Basilica del Santo | ComunicatoStampa
Movimento spirituale al Santo nel 2023, aumentano i pellegrini in presenza: sono arrivati da 49 nazioni
In vista della Festa della Traslazione delle reliquie del Santo, detta della Lingua, di domenica 18 febbraio, resi noti i dati registrati in sacrestia lo scorso anno
Continuano a crescere le presenze dei devoti in Basilica di Sant’Antonio a Padova dopo la fine del periodo pandemico. A documentare il trend in ripresa, rilevato già nel 2022, i pellegrinaggi registrati in sacrestia e i dati del contapersone in Cappella delle Reliquie nel 2023. Un Movimento spirituale, questo divulgato dai frati del santuario antoniano in occasione della Solennità della Traslazione delle reliquie di sant’Antonio, popolarmente nota come Festa della Lingua del Santo, di domenica 18 febbraio, che non tiene conto dei molti devoti che arrivano al Santo in autonomia.
Nel 2023 i pellegrinaggi registrati in sacrestia sono stati in totale 1.023 a cui hanno partecipato complessivamente 49.339 fedeli. Di questi 156 sono i gruppi italiani per complessive 7.700 persone e 867 quelli stranieri da 49 nazioni, per complessivi 41.639 devoti. L’anno precedente (2022) i pellegrinaggi registrati erano stati in totale 959, di cui 233 gruppi italiani per 10.505 persone e 726 gruppi stranieri per 31.833 devoti, per un totale di 42.338 pellegrini. Nonostante i flussi siano ancora lontani dal periodo pre-covid (nel 2019 si erano registrati 5.612 pellegrinaggi totali con 260.389 pellegrini da 75 nazioni), anche il dato del 2023 continua a segnare una crescita costante dei pellegrini.
Il Paese estero più rappresentato nei pellegrinaggi è stato anche nel 2023 la Polonia con 18.092 pellegrini (quasi 8mila in più rispetto all’anno precedente): da tempo, dopo la visita pastorale dell’allora papa Wojtyła alla Basilica di Sant’Antonio nel 1982, il santuario padovano è diventato meta di molti polacchi che, dopo la canonizzazione di Giovanni Paolo II, proseguono per Roma in pellegrinaggio alla sua tomba. A seguire la Francia con 3.135 pellegrini, la Croazia con 2.524 p., gli USA con 2.259 p. e l’Ungheria con 2.027 p., per la prima volta nella cinquina.
L’area di provenienza dei pellegrinaggi esteri continua a essere principalmente l’Europa (26 nazioni), seguita dalle Americhe (11 nazioni tra Nord e Sud America), Medio oriente e Asia (10 n.), Australia e Africa (dalla Nigeria, unico stato di provenienza di devoti africani, sono arrivate 29 persone). I gruppi più piccoli sono arrivati dal Costarica (13 pellegrini) e Israele (18 p., in calo rispetto ai 59 del 2022), mentre da Slovenia, Malesia e Libano sono arrivati 20 pellegrini per ciascuna. Non sono mancati nemmeno quest’anno i devoti da nazioni in conflitto o da “zone calde” del mondo, tra tutte l’Ucraina con 10 gruppi nel corso dell’anno per un totale 396 pellegrini, l’Irak da cui è arrivato un gruppo di 52 devoti e, come accennato sopra, la Nigeria e Israele.
Per quanto riguarda l’Italia, nel 2023 sono arrivati al Santo pellegrini da 18 regioni. Quella con il più alto numero di gruppi registrati in sacrestia è stata il Veneto con 43 gruppi per 1.949 persone (in calo rispetto all’anno precedente), seguita da Lombardia (1440 p., anch’essa in calo), Emilia Romagna (536 p.), Friuli Venezia Giulia (525 p.) e Marche (489 p.). Nessun pellegrinaggio organizzato è invece arrivato da Basilicata e Molise.
Che i pellegrini siano in aumento lo dimostrano anche i dati relativi alle celebrazioni e ai riti religiosi. Nel 2023 al Santo sono state celebrate 13.033 sante messe, con la distribuzione di 379.500 comunioni (l’anno precedente si erano registrate 12.580 sante messe e 257.000 comunioni). A celebrarle oltre ai frati minori conventuali della comunità del Santo anche sacerdoti di passaggio (1.882). Tra i molti pastori d’anime che hanno presieduto le sante messe al Santo nel 2023, ci sono stati vescovi, arcivescovi, cardinali. Una buona parte degli arcivescovi proveniva dall’estero: Cile, India, Filippine, Turchia, Sri Lanka, Croazia, Benin e Inghilterra. Alla basilica antoniana hanno fatto visita lo scorso anno anche un principe, Alberto II di Monaco, e due ambasciatori da Lituania e Indonesia (nda: in allegato il file con tutti i nomi).
Aumentato di un terzo il transito delle persone nella Cappella della Reliquie nel 2023, i cui passaggi sono stati quantificati in 903.357, contro i 687.790 dell’anno precedente. Oltre al 13 giugno, i giorni di massima affluenza nel corso dell’anno sono stati nell’ordine: domenica 1 maggio, Festa dei Lavoratori, con 6.733 passaggi (è questo il giorno del pellegrinaggio annuale al Santo dei devoti dello Sri Lanka che abitano in Italia) e martedì 26 dicembre, Santo Stefano, con 4.968 passaggi.
In crescita anche le “presenze virtuali”, ovvero quei devoti che seguono in streaming social e web le celebrazioni giornaliere o le proposte spirituali promosse dai frati della Basilica. Con la fine del 2023 i followers della pagina Facebook italiana “Sant’Antonio di Padova - i Frati della Basilica” hanno superato quota 469mila (con un aumento di circa 40mila rispetto all’anno precedente), mentre quelli della pagina in lingua inglese “Saint Anthony of Padua - The friars of the Basilica” hanno raggiunto le 324mila unità. In generale il portale Santantonio.org nel 2023 ha registrato più di 2 milioni di visite.
«Come ogni anno, l’impatto numerico suscita sempre stupore e gratitudine. Stupore perché Sant’Antonio continua a far nascere legami buoni tra le persone che si affidano alla sua intercessione; gratitudine perché ci consola pensare che non viene meno la ricerca spirituale di tante persone, nonostante i ritmi di vita spesso troppo frenetici. Sant’Antonio sa farci fare una pausa: per chiedere una grazia, per esprimere riconoscenza, per le più diverse e impensate ragioni! – commenta padre Antonio Ramina, rettore della Pontificia Basilica di Sant’Antonio di Padova – Sappiamo come sant’Antonio sia stato un uomo forte, mai stanco di cercare il Signore, desideroso di portare pace e riconciliazione laddove si verificano l’ingiustizia e le divisioni. Siamo certi che le molte persone che – seguendo le vie più diverse – si affidano al santo di Padova possono trovare in lui ispirazione, per vivere meglio i propri rapporti con i fratelli e le sorelle, per trovare motivo di speranza. Crescono sia le persone che vengono fisicamente in Basilica, sempre più in crescita dopo gli anni del Covid; ma aumentano anche i fedeli che entrano a far parte della famiglia antoniana sparsa nel mondo mediante i vari mezzi di comunicazione. Vogliamo pensare che questo legame di amicizia con il Santo sia per tutti occasione per riscoprire la bellezza del Vangelo e la forza della preghiera comunitaria. Tra i tanti motivi di gratitudine, quest’anno, anche l’inizio del suo ministero come nuovo delegato pontificio di Mons. Diego Giovanni Ravelli. Anch’egli amico del Santo, può ora più da vicino sentirsi parte di questa bella comunione con tanti pellegrini sparsi nel mondo».