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Sobrietà, la nuova trasgressione, sul «Messaggero di sant’Antonio» di febbraio

La violenza combattuta a colpi di teatro, i Giardini della Laudato si’ crescono, il percorso “Sui passi di Antonio” racconta la Calabria

4 Febbraio 2021| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Un pane spezzato, simbolo di condivisione ma anche di genuinità e di una vita sobria, campeggia nella copertina del «Messaggero di sant’Antonio» di febbraio. Il tema del mese è richiamato nell'editoriale del direttore fra Fabio Scarsato “Qualcosa di assai trasgressivo”. Dallo spostarsi a piedi o in bici anziché in auto, al credere in Dio: oggi, se si vuole essere trasgressivi, bisogna avere la capacità di sottrarsi ai diktat sociali in voga per riscoprire uno stile di vita vero e solidale.

La violenza si può combattere anche su un palcoscenico. Nello speciale “Il seme della violenza” di Sabina Fadel si affronta il tema della rabbia, dell’emarginazione e dei pregiudizi attraverso un originale spettacolo teatrale: «The Laramie Project - Il seme della violenza», di Moisés Kaufman, messo in scena in Italia dal Tetro dell'Elfo di Milano. Partendo da una vicenda reale (il brutale assassinio del giovane Matthew Shepard nel 1988 nella “tranquilla” cittadina di Laramie, Stati Uniti), la pièce indaga in modo approfondito le dinamiche sociali che innescano la miccia della violenza, che sono similari nella località del Far West teatro della tragedia, così come nelle cittadine di provincia di mezzo mondo, anche italiane. Perché ci sono "semi" gettati in modo superficiale, fatti di parole offensive, incitamento alla chiusura, paura della diversità, che se non riconosciuti ed estirpati possono generare violenze brutali e crimini d'odio.

“I Giardini della Lode” è l’approfondimento di Claudio Zerbetto sui «Giardini Laudato si’», a partire da quello inaugurato di recente sul Delta del Po e con uno zoom sul primo nato in Italia, quello dell'orto botanico di Roma. A cinque anni dall’omonima enciclica di papa Francesco, fioriscono questi progetti ambientali concepiti come preghiera vivente del Creato per un mondo riconciliato.

La parola «distrazione» ha in genere una connotazione negativa. Ma ce n’è una forma, da sempre fonte di ispirazione per artisti, filosofi e scienziati, che, allontanandoci dagli automatismi della tecnologia, ci apre mondi preziosi. Ne parla Stefano Marchetti nell’articolo “Sul buon uso della distrazione.

A cento anni dalla nascita del grande scrittore siciliano Leonardo Sciascia, un’originale mostra a Racalmuto, in provincia di Agrigento, svela un suo lato inedito attraverso ventisette fotografie. La presenta Luisa Santinello in “Sciascia, dalla penna all'obiettivo”.

Tra le interviste, da segnalare quella a Benedetta Rossi di Stefano Marchetti (“Benedetta Cucina!”) e ad Alessandro D'Avenia di Sabina Fadel sul rapporto studenti-insegnanti (“Ti chiamo per nome”).

Continua, infine, il percorso “Sui Passi di Antonio”, con il quale il «Messaggero» ripercorre, mese dopo mese, il cammino compiuto da Antonio da Capo Milazzo a Padova. A febbraio il mensile francescano “fa tappa” in Calabria, per parlare di legalità, tema particolarmente caro a sant’Antonio, in questa splendida terra soffocata dalla ‘ndrangheta, con testimonianze della Caritas diocesana di Gioia Tauro e dell’associazione Il segno di Tempi (di Giulia Cananzi), la virtù della giustizia nelle parole di sant’Antonio declinata attraverso alcune esperienze calabresi (di fra Danilo Salezze), il convento della Riforma a San Marco Argentano, dove Antonio passò nel 1221 e dove, due secoli dopo, si formò anche il grande santo calabrese Francesco da Paola (“La chiesa dell’incontro” di Nicoletta Masetto).

Il sommario del nuovo numero sul sito Messaggerosantantonio.it


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