“E se provassimo a…” cambiare punto di vista sul mondo per cambiare il mondo? A chiederselo è fra Simplicio nella sua rubrica Incredibile. Il francescano suggerisce ai ragazzi di modificare il proprio sguardo sulla realtà che li circonda, fatta tante volte anche di situazioni difficili, per sovvertire l’ordine delle cose e cercare di capire i problemi dal punto di vista degli altri.

“Taccio e setaccio!”, l’inchiesta di Davide Penello, è dedicata alle parolacce. Agli studenti di un istituto comprensivo è stato chiesto di raccontare come reagiscono a torti e rimproveri. A sentirli sembrerebbe che allo stimolo corrisponda una reazione immediata uguale o peggiore, per buttare fuori subito il disagio e la rabbia che provano. Ma le parolacce, all’ordine del giorno ormai a scuola, nello sport e in famiglia, possono prendere la forma di una violenza subita, che lascia segni indelebili nelle nostre relazioni. Perché non usare “parole per parlare” come scriveva Gianni Rodari?

Con delicatezza, e al tempo stesso leggerezza, il racconto SuperMe della scrittrice per ragazzi Gigliola Alvisi parla di un tema pesante: la morte vista con gli occhi degli adolescenti. I “grandi” cercano sempre di tenere lontani i “piccoli” da questo evento che colpisce, come è inevitabile prima o poi, le famiglie, ma sono sicuri che ai ragazzi e a chi li lascia, o sta per lasciarli, questa lontananza faccia bene? “L’ultima avventura” ha per protagonisti sei nipoti, bambini e giovanissimi, che disobbediscono ai genitori per raggiungere il capezzale del nonno morente.

Il dossier “Ci vuole un fisico… bestiale” scritto da Fabio Fracas è dedicato alla fisica. Sei pagine dense di informazioni e spiegazioni di quanto questa materia, apparentemente lontana dalla nostra vita e astrusa, fa parte di noi e della natura che ci circonda. Dal sorgere del sole alla pioggia che cade, dalle corse in bicicletta alla musica, persino il cellulare funziona grazie alle leggi della fisica.

Gianluca Arnone firma la recensione di “A Ciambra”, film del giovane regista italoamericano Jonas Carpignano che conduce gli spettatori dentro alla comunità rom di Goia Tauro insieme al protagonista, il giovane quattordicenne rom Pio. La pellicola premiata all’ultimo Festival di Cannes, è stata da pochi giorni candidata a rappresentare l’Italia come miglior film in lingua non inglese agli Oscar 2018.

Debutta questo mese la prima di tre puntate di un nuovo fumetto, “L’acchiappanuvole”, ambientato nella tribù dei Dogon, una popolazione del Mali. Il protagonista è un adolescente di nome Amakala. La storia dei francesi Beka e Marko, della casa editrice Dargaud, tradotta per la prima volta in Italia sul MeRa da Luisa Varotto, ha un taglio antropologico e si sofferma sulle tradizioni religiose, sociali e ambientali dei Dogon.

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