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Ripartire dalla cura del Creato sul «Messaggero di sant’Antonio» di settembre
Riflessioni e storie di vita per prenderci cura della nostra “casa comune”. Nel numero anche il fotoreportage sul velo islamico, interviste, la riapertura delle scuole
Una ripartenza guidata da parole di senso. Da settembre il «Messaggero di sant’Antonio» si concentrerà in ogni numero su una specifica “parola”, attorno a cui ruoteranno alcuni articoli e rubriche, tratta dalla recente esperienza del confinamento e che richiede un surplus di riflessione, per restituirne il significato profondo per le nostre vite. Questo mese la “parola-guida” è “Creato”, per la cui cura oggi si celebra la Giornata mondiale di preghiera. Sono dedicati a questo tema la copertina e il dossier a cura di Sabina Fadel, con le foto mozzafiato tratte dal premio internazionale di fotografia paesaggistica «Landascape photographer of the year» che accompagnano alcuni passaggi della Laudato si’. Perché questo è davvero un anno speciale, dedicato all’enciclica ecologica di papa Francesco nel quinto anniversario della sua pubblicazione, per approfondirne i temi e le suggestioni per la «cura della nostra casa comune».
Il Creato sottende anche le riflessioni sugli insegnamenti che ci ha portato la pandemia, affidate all’epidemiologa e giornalista Roberta Villa in “Distanti ma uniti” e a padre Giulio Albanese in “All’alba di un nuovo mondo”. Secondo Villa, finché il virus SARS-Cov 2 continuerà a circolare indisturbato in alcuni Paesi e regioni, non c’è posto al mondo che possa dirsi al sicuro. La pandemia ha annullato i confini: nessuno si salverà da solo. Mentre Albanese ribadisce come siamo tutti inevitabilmente collegati, tutti fratelli: la fede lo dice da sempre, il virus ci sta obbligando a capirlo, anche spingendoci verso quella nuova ecologia umana promossa con forza dal pontefice.
Non mancano gli esempi concreti di cura del Creato. In “Cambio la scuola per cambiare il mondo” Nicola Nicoletti racconta la storia di Maria De Biase, una dirigente scolastica del Cilento che sta cercando di compiere una piccola grande rivoluzione, capace di cambiare menti e cuori in chiave ecologica. C'è poi la storia della Isla de burro, una fattoria didattica, voluta e portata avanti dalla Caritas diocesana di Cremona (originale impresa agricola in questo senso), nella quale attraverso la pet therapy con gli asini ci si prende cura di varie forme di disagio e sofferenza. Ne scrive Nicoletta Masetto in “La teoria del… raglio”. Infine, in “Dio, nella natura” Sabina Fadel ci parla dell'esperienza dell'eremo di Quorle, dove un fisioterapista e musicoterapeuta non vedente, Wolfgang Fasser, guida i pellegrini a cogliere nella natura il soffio di Dio.
Tra i molti articoli, da segnalare inoltre il fotoreportage “Nascoste agli occhi” firmato da Giovanni Mereghetti sul velo islamico; l'intervista intitolata “Mi chiamo Toni” di Nicoletta Masetto al regista Giorgio Diritti sul film uscito da poco Volevo nascondermi sul pittore Antonio Ligabue; l'intervista “Il mio Marocco” di Claudio Zerbetto a fra Tullio Pastorelli, francescano conventuale, da 13 anni missionario in Cile. Non manca l’attualità, con la riflessione di monsignor GianCarlo Bregantini “Per chi suona la campanella” dedicata alla ormai imminente riapertura delle scuole.
Il sommario del nuovo numero sul sito Messaggerosantantonio.it