Messaggero di sant'Antonio | ComunicatoStampa
Parlano italiano i robot di Fukushima, gli ultimi cantastorie nei tram di Melbourne, il primo pompiere italiano in Germania
Storie di emigrazione nelle pagine del «Messaggero di sant’Antonio» per l’estero di novembre
A Tokyo Michele Guarnieri, ingegnere informatico mantovano, ha fondato HiBot, una delle più grandi aziende nipponiche nel campo della robotica. È lui che ha realizzato i due «snake-like robot» (robot a forma di serpente) utilizzati nella centrale nucleare di Fukushima per riprendere immagini, scattare foto e raccogliere dati dopo il rovinoso tsunami del 2011. Nell’articolo “I miei robot a Fukushima” di Claudio Zerbetto, il 43enne di Mantova dal 2001 al Tokyo Institute of Technology racconta cosa lo ha portato fuori dall’Italia e le differenze tra il nostro Paese e il Giappone in materia di tecnologia robotica.
Presenze leggendarie dei tram di Melbourne erano i connies, non solo controllori che vendevano i biglietti a bordo, ma veri e propri punti di riferimento che regalavano arte, musica e sorrisi ai passeggeri. L’ultimo connie è Roberto D’Andrea che oggi guida un gruppo di artisti di strada dispensando nei tram non solo buon umore, ma anche informazioni sull’ambiente e la storia locali. Il suo impegno l’ha trasmesso anche ai tram di Calcutta, grazie a un’associazione indo-australiana da lui fondata. Ne parla Sara Bavato in “Melbourne chiama Calcutta”.
Come si diventa pompieri a Berlino? Lo spiega Davide Palmisano, 29 anni, nato a Francoforte sul Meno ma con radici a Fermo, dopo una vita fatta di continui cambiamenti: di casa tra Germania e Italia, di scelta scolastica, di lavoro. Oggi è l’unico italiano e tra i pochissimi stranieri a far parte del corpo dei Vigili del fuoco tedesco. Una strada perseguita con una buona dose d’impegno. A raccontare la sua storia Andrea D’Addio in “Davide, pompiere a Berlino”.