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Padre Cortese, un “incredibile” eroe della carità nel «Messaggero dei Ragazzi» di novembre
E ancora: dossier AI e industria culturale, l’inchiesta e il test su iperconnessi e relazioni, il centenario di Puccini, l’intervista all’unica restauratrice e costruttrice italiana di fisarmoniche, le mine antiuomo che diventano gioielli solidali
Il «Messaggero dei Ragazzi» nel nuovo numero di novembre ricorda un frate straordinario, vissuto in tempi difficili, che diede la sua vita per gli altri, proprio 80 anni fa. Fra Placido Cortese, oltre che del «Messaggero di sant’Antonio» era stato direttore di «Sant’Antonio e i fanciulli», il mensile che, nel 1963, divenne il MeRa. A lui è dedicata la copertina e la rubrica Incredibile intitolata “Taci e prega” firmata dal direttore del mensile. Durante la Seconda guerra mondiale, fra Placido, in gran segreto, aiutava a fuggire i perseguitati dal regime nazifascista: ebrei, oppositori politici, soldati alleati. Un’attività clandestina sostenuta da altri uomini e donne coraggiosi, spesso giovani. Per questo fu rapito, torturato e ucciso da emissari della Gestapo. Ai suoi aguzzini non disse mai i nomi di quanti collaboravano con lui. Un atto eroico di carità, per cui il Santo Padre nel 2021 lo ha dichiarato Venerabile.
Ci riporta ai nostri giorni e a possibili scenari futuri il dossier “AI che succede?” di Alessandro Scotti sul rapporto tra intelligenza artificiale e industria culturale, che apre a molte opportunità e altrettanti rischi. Clonare le voci di cantanti defunti, ringiovanire i visi di attori attempati o inserire nei film riproduzioni di attori deceduti, creare musica senza saper suonare, sono alcune delle innovazioni dell’intelligenza artificiale. Potenzialità rivoluzionarie che pongono molti interrogativi etici: cosa succede al diritto d’autore? Come riconoscere se un video o un audio è “vero”? Come sapere se una notizia che leggiamo sullo smartphone è una fake news?
Iperconnessi come siamo oggi (tutti noi, non solo gli adolescenti), rischiamo di dimenticarci delle relazioni vere e di allontanarci dalla vita sociale reale. Di questo si occupa l’inchiesta di Davide Penello “Connessioni vere cercasi”, realizzata attraverso le testimonianze di ragazzi e ragazze tra i 14 e i 15 anni. A loro il MeRa ha chiesto quanto tempo passano sui social, perché, che tipo di relazioni riescono a costruire, se riscontrano criticità e cosa guadagnerebbero se riuscissero a sconnettersi qualche ora in più. Sullo stesso argomento anche il test di Maria Giulia Biaocchi “Sei social dipendente?”.
Un secolo fa, il 29 novembre, moriva uno dei più grandi compositori di tutti i tempi: Giacomo Puccini, l’unico compositore (uguagliato solo da Wagner) il cui l’intero repertorio, 12 opere, è oggi rappresentato nei teatri di tutto il mondo. Elena Soprano in “Puccini 100” racconta la vita e la musica di questo genio che sapeva arrivare al cuore, coinvolgendo il pubblico nella vita emotiva dei protagonisti di storie semplici ma universali, attraverso melodie avvolgenti, riprese ancor’oggi in alcune colonne sonore di film.
Alla musica è dedicata questo mese anche la rubrica Focus che, con Cinzia Agostini in “L’artigiana che canta”, racconta la storia della trevigiana Francesca Gallo, l’unica costruttrice e restauratrice italiana di fisarmoniche, un mestiere imparato dal padre nella bottega in cui lei e il fratello Alberto, oggi cantante lirico in un’orchestra tedesca, trascorrevano i pomeriggi sin da bambini.
Infine, un conto è “mettere i fiori nei vostri cannoni”, come cantava la beat generation degli anni’60. Un altro è trasformare le micidiali mine antiuomo, che a distanza di decenni continuano a mietere vittime, in gioielli destinati alla bellezza del corpo e dell’anima. Igino Brian, 67 anni, vicentino, lo fa in Cambogia, dove da vent’anni aiuta centinaia di ragazzi di strada con la sua scuola orafa dove si trasformano in gioielli i residuati bellici. Lo intervista Antonio Gregolin in “Mine che esplodono di speranza”.
Il sommario in allegato e sul sito del «Messaggero dei Ragazzi».