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Rwanda 24 anni dopo il genocidio, tutte le donne della Resistenza, camminando alla ricerca di Dio e di sé

Questi i principali temi del mensile «Messaggero di sant’Antonio» di aprile

30 Marzo 2018| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Il numero di aprile del «Messaggero di sant’Antonio», che si apre con l’editoriale del direttore fra Fabio Scarsato dedicato alla “sovrabbondante grazia” della Pasqua, è dedicato al Rwanda. Il 6 aprile prossimo ricorrono i 24 anni dal genocidio di oltre un milione di persone, e la fuga di altrettante, a seguito di un conflitto etnico tra le popolazioni tutsi e hutu, che ha radici nel periodo coloniale. Il Paese africano, protagonista della copertina del mensile e del reportage di Giovanni Mereghetti “Rwanda, gli altri cento giorni”, ha saputo ripartire dalle ceneri di quel dramma di enormi proporzioni, che sia l’Occidente che le Nazioni Unite avevano inspiegabilmente sottovalutato.

“O belle ciao!” è il titolo del dossier a firma di Nicoletta Masetto sulle donne che hanno fatto la Resistenza. Sono molti i volti, le storie e i nomi di donne semplicemente coraggiose, protagoniste di una parte importante della nostra storia recente. Staffette, fattorine, infermiere, vivandiere: le partigiane hanno portato avanti non solo la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, ma anche le istanze di emancipazione femminile coronate, il 2 giugno 1946, con la prima consultazione referendaria a suffragio universale.

“Camminando si fa cammino (e s’incontra Dio)” è l’articolo di Sabina Fadel che fa il punto su questa pratica a piedi. Via Francigena, Santiago di Compostela, Cammino di Sant’Antonio, solo per citarne alcuni: c’è chi si mette in strada per fede, chi per sport o turismo slow, ma i “cammini lunghi” sono nati in origine in ambito religioso. E oggi, in realtà, non vi è un “cammino lungo” che non abbia risvolti anche, o soprattutto, spirituali. E il 21 aprile prossimo in Basilica di Sant’Antonio, a Padova, si celebra la prima “Festa dei Cammini e dei camminatori al Santo”, promossa dal santuario antoniano, dal mensile «Messaggero» e dall’associazione Il Cammino di Sant’Antonio.

Valori, capitale umano, coesione nei momenti difficili. Ci sono imprese familiari che su queste basi prosperano da qualche secolo. Sono loro le protagoniste del servizio di Alessandro Bettero “Il segreto della longevità aziendale”. Il loro è un bagaglio di esperienze utili anche al tessuto produttivo italiano in cerca di rilancio o alle prese con il passaggio generazionale.

Nel servizio “L’archeologo dei grani antichi” Giulia Cananzi racconta la storia di Ercole Maggio, imprenditore trentenne, che ha intrapreso un viaggio meraviglioso alla ricerca dei grani antichi del Salento. Una sorta di “cercatore d’oro”, perché preziose sono le sementi di varietà antiche del cereale che rischiano di scomparire. Un inno alla biodiversità nato nei campi abbandonati che ha ridestato l’interesse dei contadini locali e dei ricercatori.

Venticinque anni fa moriva Tonino Bello. Alla sua figura, alla vigilia della visita del Papa nella sua terra, è dedicato l’articolo “Il francescano don Tonino Bello”. Vescovo di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi, presidente di Pax Christi e terziario francescano, Bello, fedele al suo nome di battesimo, fu anche profondamente antoniano. Il giornalista Alberto Friso racconta perché.

In “Sant’Antonio ha scardinato le mie certezze” Claudio Zerbetto ha raccolto la testimonianza di devozione a sant’Antonio di un pellegrino astigiano che ai frati della Basilica ha raccontato la sua originale storia.

Infine, nelle pagine di cultura, un servizio sui 60 anni dello Zecchino d'Oro (“Sessant’anni e non sentirli” di don Francesco Marruncheddu), con l’intervista di Stefano Marchetti a Lo Stato Sociale che con il Piccolo Coro ha cantato a Sanremo, mentre Luisa Santinello recensisce la mostra “Da Giotto a De Chirico. I tesori nascosti”, curata da Vittorio Sgarbi, che si tiene a Catania: sette secoli di storia dell'arte italiana illustrati da opere appartenenti a collezioni private, eccezionalmente esposte a Castello Ursino (“Tesori d’Italia svelati”).

 

Il sommario del nuovo numero su www.messaggerosantantonio.it dal 1 aprile.


Allegati disponibili


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