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Sul nuovo numero del «Messaggero di sant’Antonio» per l’estero “geni expat” di ieri e di oggi, dal Leonardo che non ti aspetti al progettista di un bus elettrico modulare a Dubai

Tra le altre novità della rivista, la storia del Congresso nazionale degli Italo-Canadesi e quella della Familia abruzzese di Rosario in Argentina

14 Maggio 2019| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

A Leonardo Da Vinci, sacro e profano, a 500 anni dalla morte, è dedicata la copertina del numero di maggio del «Messaggero di sant’Antonio» per l’estero e il servizio di Alessandro Bettero “Quel Leonardo che non ti aspetti” (con le illustrazioni di Guido Scarabottolo). Di Leonardo - uomo, artista, scienziato, filosofo - “italiano all'estero” ante litteram (lavorò in Francia, dove morì ad Amboise) il Messaggero si sofferma sugli aspetti forse più curiosi, come la sua conoscenza dei macchinari e dei metodi di produzione della lana e della seta (i suoi progetti diedero impulso fin dal Cinquecento a Milano a quella che diventerà la capitale della moda, anticipando in un certo senso il “made in Italy”), quella in ambito musicale che lo portò a inventare la “viola organista”, fino alle idee del Leonardo gourmet, dove leggenda e verità s’intrecciano.

È tutto italiano, o per meglio dire padovano, l’innovativo sistema di trasporto pubblico elettrico presentato recentemente in scala 1:10 negli Emirati Arabi in vista di Expo Dubai 2020 e che ora lo sceicco vuole realizzare in dimensioni reali. Si tratta di un bus modulare con singole unità che si agganciano e si sganciano sollevate da terra, tanto da apparire come navicelle volanti. Entrano nei centri abitati, effettuano soste, percorrono vie, si fermano al numero civico. Il progetto è di Tommaso Gecchelin, 33 anni, ingegnere padovano, due lauree, Fisica e Disegno industriale, fondatore della Next Future Transportation e un lavoro nella Silicon Valley. Claudio Zerbetto intervista questo giovane inventore in “A Dubai il mio autobus componibile”.

Il Canada è una delle nazioni più tricolori del mondo, con il suo milione e mezzo di cittadini d’origine italiana, settima comunità etnica del Paese. E con un’italianità viva, forte, dinamica e sempre proiettata al futuro, grazie al lavoro costante di centinaia di associazioni e organismi comunitari. Tra questi il “Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi”, vero motore propulsore dell’italianità in Canada, sia sotto il versante della promozione del patrimonio storico-artistico italiano, sia nella tutela degli interessi e della reputazione dei nostri emigrati. Le tappe di questa importante istituzione viene ripercorsa da Vittorio Giordano nell’articolo “Il Congresso ha fatto la storia”. Secondo i dati dell’ultimo censimento, nel Paese degli aceri vivono 1.587.970 canadesi d’origine italiana, il 4,6 per cento della popolazione totale.

“Una Familia che si ritrova anche on line” è la storia raccontata da Generoso D'Agnese e della Familia abruzzese di Rosario, in Argentina, che “riunisce” i suoi aderenti attraverso una rivista digitale. L’associazione guidata oggi da Marcelo Castello, nato da emigranti originari da San Valentino in Abruzzo Citeriore (PE), venne fondata nel 1964 ed è particolarmente attiva. Tra i molti progetti che promuove c’è la riunione annuale del CRAM, il Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel mondo, la partecipazione alle iniziative culturali estive in Abruzzo e l’offerta sempre più ricca di corsi di italiano per argentini con radici italiane.


Allegati disponibili


  • 38_cs_20190422_emimaggio.doc
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  • p44-45-globitaly.pdf
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  • p42-43-canada.pdf
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  • p44-45-argentina.pdf
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