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Ripartire dalla fiducia e dalla bellezza sul «Messaggero di sant’Antonio» di maggio

Tra le novità anche il dossier sulla bicicletta come stile di vita, i consigli del pedagogista per genitori al tempo del virus, come difendersi dall’infodemia, l’intervista al cappellano del carcere di Cremona, i reportage dall’Afghanistan e dal Libano

4 Maggio 2020| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Il nostro presente rivoluzionato dal Coronavirus e il nostro futuro imminente, le nostre radici e le nostre ali, per non dimenticare quanto abbiamo vissuto in queste ultime settimane, ma anche per cominciare a proiettarci avanti, leggendo i segni di speranza su cui possiamo basare il nostro domani. Il «Messaggero di sant’Antonio» di maggio è giocato su queste due dimensioni. La copertina propone un’immagine che rimarrà nella storia: una piazza San Pietro deserta (era il 27 marzo scorso) in cui il papa prega per la liberazione del mondo dalla pandemia. Francesco, visibilmente sofferente, rivolgendosi a Dio ha chiamato in causa ciascuno di noi: «Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato». Ne scrive fra Fabio Scarsato nell’editoriale “L'ospite sgradito”.

Tra gli articoli riservati alla “ripartenza”, spiccano quelli dedicati agli strumenti utili all'economia o al benessere psicofisico, una volta terminata l'emergenza. Giulia Cananzi in “La moneta virtuosa è made in Italy” analizza il circuito commerciale Sardex, nato in Sardegna nel 2009 e basato sulla fiducia, che dà credito alle piccole imprese, liberando potenzialità inespresse delle economie locali e aiutandole a resistere nei momenti di crisi. Gli aderenti sono oggi più di 10mila in tutta Italia e nel 2019 hanno effettuato più di 600 mila operazioni, per un valore di 170 milioni di euro. Una buona pratica che funziona perché si fonda su un alto grado di fiducia: perché per uscire dalla crisi è necessario fare gruppo e cooperare.

“Bibicletta, voglia di libertà” di Claudio Zerbetto è dedicato al più accessibile, economico ed ecologico mezzo di locomozione. Emblema di una mobilità dolce, la bici è prima di tutto stile di vita: di chi non divora ma gusta, non consuma ma utilizza, non guarda ma vede dentro. Pedalare aiuta a riflettere, a riscoprire se stessi e, come ha evidenziato una recente ricerca scientifica statunitense, a essere felici! Il dossier si occupa di cicloturismo, di piste ciclabili, del progetto “bike to work”, fino alla spiritualità su due ruote. Con un focus di Stefano Marchetti sulla bicicletta nella storia, compagna fin da subito del riscatto sociale delle classi più fragili.

Dalla liquirizia alle auto, dalle moto all’arredo, dai liquori alle chiavi. Sono centinaia, disseminati su tutto il territorio nazionale i musei d’impresa. In “Collezionisti di bellezza” Sabina Fadel racconta questo fenomeno tra tecnologia, artigianato e design che ha fatto della bellezza un tratto distintivo della competitività delle imprese italiane. Radici nel passato e sguardo al futuro, questi musei sono quella memoria storica del «made in Italy» oggi più che mai preziosa per ripartire nel nome del «bello».

Per non dimenticare il dolore e le difficoltà di questi mesi, “Figli dello stesso Padre” è l'intervista di Nicoletta Masetto a don Roberto Musa, cappellano del carcere di Cremona, che durante l’emergenza covid-19, ha ascoltato rabbia, paura e voglia di futuro dei detenuti. Facendo i conti, già in mezzo a tanto dolore, con la perdita del padre. Nella rubrica di salute di Roberta Villa, medico, giornalista ed esperta di pandemie, fa il punto sulla cosiddetta “Infodemia”, quel fenomeno a cui abbiamo assistito tutti, soprattutto attraverso Facebook, Twitter o Whatsapp: una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, quando non inesatte o false, diffuse per incompetenza o malizia, che si è diffuso con la stessa, se non maggiore, velocità del virus e che ha fatto e può fare altrettanti danni alla salute. Il pedagogista Daniele Novara in “Genitori in tempo di virus” affronta il tema dell'educazione dei piccoli durante la chiusura della scuole per la pandemia. Se sulle prime, la clausura coi figli sembrava quasi una vacanza fuori stagione, col prolungarsi può diventare una cartina di tornasole delle capacità genitoriali e delle competenze educative, che può segnare per sempre questa relazione così fondamentale per la crescita delle nuove generazioni.

Due fotoreportage ci ricordano che al mondo si continua a soffrire e non solo per il Coronavirus. “The Deal. L’accordo” di Ugo Lucio Borga e Chiara Sulmoni ci porta in Afghanistan, che fa i conti con quarant’anni di conflitti, mentre media e giornalisti sono sistematicamente ignorati o zittiti, e i dubbi sull’accordo di pace dello scorso febbraio permangono. “Nelle terre dove sorge il sole” di Andrea Semplici racconta invece la presenza antoniana in Libano, un Paese dagli equilibri confessionali aggrovigliati in un inestricabile labirinto politico, dove tra i devoti di ben 18 fedi riconosciute (12 cristiane, 5 islamiche e una comunità ebraica) il santo più amato è Antonio.

 

Il sommario del nuovo numero su www.messaggerosantantonio.it.


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