Messaggero di sant'Antonio | ComunicatoStampa
Restyling grafico per il «Messaggero di sant’Antonio»: veste nuova, passione di sempre
Forte di 120 anni di storia, la rivista francescana inizia il 2019 con un nuovo progetto grafico
Il «Messaggero di sant’Antonio», forte di 120 anni di storia, inizia il 2019 con un nuovo progetto grafico che caratterizzerà per il futuro la rivista. Un formato leggermente più stretto, foto più grandi e scelte con ancora maggior cura, apertura a nuovi linguaggi come il graphic journalism o la graphic novel già testati nel biennio precedente, temi ancor più coraggiosi e di «frontiera» sempre dalla parte degli ultimi, per sottolineare una volta di più una linea editoriale che guarda ai valori francescani e antoniani. «Cominciamo insieme questo nuovo anno con una veste nuova, ma la passione di sempre – scrive nell’editoriale fra Fabio Scarsato, direttore responsabile della rivista – Perché l’inedito formato grafico non muterà quella lettura della realtà in chiave evangelica, francescana e antoniana che ci contraddistingue».
Fondato nel 1898, il «Messaggiero» (scritto con la “i”) si caratterizzava al suo esordio come foglio informativo per i devoti, con lo scopo principale di diffondere la devozione al Santo e far conoscere le opere dei frati. Nel 1963, in pieno clima conciliare, la prima grande svolta: il giornale si allontana dalla linea editoriale devozionale per fare spazio alle nuove aperture della Chiesa, forte delle diverse testate nel frattempo sviluppatesi dal ceppo originario: «Messaggero dei ragazzi», l’edizione per gli italiani all’estero del «Messaggero di sant’Antonio», le riviste in lingua straniera. Gli anni ’70 sono caratterizzati da una maggiore apertura ai problemi del mondo, intensificando le sue inchieste su questioni sociali, politiche e culturali. A partire dal 2000 il mensile si concentra sempre più su quelle «buone notizie» che spesso non trovano spazio negli altri media, senza tralasciare gli approfondimenti su temi sociali o di senso, ormai caratteristici del giornale. Nel 2016 l’ultima grande sfida con un massiccio restyling del sito web, che oggi integra la carta con articoli, blog, gallerie fotografiche, approfondimenti originali, lo sbarco sui social network e l’avvio delle pubblicazioni anche in formato digitale.
Esempio di questo nuovo corso è l’approfondimento “Mobiles, indagine sulla mobilità”, scritto da Giulia Cananzi e Mattia Moro (quest’ultimo autore anche dei disegni), che utilizza la tecnica del graphic giornalism. Il servizio, ripreso anche dalla copertina di gennaio dedicata ai “Cervelli in fuga”, illustra come stia cambiando la mobilità italiana negli ultimi anni e, in particolare, come il fenomeno dell’emigrazione nazionale si sia adattato, trasformato e rinnovato nel tempo.
Il reportage “Conflitto globale” di Ugo Lucio Borga, autore delle foto oltre che del testo, attraverso immagini eloquenti ripercorre le molte aree di conflitto al mondo, dalla Siria alle Filippine, dal Sud Sudan alla Repubblica Centrafricana, passando per il Kosovo e il confine siro-libanese. Dall’attentato dell’11 settembre in poi il mondo è entrato in una nuova era: quella della guerra totale, che da nord a sud ha prodotto, e continua a farlo, una lunga scia di sangue e terrore. Riguardare gli errori fatti nel passato è l’unico modo per dare speranza al domani.
Col numero di gennaio iniziano anche le pagine di catechesi 2019: si intitolano “Tutti santi” e sono dedicate ai “santi della porta accanto”, persone normali che hanno saputo mettere nelle proprie vite ordinarie una santità quotidiana. Nel primo numero il direttore responsabile presenta il progetto che, ispirandosi alle parole di papa Francesco nella Gaudete et exsultate, si snoderà durante l’anno mettendo a fuoco via via esempi di una santità restituita al progetto di Dio di fare di ognuno di noi delle opere d’arte.