Messaggero dei Ragazzi | ConferenzaStampa
Un secolo di “MeRaViglie”! Il «Messaggero dei Ragazzi» taglia l’ambìto traguardo dei cento anni di vita, un record in Italia e in Europa
Nacque nel 1922 con il nome «Sant’Antonio e i fanciulli», nel 1963 la svolta con il restyling grafico-contenutistico e il cambio di testata, nel 2003 lo sbarco sul web, negli ultimi anni l’avvio di profili social.
Vi hanno collaborato e vi collaborano prestigiosi autori di romanzi per ragazzi e fumettisti di calibro internazionale. I primi eventi del centenario
Il primo numero fu pubblicato il 15 agosto del 1922, quando la rivista si chiamava «Sant’Antonio e i fanciulli», come supplemento alla testata ammiraglia «Messaggero di sant’Antonio», pubblicata dal 1898 dai frati della Basilica del Santo a Padova. Il 2022 segnerà l’ambìto traguardo dei 100 anni di pubblicazione del «Messaggero dei Ragazzi»: un secolo di vita fatto di slanci e rilanci grafici ed editoriali che hanno permesso al mensile francescano per adolescenti di mantenersi come punto di riferimento nel panorama, sempre più ristretto, del giornalismo per ragazzi. Nel 1963 il giornalino antoniano attua con successo una svolta dirompente: il restyling grafico e il cambio di testata in «Messaggero dei Ragazzi», che lo fa conoscere a un pubblico sempre più vasto di lettori, nel 2003 il MeRa, come viene chiamato affettuosamente dai suoi lettori, sbarca sul web con un portale interattivo, negli ultimi anni si susseguono i profili social: Facebook, Instagram, WhatsApp.
Una longevità che si spiega con la volontà dell’editore di continuare a offrire alle giovani generazioni uno strumento “educativo-pastorale” che coniuga tradizione e novità attraverso un linguaggio giornalistico su misura di adolescente, con argomenti seri e delicati, dossier di attualità, interviste, articoli speciali, inchieste, ma anche temi divertenti e di evasione grazie alle rubriche di divulgazione scientifica, musica, cinema, nuove tecnologie, giochi e bricolage e, soprattutto, grazie ai fumetti artistici in chiave educativa, uno dei contenuti più apprezzati anche dalla critica.
A distanza di 100 anni, il focus resta sempre quello del dialogo con una fascia impegnativa ed esigente di giovani lettori, caratteristica che ne fa il più longevo mensile cattolico per adolescenti ancora in attività. «Fin dagli inizi, con “Sant'Antonio e i fanciulli”, i frati hanno colto questo giornalino come occasione per un contatto con i ragazzi, per far loro spazio attraverso la corrispondenza, per parlare della loro vita e dei loro interessi, accompagnandoli in un cammino educativo di stile e contenuto cristiano. Ma non si limita a questo – spiega padre Massimiliano Patassini, frate della Messaggero di S. Antonio Editrice –. Di fatto il MeRa è anche uno strumento che si rivolge ai genitori, agli educatori, ai catechisti e agli insegnanti, fornendo loro degli “alleati” nella sempre più faticosa opera educativa con materiale valido e curato per dialogare con gli adolescenti, stando al passo coi tempi. Per questo, negli ultimi anni ci siamo affacciati anche nell'ambito social: oltre a curare un sito web, abbiamo aperto un canale Facebook e uno Instagram. Dal 2020 abbiamo sperimentato con successo l’utilizzo di WhatsApp in chiave educativo-ricreativa con progetti di accompagnamento spirituale nei momenti forti dell’anno liturgico, ad esempio Avvento e Quaresima: il progetto #AccadeSoloSeCiCredi, ad esempio, ha riscosso quasi un migliaio di adesioni in poco tempo e l’interesse di catechisti ed educatori. Il nostro impegno di frati in sinergia con la redazione giornalistica continua nello sperimentare nuove forme di coinvolgimento, per offrire un riferimento ai ragazzi di oggi, parlando la loro lingua e intercettando i loro interessi, integrando e ampliando la sinergia tra il “giornale di carta” e le sue “estensioni social e web”».
«100 anni sono un traguardo eccezionale nel mondo dell’editoria e della stampa periodica, non solo in Italia ma in Europa e nel mondo tutto. Sono pagine, affetto, impegno, ricerca, passione e dedizione. Sono un patrimonio prezioso di cui andare orgogliosi - commenta padre Stefano Gorla, giornalista esperto di editoria per ragazzi e di fumetti, già direttore responsabile del settimanale «Il Giornalino» - MeRa è un nomignolo che apre a una pluralità di significati, che dice una rivista per ragazzi che festeggia un compleanno straordinario. Un nomignolo che riecheggia la semantica del meraviglioso. La meraviglia ben si coniuga con una rivista per ragazzi e una rivista che compie 100 anni! Nata in un contesto assolutamente diverso dall’attuale, la rivista ha saputo grazie a sapienti valutazioni, a processi faticosi e entusiasmanti di riposizionamento e restyling, mettersi in costante ascolto dei ragazzi. Ha studiato e sperimentato formule in grado di dare smalto alla testata, nella fedeltà alla mission dell’educare-divertendo (edutainment, nda), formula attraverso cui è passata molta della stampa per ragazzi sia laica che cattolica. Un rivista che insegue la peculiare vocazione di accompagnare i ragazzi per un tratto della loro vita, nella consapevolezza che, crescendo, verrà abbandonata, lasciando però il gusto di un compagno piacevole e garbato, attraverso cui si sono sviluppate passioni, sogni, interessi e divertimento».
GLI EVENTI DEL CENTENARIO
Il calendario verrà reso noto nel corso dell’anno, anche in considerazione dell’andamento pandemico. Tra gli eventi aperti ai ragazzi di tutta Italia ci sarà un concorso per votare le più belle copertine del mensile selezionate tra quelle pubblicate in 100 anni.
Dalla primavera sono previsti anche eventi in presenza, come la festa degli amici del MeRa presso la Basilica di Sant’Antonio a Padova e la partecipazione della rivista al “Premio nazionale della Bontà Sant’Antonio di Padova” promosso dall’Arciconfraternita del Santo.
IL MERA IERI E OGGI
Il target è quello preadolescenziale, dai 9 ai 14 anni. Il riposizionamento per questa fascia d’età nei primi anni 2000 ha richiesto un attento lavoro di rivisitazione dell’impostazione grafica così come dei contenuti e del modo di presentarli, ricalibrando per questo target il linguaggio e l’uso delle immagini. La foliazione attuale è di 68 pagine, dove si articolano in maniera immediata e veloce le tematiche principali del giornale: fumetti, dialogo, approfondimento, intrattenimento, attualità, cultura. Fotografie e immagini suggestive fanno parte integrante degli articoli, anche dei più impegnativi, così come il linguaggio narrativo fresco. Il direttore responsabile è attualmente padre Fabio Scarsato, francescano conventuale della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova, che come tradizione del MeRa si rivolge ai lettori con lo pseudonimo di fra Simplicio.
Ma il MeRa è anche molto di più. Prima della pandemia, ogni mese alcune scolaresche si recavano in visita guidata alla redazione, con una media di 1. 500 studenti l’anno. Un’esperienza positiva da riproporre in modalità nuove adattate al periodo, come laboratori di giornalismo per ragazzi a distanza, o ancora interviste collettive dei ragazzi guidati dalla redazione a personaggi e testimoni particolari, come quella in conference call alle suore di clausura di Montagnana (PD), già sperimentata e pubblicata nel numero di dicembre, a cui ne seguiranno altre.
La redazione del MeRa ha svolto negli anni anche un ruolo di fucina non soltanto giornalistica, ma anche artistica, con i fumetti di prestigiosi autori (dagli anni Sessanta vi collaborarono nomi del calibro di Sergio Toppi, Giorgio Trevisan, Attilio Micheluzzi, Dino Battaglia, e persino Hugo Pratt e Jacovitti, per arrivare ai giorni nostri con artisti del fumetto contemporaneo come Luca Salvagno; Francesco Frosi; Tavo, al secolo Maurilio Tavormina) e racconti originali in esclusiva per il mensile di autorevoli scrittori per ragazzi, come Beatrice Masini, Pierdomenico Baccalario, Guido Sgardoli, Davide Morosinotto e Gigliola Alvisi.
LE TESTIMONIANZE
Molte le attestazioni di stima arrivate in redazione in questi giorni. Ne riportiamo alcune.
Stefano Gorla (intervento integrale): «MeRa è un nomignolo che apre a una pluralità di significati, che dice una rivista per ragazzi che festeggia un compleanno straordinario. Un nomignolo che riecheggia la semantica del meraviglioso, che s’appoggia su ciò che suscita meraviglia, che si accompagna con lo stupore e tutte le “esse” conseguenti: il sorprendente, lo straordinario, lo strano. La meraviglia ben si coniuga con una rivista per ragazzi e una rivista che compie 100 anni! Correva il 1922 quando come filiazione della rivista madre Il messaggero di S. Antonio nasceva il Messaggero dei Ragazzi. La testata si chiamava Sant’Antonio e i Fanciulli (e così sarà fino al 1963), ed era frutto delle intuizioni dei frati minori della Basilica del Santo di Padova.
Una testata pensata come uno strumento pedagogico-religioso che nel tempo sviluppò, a fianco di altri percorsi, un rapporto privilegiato con il mondo del fumetto e dell’illustrazione con collaboratori eccellenti. Un mensile che ha attraversato, tra alti e bassi, tutto il secolo scorso e la prima parte di questo.
Nata in un contesto assolutamente diverso dall’attuale ha saputo grazie a sapienti valutazioni, a processi faticosi e entusiasmanti di riposizionamento e restyling, mettersi in costante ascolto dei ragazzi. Ha studiato e sperimentato formule in grado di dare smalto alla testata, nella fedeltà alla mission dell’educare-divertendo, formula attraverso cui è passata molta della stampa per ragazzi sia laica che cattolica.
Il concetto dell’edu-tainment, presente sia nell’editoria che nella produzioni mediali per ragazzi, è stato sviluppato dal Messaggero dei Ragazzi seguendo una pluralità di contenuti: dall’informazione particolarmente attenta all’attualità, ai consumi mediali dei ragazzi, allo sport, al contatto diretto con i lettori, ai fumetti, ai giochi, allo sguardo sull’esperienza religiosa, al materiale di supporto scolastico.
Un rivista che insegue la peculiare vocazione di accompagnare i ragazzi per un tratto della loro vita, nella consapevolezza che, crescendo, verrà abbandonata, lasciando però il gusto di un compagno piacevole e garbato, attraverso cui si sono sviluppate passioni, sogni, interessi e divertimento.
100 anni sono un traguardo eccezionale nel mondo dell’editoria e della stampa periodica, non solo in Italia ma in Europa e nel mondo tutto. Sono pagine, affetto, impegno, ricerca, passione e dedizione. Sono un patrimonio prezioso di cui andare orgogliosi».
Davide Morosinotto: «Per i padovani, la Basilica di Sant'Antonio non è solo una chiesa, ma è un simbolo, un pezzetto della propria identità, è casa. E da padovano, per me è un onore sentirmi a casa nella redazione del MeRa. Un posto dove ho sempre trovato accoglienza, voglia di sperimentare, capacità di ascolto ed entusiasmo. Grazie per questi anni insieme».
Gigliola Alvisi: «Il MeRa per me è una palestra, dove ci si allena e si suda per raggiungere il miglior risultato. Tutti insieme, un pezzetto per ciascuno, come una vera squadra, perché il mio racconto si inserisce in una rivista "comunitaria" fatta di inchieste, di fumetti, di storie che raggiunge lettori diversi che condividono, però, gli stessi valori. Quando ero piccola la mia amica del cuore mi raccontava che ogni mese lei e suo fratello aspettavano impazienti l’arrivo di una rivista in abbonamento: erano curiosi di leggere la nuova puntata di un racconto seriale e di aprire un’altra finestra su un mondo che altrimenti non avrebbero conosciuto. Non sapevo che quella rivista fosse il MeRa. L’ho scoperto ora, quando le ho regalato il numero con il mio racconto di Natale. Sono passati cinquant’anni da quando lei la leggeva: metà della lunga vita del MeRa…».
I FUMETTI DEL MERA
La rivista francescana per i giovanissimi si è distinta da sempre nel panorama editoriale italiano per l’utilizzo di articoli illustrati e fumetti per raggiungere meglio il proprio pubblico. In particolare, nel restyling grafico e contenutistico degli anni Sessanta, che vide nel 1963 il cambio del nome della testata in «Messaggero dei Ragazzi» (esplicito richiamo al «Messaggero di sant’Antonio», il mensile principale dell’editrice padovana), venne valorizzato l’uso del fumetto di alto livello artistico con finalità educative in senso cristiano. Un profondo rinnovamento voluto da padre Giovanni Colasanti dal 1967 direttore del MeRa, che vide nelle strisce illustrate, dal linguaggio immediato e di sicuro appeal per i giovanissimi, uno dei principali strumenti formativi del giornale, utilizzabili non tanto come passatempo bensì come complemento degli articoli. Accanto a Piero Mancini e Lino Landolfi, storiche “matite” della testata, e attraverso uno dei più quotati critici italiani di fumetti, Gianni Brunoro, a partire da quegli anni approdarono al mensile alcuni tra i migliori fumettisti in attività del periodo, come Sergio Toppi, Giorgio Trevisan, Attilio Micheluzzi, Dino Battaglia, e persino Hugo Pratt e Jacovitti, che si cimentarono con soggetti spirituali, in alcuni casi aggiudicandosi anche dei premi. Proprio Battaglia pubblicò nei primi anni Settanta a puntate nel MeRa una delle serie di fumetti destinata a diventare un capolavoro, Frate Francesco e i suoi fioretti, poi riunita in volume dalle Edizioni Messaggero Padova, il settore librario della casa editrice dei francescani del Santo. Pur non essendo un “giornale a fumetti”, nel senso che essi non ne sono la parte fondamentale, il MeRa in pochi anni venne definito da alcuni critici «il più bel giornale per ragazzi sul piano artistico allora diffuso», «entrando di diritto - secondo lo stesso Brunoro - nella storia del fumetto italiano al fianco di poche altre pubblicazioni, come Linus e Sgt. Kirk».
Ancora oggi i fumetti sono parte integrante del giornale. Tra i vari collaboratori più recenti, vanno ricordati Luca Salvagno, considerato l’erede del grande Jacovitti, presente al MeRa dal 1988 e creatore di centinaia di tavole con saghe umoristiche, fantasy o storie drammatiche; Maurilio Tavormina, in arte Tavo, vincitore nel 2016 del Premio “Fede a Strisce” al Cartoon Club di Rimini con il libro per ragazzi Il saio del Santo, pubblicato a puntate sulla rivista; Francesco Frosi, fumettista e docente di Fumetto alla Scuola Internazionale di Comics di Padova. In questa fucina di artisti, il «Messaggero dei Ragazzi» anche recentemente ha lanciato giovani promesse del fumetto italiano, come Isacco Saccoman e Giorgia Oregio Catelan.
La testate per ragazzi traduce e pubblica alcune serie di fumetti di case editrici specializzate estere. È il caso ad esempio di “Hubert Reeves ci spiega”, dei francesi Casanave, Boutinot e dello stesso Reeves, divulgatore scientifico, pubblicato dalla casa editrice Dargaud-Lombard, dal taglio ambientale e scientifico (che ritroveremo con un nuovo ciclo nel numero di gennaio 2022); di “Io, Dracula” della casa editrice francese Delcourt, firmato da Clement e Lefrevre (la storia, pubblicata in esclusiva italiana dal MeRa nell’estate 2021, tratta il tema del bullismo e dell’autoaffermazione di sé prendendo come protagonista un giovane Dracula); e ancora di diversi fumetti dal taglio antropologico di Beka e Marko della serie GEO della casa editrice d’Oltralpe Dargaud, che ha portato i giovanissimi lettori del MeRa a scoprire come vivono i loro coetanei in Africa, Cina, nell’Artico.
IMMAGINI
Copertina del primo numero di «S. Antonio e i fanciulli», 15 agosto 1922 - http://www.meraweb.it/wp-content/uploads/2016/04/1922.jpg
Copertina del n. 8 di aprile 1976 con tavola del fumetto San Giorgio. Cavaliere senza macchia di Dino Battaglia - http://www.meraweb.it/wp-content/uploads/2016/04/1970.jpg
In anteprima la copertina del MeRa di gennaio 2022