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«Messaggero dei Ragazzi» di gennaio, costruiamo la Pace l’imperativo per il 2026 per salvare il mondo
L’inchiesta sulla scelta della scuola superiore, l’insegnamento di san Francesco nell’8° centenario della sua morte, da Cortina 1956 a Cortina 2026, quarta serie del fumetto “La sentinella del piccolo popolo”
«Dove sta andando questo nostro mondo?», si chiede nell’editoriale di gennaio il direttore del «Messaggero dei Ragazzi». A volte sembra che abbiamo dimenticato il linguaggio della pace, a partire da chi governa le nazioni, fino ad arrivare a noi stessi, impegnati in litigi spesso inutili e futili con chi ci sta accanto, dai vicini ai parenti. Per questo, nel primo numero dell’anno 2026 si è voluto dedicare alcune pagine al tema della pace. Abbiamo bisogno di riascoltare storie e voci di pace: ce ne sono tante, ma spesso vengono messe a tacere oppure dimenticate.
A questo tema è dedicato lo speciale Focus di sei pagine curato a gennaio da Laura Pisanello.
Nel primo approfondimento, intitolato “Costruire la pace”, si racconta l’esposizione realizzata per il Meeting di Rimini 2025 da un gruppo di 100 giovani studenti da tutta Italia raccogliendo storie di speranza nate in contesti di guerra. La mostra intitolata «Profezie per la pace» è divenuta ora itinerante. “Storie di pace possibile” è invece il secondo approfondimento che raccoglie diverse testimonianze di «pace possibile» in un mondo che a volte sembra voler convincerci che la violenza e la guerra siano l’unica soluzione. Racconta figure di speranza di ieri e oggi che sono state capaci di andare contro corrente in contesti di guerra. Come Franz Jägerstätter, un contadino austriaco, obiettore di coscienza ai tempi di Hitler: pagò con la morte il suo rifiuto di andare ad uccidere altri uomini. E come don Antonio Seghezzi, prete e partigiano di Premolo (BG), morto in campo di concentramento, 80 anni fa. Invece Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, con il MeRa ha parlato di come i ragazzi possono diventare costruttori di pace, mentre padre Francesco Ielpo, francescano, da pochi mesi eletto Custode di Terra Santa, di come parlare di pace ai ragazzi in contesti difficili e di guerra.
Infine, nel terzo contributo “Più forti dell’odio”, Laura Pisanello ha intervistato dom Armand Veilleux, che è stato uno degli ultimi a vedere i monaci di Thibirine in Algeria prima del loro rapimento e uccisione nel 1996 e che si è sempre battuto perché si facesse piena luce sulla vicenda. Una comunità cristiana perfettamente integrata con la popolazione algerina, povera e musulmana. Il priore Christian De Chergé scrisse uno straordinario testamento in cui chiama colui che lo avesse colpito "amico dell'ultimo minuto" dimostrandosi così più forte dell'odio.
Ma guardando bene, si possono scovare segni di pace anche dove non ci si aspetta. È il caso de “Il Pilastro della Pace”. Ne parla fra Massimiliano Patassini, che svela una curiosità della Basilica del Santo di cui spesso non ci si accorge. Nel deambulatorio, davanti alla Cappella di San Francesco, si trova un pilastro formato da tre colonne. Al centro la scritta Pace, ai lati la vite con i grappoli e le spighe di grano, frutto del lavoro dell’uomo, sopra e sotto una parte della preghiera composta da Benedetto XV all’inizio della guerra, nel gennaio 1915.
L’inchiesta “Verso nuovi orizzonti” di Davide Penello affronta insieme ai ragazzi che stanno terminando la terza media il tema della scelta di una scuola superiore. Con molti consigli e testimonianze per scegliere con consapevolezza e serenità il proprio sogno di futuro, tenendo conto dei propri talenti e degli sbocchi lavorativi.
La rubrica Incredibile nel 2026 sarà un viaggio per far scoprire ai giovani lettori con un linguaggio adatto a loro il Testamento di san Francesco nell’8° centenario della morte. Un viaggio che vedrà fra Simplicio ad Assisi, al tempo di san Francesco, incontrando i primi compagni del Poverello di Dio, come Angelo, Rufino e Leone. Le illustrazioni saranno per tutta la serie di Andreina Parpaiola.
Ai giochi olimpici invernali di Cortina e Milano di febbraio è infine dedicata la copertina e l’articolo “Ritorno a Cortina” di Adalberto Scemma, che ricorda che per la Regina delle Dolomiti non è la prima volta. Da Cortina 1956 a Cortina (più Milano) 2026 sono passati settant’anni, un tempo infinito se pensiamo al cambio di passo che l’ingresso di nuove discipline sportive, l’evoluzione delle modalità di allenamento e la creazione di sofisticati materiali tecnologici ha imposto alle Olimpiadi invernali.
Grande ritorno, infine, per il fumetto “La sentinella del piccolo popolo” della casa francese Dupuis a firma di Carbone, Véronique Barrau e Charline Forns, con traduzione di Luisa Varotto, pubblicata in esclusiva per il MeRa in Italia. Nella quarta serie dal titolo “La vendetta dei gobelin”, la protagonista, insieme ai suoi fidati amici, una fata e un folletto, andrà alla ricerca della guida magica contenente tutti gli incantesimi rubata dai gobelin. Nel proprio percorso il gruppo verrà aiutato da un genio della lampada e dovrà collaborare insieme con fiducia.