si è distinta da sempre nel panorama editoriale italiano per l’utilizzo di articoli illustrati e fumetti per raggiungere meglio il proprio pubblico. In particolare, nel restyling grafico e contenutistico degli anni Sessanta, che vide nel 1963 il cambio del nome della testata in «Messaggero dei Ragazzi» (esplicito richiamo al «Messaggero di sant’Antonio», il mensile principale dell’editrice padovana), venne valorizzato l’uso del fumetto di alto livello artistico con finalità educative in senso cristiano. Un profondo rinnovamento voluto da padre Giovanni Colasanti dal 1967 direttore del MeRa, che vide nelle strisce illustrate, dal linguaggio immediato e di sicuro appeal per i giovanissimi, uno dei principali strumenti formativi del giornale, utilizzabili non tanto come passatempo bensì come complemento degli articoli. Accanto a Piero Mancini e Lino Landolfi, storiche “matite” della testata, e attraverso uno dei più quotati critici italiani di fumetti, Gianni Brunoro, a partire da quegli anni approdarono al mensile alcuni tra i migliori fumettisti in attività del periodo, come Sergio Toppi, Giorgio Trevisan, Attilio Micheluzzi, Dino Battaglia, e persino Hugo Pratt e Jacovitti, che si cimentarono con soggetti spirituali, in alcuni casi aggiudicandosi anche dei premi. Proprio Battaglia pubblicò nei primi anni Settanta a puntate nel MeRa una delle serie di fumetti destinata a diventare un capolavoro, Frate Francesco e i suoi fioretti, poi riunita in volume dalle Edizioni Messaggero Padova, il settore librario della casa editrice dei francescani del Santo. Pur non essendo un “giornale a fumetti”, nel senso che essi non ne sono la parte fondamentale, il MeRa in pochi anni venne definito da alcuni critici «il più bel giornale per ragazzi sul piano artistico allora diffuso», «entrando di diritto - secondo lo stesso Brunoro - nella storia del fumetto italiano al fianco di poche altre pubblicazioni, come Linus e Sgt. Kirk».

Ancora oggi i fumetti sono parte integrante del giornale. Tra i vari collaboratori più recenti, vanno ricordati Luca Salvagno, considerato l’erede del grande Jacovitti, presente al MeRa dal 1988 e creatore di centinaia di tavole con saghe umoristiche, fantasy o storie drammatiche; Maurilio Tavormina, in arte Tavo, vincitore nel 2016 del Premio “Fede a Strisce” al Cartoon Club di Rimini con il libro per ragazzi Il saio del Santo, pubblicato a puntate sulla rivista; Francesco Frosi, fumettista e docente di Fumetto alla Scuola Internazionale di Comics di Padova. In questa fucina di artisti, il «Messaggero dei Ragazzi» anche recentemente ha lanciato giovani promesse del fumetto italiano, come Isacco Saccoman e Giorgia Oregio Catelan.

La testata per ragazzi traduce e pubblica alcune serie di fumetti di case editrici specializzate estere. È il caso ad esempio di “Hubert Reeves ci spiega”, dei francesi Casanave, Boutinot e dello stesso Reeves, divulgatore scientifico, pubblicato dalla casa editrice Dargaud-Lombard, dal taglio ambientale e scientifico (che ritroveremo con un nuovo ciclo nel numero di gennaio 2022); di “Io, Dracula” della casa editrice francese Delcourt, firmato da Clement e Lefrevre (la storia, pubblicata in esclusiva italiana dal MeRa nell’estate 2021, tratta il tema del bullismo e dell’autoaffermazione di sé prendendo come protagonista un giovane Dracula); e ancora di diversi fumetti dal taglio antropologico di Beka e Marko della serie GEO della casa editrice d’Oltralpe Dargaud, che ha portato i giovanissimi lettori del MeRa a scoprire come vivono i loro coetanei in Africa, Cina, nell’Artico.


Allegati disponibili


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