Giugno Antoniano 2019 | ComunicatoStampa

Caritas sant’Antonio onlus, il “Progetto 2019” in Togo sarà presentato al concerto di Simone Cristicchi che venerdì 28 chiude il Giugno Antoniano

Obiettivo dell’intervento la costruzione e l’avviamento di un centro di riabilitazione e formazione professionale in Togo a favore dei malati psichiatrici, seguendo le orme di Grégoire Ahongbonon, il «Basaglia d’Africa»

27 Giugno 2019| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice
Progetto Caritas Antoniana 2019 - “Gli si fece vicino … e si prese cura di lui” (Lc 10, 34)

Costruire un centro di riabilitazione e formazione professionale a favore dei più poveri tra i poveri, ovvero i malati psichiatrici. E costruirlo in Togo, dove i “matti” non meglio diagnosticati sono spesso considerati posseduti dagli spiriti maligni o dal demonio, a seconda del credo. Dove l’unica medicina è spesso l’esorcismo, variamente inteso e ancor più praticato: legando il malato, isolandolo da tutti, costringendolo a riti e digiuni incomprensibili. Caritas sant’Antonio, l’organizzazione senza scopo di lucro dei frati della Basilica di sant’Antonio di Padova, per il Progetto 2019 va in questo Paese africano non per fare carità, ma per fare giustizia, e ridare dignità ai tanti malati.

Un progetto importante sia per la sua valenza simbolica, sia per l’ammontare del finanziamento necessario, 490mila euro. Sarà realizzato nel villaggio di Zooti, nella Diocesi di Aneho, dove la maggior parte della popolazione vive con poco più di un dollaro al giorno. Il centro di riabilitazione e formazione professionale vuole migliorare le condizioni di vita dei pazienti psichiatrici in via di guarigione, ospitati nel Centre Miséricorde de Zooti fondato nel 2015 da Grégoire Ahongbonon, il «Basaglia d’Africa», e favorirne il reinserimento sociale attraverso il lavoro. Se le cure mediche e della persona che si praticano al centro sono il primo passo verso la guarigione, il lavoro è infatti il secondo, indispensabile per dare a queste persone emarginate il modo di ricostruirsi un futuro.

Il progetto prevede la costruzione di due aree di assistenza (una per le donne e una per gli uomini), un edificio per i laboratori di arti e mestieri, un pozzo e un serbatoio idrico, l’avvio di attività agricole e di allevamento in un terreno vicino al centro per auto-sostenere l’alimentazione degli ospiti. Alcune attività, come sartoria, panetteria e parrucchiera, saranno accessibili al pubblico esterno, in modo da far diminuire il pregiudizio verso la malattia mentale. Il Centro di formazione professionale, che si avvale della collaborazione dell’Associazione San Camillo De Lellis di Zooti, potrà accogliere una cinquantina di persone.

Sul sito di Caritas sant’Antonio è possibile consultare la scheda del progetto, sostenerlo e seguirne l'evoluzione passo a passo. Info: tel. 049 8603310, da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00 - caritas@santantonio.org - www.caritasantoniana.org.

Quello in Togo sarà un altro importante intervento per Caritas sant’Antonio, che nel 2018 ha investito oltre 1 milione 660 mila euro in 80 progetti in 32 Paesi del mondo. Ne hanno beneficiato 1 milione e 200 mila persone, in particolare di periferie e zone rurali di Africa, Asia e America latina. L’organizzazione non-profit dei francescani conventuali del Nord Italia opera soprattutto attraverso microprogetti, una modalità per sostenere interventi “insieme” alla gente del luogo e alla Chiesa locale, invece che cattedrali nel deserto.

Il progetto sarà presentato venerdì 28 giugno alle 20.45 nel Sagrato della basilica, durante il concerto “Abbi cura di me tour” di Simone Cristicchi, da tempo sensibile al tema della malattia mentale. Nel concerto a ingresso gratuito si riascolteranno i più grandi successi del cantautore romano. Oltre ad “Abbi cura di me”, un brano che ha incantato il pubblico del 69° Festival di Sanremo, il nuovo tour ripercorre tutta la sua straordinaria carriera partendo dai giorni nostri agli esordi nel 2005. Tra tutti i successi, anche “Ti regalerò una rosa”, che sbancò il 57° Festival di Sanremo nel 2007 con la vittoria, il Premio della Critica Mia Martini e il Premio della Sala Stampa Radio-TV. L’artista romano per la canzone si ispirò all’imponente manicomio di Girifalco, in Calabria. Da lì partì un viaggio fisico e interiore del cantautore proseguito anche in altri ospedali psichiatrici d'Italia.

Il testo, che sintetizza in modo struggente alcune storie vere raccontategli dai pazienti che allora incontrò, rappresenta una lettera dolorosa e dolcissima che Antonio (coincidenza che porti il nome del Santo?), un uomo con problemi psichiatrici, scrive a Margherita, la sua amata conosciuta nel manicomio dove è rinchiuso. «Mi chiamo Antonio e sono matto / Sono nato nel '54 e vivo qui da quando ero bambino / Credevo di parlare col demonio / Così mi hanno chiuso quarant'anni dentro a un manicomio». «I matti sono punti di domanda senza frase / Migliaia di astronavi che non tornano alla base / Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole / I matti sono apostoli di un Dio che non li vuole / Mi fabbrico la neve col polistirolo / La mia patologia è che son rimasto solo / Ora prendete un telescopio… misurate le distanze / E guardate tra me e voi… chi è più pericoloso?».

 


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Il Giugno Antoniano 2019 è organizzato da Comune di Padova, Pontificia Basilica del Santo, Provincia di S. Antonio di Padova Frati Minori Conventuali, Diocesi di Padova, Veneranda Arca di S. Antonio, Messaggero di sant’Antonio Editrice, Arciconfraternita di Sant’Antonio, Centro Studi Antoniani, con la collaborazione di Ordine Francescano Secolare di Padova, Associazione Corsia del Santo - Placido Cortese, Associazione Palio Arcella. La realizzazione della manifestazione è possibile grazie al contributo di Fondazione Cariparo (Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo). Il Giugno Antoniano 2019 ha il patrocinio di Regione del Veneto, Nuova Provincia di Padova, Comune di Camposampiero (PD), Comune di Anguillara Veneta (PD), Dipartimento dei Beni Culturali - Università di Padova.

 


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Giugno Antoniano 2019 | ComunicatoStampa

Simone Cristicchi chiude il Giugno Antoniano con il tour “Abbi cura di me”, una «preghiera d’Amore universale»

Durante il concerto presentazione del Progetto 2019 di Caritas sant’Antonio per realizzare un centro di riabilitazione e formazione professionale in Togo a favore dei malati psichiatrici. L’artista romano da tempo sensibile al tema della malattia mentale

25 Giugno 2019| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Se la 13° edizione del Giugno Antoniano, ormai al termine, ha scelto come tema l’incontro con l’altro e il diverso, in una dimensione di dialogo e reciproca conoscenza interreligiosa e interculturale o, meglio, di “fratellanza umana” (per dirla con le parole del Documento di Abu Dhabi per la pace mondiale e la convivenza comune firmato da papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb), il concerto-evento di chiusura del Giugno Antoniano, che si terrà venerdì 28 giugno ore 20.45 nel sagrato della Basilica del Santo a Padova, non poteva avere testimonial migliore di Simone Cristicchi e del suo “Abbi cura di me tour”, dal titolo del suo singolo che ha incantato il pubblico del 69° Festival di Sanremo. «Nei versi della canzone, ricorre il tema millenario dell’accettazione, della fiducia, dell’abbandonarsi all’altro da sé, che sia esso un compagno, un padre, una madre, un figlio o Dio. Nelle mie intenzioni, questo brano vuole essere una preghiera d’Amore universale, una dichiarazione di fragilità, una disarmante richiesta d’aiuto», ha dichiarato l’artista che sul palco sanremese con questo brano ha raccolto una commovente standing ovation da parte del pubblico ed è stato insignito del Premio Sergio Endrigo alla Miglior interpretazione e del Premio Giancarlo Bigazzi per la Miglior composizione musicale.

Il concerto a ingresso gratuito raccoglie i più grandi successi del cantautore romano. Oltre ad “Abbi cura di me”, il nuovo tour ripercorre tutta la sua straordinaria carriera partendo dai giorni nostri, ai vari successi sanremesi fino agli esordi nel 2005 con il tormentone “Vorrei cantare come Biagio”. Un viaggio alla scoperta e alla riscoperta del mondo versatile e dalle mille sfaccettature di questo eclettico artista, che ha fatto della sottile ironia unita alla profonda riflessione la sua cifra stilistica.

Nel corso della serata verrà presentato il “Progetto 2019” che Caritas sant’Antonio, l’organizzazione senza scopo di lucro dei frati della Basilica di Sant’Antonio di Padova, realizzerà in Togo: un centro di riabilitazione e formazione professionale a favore dei più poveri tra i poveri, ovvero i malati psichiatrici. Nel Paese africano - classificato al 166° posto, su 168, nell’Indice dello Sviluppo Umano -, i “matti” non meglio diagnosticati sono spesso considerati posseduti dagli spiriti maligni o dal demonio, a seconda del credo, e l’unica medicina è spesso l’esorcismo.

Cristicchi è da tempo sensibile al tema della malattia mentale. In gioventù è stato ad esempio obiettore di coscienza e poi volontario in un centro d'igiene mentale, esperienza che lo colpì profondamente. Per la canzone “Ti regalerò una rosa”, vincitrice al 57° Festival di Sanremo nel 2007, ha trovato ispirazione dall’imponente manicomio di Girifalco, in Calabria. Un viaggio fisico e interiore, quello del cantautore, poi proseguito in altri ospedali psichiatrici d'Italia. Il brano, che si aggiudicò anche il Premio della Critica Mia Martini e il Premio della Sala Stampa Radio-TV, sintetizza in modo struggente alcune storie vere raccontategli dai pazienti che incontrò in quel viaggio. Il testo è una lettera d’amore dolorosa e dolcissima che Antonio (lo stesso nome del Santo!), un uomo con problemi psichiatrici, scrive a Margherita, la sua amata conosciuta nel manicomio dove è rinchiuso. Tra i passaggi dedicati alla malattia mentale: «Mi chiamo Antonio e sono matto / Sono nato nel '54 e vivo qui da quando ero bambino / Credevo di parlare col demonio / Così mi hanno chiuso quarant'anni dentro a un manicomio»; «Io sono come un pianoforte con un tasto rotto / L'accordo dissonante di un'orchestra di ubriachi / E giorno e notte si assomigliano / Nella poca luce che trafigge i vetri opachi / Me la faccio ancora sotto perché ho paura / Per la società dei sani siamo sempre stati spazzatura»; «I matti sono punti di domanda senza frase / Migliaia di astronavi che non tornano alla base / Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole / I matti sono apostoli di un Dio che non li vuole / Mi fabbrico la neve col polistirolo / La mia patologia è che son rimasto solo / Ora prendete un telescopio… misurate le distanze / E guardate tra me e voi… chi è più pericoloso?».

Artista che negli anni ha saputo trattare argomenti anche spinosi, poco o mai affrontati, con rara delicatezza e sensibilità, o temi “scottanti” con ironia e sardonico sarcasmo, Cristicchi è un artista a tutto tondo: musicista, compositore, autore, scrittore, attore oltre che Direttore del Teatro Stabile d’Abruzzo, con un grande talento per le arti grafiche. Tutte queste sfumature venerdì 28 giugno creeranno uno spettacolo perfetto per illuminare di emozioni, parole e suoni il sagrato della Basilica del Santo.

Ingresso gratuito. In caso di maltempo il concerto sarà annullato.

 


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Giugno Antoniano 2019 | ComunicatoStampa

Da Sant’Antonio casamenteiro al concerto di Simone Cristicchi, l’ultima settimana del Giugno Antoniano 2019

Chiude in bellezza con mostre d’arte e visite guidate la rassegna di spiritualità ed eventi dedicati al Santo più conosciuto al mondo

20 Giugno 2019| di Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Sabato 22 e 29 giugno alle 11.00 visite guidate gratuite all’Oratorio antoniano di Santa Maria dei Colombini in via dei Papafava a Padova con l’Arciconfraternita del Santo, non serve la prenotazione. L’oratorio resterà aperto anche dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.00 con ingresso gratuito. L’oratorio è un luogo carico di suggestione, dalla storia antica e custode di due importanti reliquie antoniane delle origini. Fu fatto edificare da frate Antonio nel 1227, al tempo della sua prima venuta a Padova, come luogo per gli incontri di preghiera di un gruppo di penitenti da lui convertiti e istruiti.

Sempre sabato 22 giugno dalle 16.30 in Basilica del Santo si prega per trovare un senso alla vita e l’anima gemella con “Sant’Antonio casamenteiro”, evento dedicato ai single che inizia con un momento di spiritualità e riflessione e termina con un apericena. Visto il numero delle iscrizioni, l’accoglienza degli iscritti e l’incontro previsti nella Sala dello Studio Teologico si terranno nella più capiente Sala “Sant’Antonio e San Bonaventura” nel Chiostro del Beato Luca Belludi. Riproposto per il secondo anno nell’ambito del Giugno Antoniano, l’evento prende spunto da una forma di devozione popolare particolarmente diffusa in Portogallo e nei Paesi dell’America Latina, in cui il Santo è invocato per trovare marito o moglie, ovvero per “accasarsi”, da cui l’appellativo di “casamenteiro”. Alle ore 16.30, dopo l’accoglienza dei partecipanti, in Sala “Sant’Antonio e San Bonaventura” si svolgerà la testimonianza del “Gruppo Sale” nato ai Santuari Antoniani di Camposampiero come occasione di incontro, amicizia e confronto per chi, per svariati motivi, si ritrova ad affrontare da solo l’età adulta. Alle ore 19.00 ci si sposta in basilica per la santa messa e la preghiera del “Si quaeris miracula” (“Se cerchi miracoli”) e al termine i partecipanti, dotati di pass, si ritroveranno nuovamente nel Chiostro del Beato Luca Belludi per “Love is all around”, festa e fraternità con la Banda musicale di Selvazzano Dentro. L’evento è rivolto a persone single della fascia d’età 20 - 50 anni. Per motivi organizzativi è obbligatoria l’iscrizione on line sul sito Santantonio.org.

Evento clou del Giugno Antoniano, che chiuderà la rassegna 2019, sarà venerdì 28 giugno alle 20.45 nel Sagrato della basilica, il concerto “Abbi cura di me tour” di Simone Cristicchi. Il concerto raccoglie i più grandi successi del cantautore romano oltre ad “Abbi cura di me”, il brano con cui ha gareggiato al 69° Festival di Sanremo, scritto dall’artista con Nicola Brunialti e Gabriele Ortenzi con la produzione artistica di Francesco Musacco ed esecutiva di Francesco Migliacci. Oltre ai successi presentati negli anni al Festival di Sanremo (tra tutti nel 2007 “Ti regalerò una rosa”, che gli è valsa la vittoria, il "Premio della Critica Mia Martini" e il Premio Sala Stampa Radio-Tv), il nuovo tour ripercorre tutta la sua straordinaria carriera partendo dai giorni nostri fino ad arrivare agli esordi nel 2005 con il tormentone “Vorrei cantare come Biagio”. Un viaggio alla scoperta e alla riscoperta del mondo versatile e dalle mille sfaccettature di questo eclettico artista, che ha fatto della sottile ironia unita alla riflessione profonda la sua cifra stilistica. In caso di maltempo il concerto sarà annullato. Nel corso della serata verrà presentato il progetto che Caritas sant’Antonio realizzerà nel corso del 2019 in Togo: un centro per offrire, attraverso il lavoro, alle persone con malattie psichiatriche la possibilità di tornare alla vita.

È ancora possibile visitare le mostre a ingresso gratuito “Il Santo com’era. Raffigurazioni della Basilica attraverso i secoli” (Salette del Museo Antoniano, Chiostro del Beato Luca Belludi, fino al 6 luglio; orari da martedì a domenica ore 9-13.00 e 14-18.00), “I santi della porta accanto. Giovani testimoni della Fede” (Chiostro del Generale al Santo fino al 23 giugno), le due esposizioni contigue in Biblioteca Antoniana “700 Veneziano”, a cura di Fabrizio Magani, e “Coronelli e il suo tempo”, a cura di padre Alberto Fanton e Alessandro Borgato (fino al 6 luglio, ingresso in gruppi di non più di 15 persone alla volta; orari da lunedì a venerdì ore 10-12.30 e 15-18.30; sabato ore 10-12.30). Fino al 4 ottobre è infine possibile visitare al Museo Antoniano la mostra “La mazza e la mezzaluna. Turchi, Tartari e Mori al Santo” curata dalla Veneranda Arca di S. Antonio (orari da martedì a domenica ore 9-13.00 e 14-18.00); ingresso a pagamento (info biglietti su www.santantonio.org).

 


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Dalla musica barocca a Cristicchi, tutti i concerti del Giugno Antoniano

Tra gli eventi, al Santo la prima esecuzione moderna delle musiche del grande maestro francescano Zuccari a 300 anni dalla prima, diretta all’epoca da Vallotti e Tartini (14 giugno). Gran finale il 28 giugno con “Abbi cura di me tour” di Simone Cristicchi

5 Giugno 2019| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio Stampa Messaggero S. Antonio Editrice

Tra gli eventi più apprezzati dal pubblico del Giugno Antoniano ci sono quelli dedicati alla musica. Anche quest’anno il programma concertistico è ricco per qualità e vario per genere. E per di più tutti gli eventi musicali sono gratuiti.

Si inizia giovedì 6 giugno alle 20.45, all’Oratorio di San Giorgio, con una originale anteprima con canti medievali e tamburi d’Africa della mostra “La mazza e la mezzaluna. Turchi, tartari e mori al Santo” a cura della Veneranda Arca di S. Antonio, che verrà inaugurata domenica 9 giugno alle 11.00 al Museo Antoniano. La serata-concerto prevede una conversazione di Giovanna Baldissin Molli, presidente della Veneranda Arca e storica dell’arte, incentrata sulla presenza dei diversi, dei foresti, dei lontani e di quanti erano percepiti come potenziali nemici, o come rappresentanti di un affascinante mondo lontano, nella basilica del Santo e nell’oratorio di San Giorgio. Si esibiranno all’interno dell’oratorio la Schola di canto gregoriano e medievale Psallite Sapienter diretta dal maestro Letizia Butterin, e all’esterno, sul sagrato della basilica, i musicisti di djembe Falilou Seck, Julien Mendy, Lamine Drame Thioss insieme a musicisti italiani riuniti da Paolo Agostini di Ritmolandia (in caso di pioggia, l’esibizione coi tamburi sarà spostata all’ingresso del Chiostro della Magnolia).

Sabato 8 giugno la musica del Giugno Antoniano assumerà sonorità partenopee al Santuario dell'Arcella alle 20.45 con “Rosso di sera … Concerto per sant’Antonio”. A esibirsi il Romabarocca Ensemble, diretto dal maestro Lorenzo Tozzi, che eseguirà in prima assoluta la Cantata napoletana per S. Antonio (1738) di Girolamo Rossi e altri brani, tra cui due Salve Regina di Pergolesi e il Trio sonata n.8 di Jerace. La formazione è composta da Giuseppe Grieco, primo violino; Roberto De Santis, secondo violino, al violoncello Renato Criscuolo, alla tiorba Francesco Tommasi e Tozzi al cembalo oltre che maestro concertatore. Cantano Claudia Di Carlo, soprano, e Maria Chiara Gallo, mezzosoprano.

Da segnalare che è stato invece annullato il Concerto del Giglio”, l’omaggio a Sant'Antonio con la banda comunale di Brusciano, previsto sempre per sabato 8 giugno sul sagrato della basilica, in due momenti, a mezzogiorno e alla sera.

Martedì 11 giugno alle 20.45 il Teatro Verdi ospiterà il “Concerto della Banda della Polizia di Stato” in occasione dei festeggiamenti di sant'Antonio (organizza la Questura di Padova).

Venerdì 14 giugno alle 20.45 in Basilica del Santo il concerto “Musica per li superni chiostri” su musica di Francesco Maria Zuccari, un grande maestro francescano ritrovato. Si tratta della prima esecuzione moderna assoluta aperta al pubblico della Messa in Do minore a cinque voci, per soli, coro e orchestra di Zuccari eseguita in Basilica tre secoli fa, diretta a quel tempo da padre Vallotti e Giuseppe Tartini. L’esecuzione è affidata all’Orchestra Barocca di Cremona, ensemble con strumenti originali, e al coro Il Concento di Genova diretto dal maestro Luca Franco Ferrari. Cantano i soprano Federica Salvi e Sofia Pezzi, il contralto Camilla Biraga, il tenore Roberto Dellepiane e il basso Michele Perrella. Maestro concertatore Giovanni Battista Columbro, specialista di musica barocca italiana e Commendatore della Repubblica per meriti culturali. Recente la registrazione discografica (2018) dell’intera Messa per l’etichetta Urania Records. La trascrizione e la pubblicazione a stampa della partitura, a cura dello stesso maestro, è reperibile nel Corpus Musicum Franciscanum custodito al Santo.

Giovedì 20 giugno alle 20.45, sempre in Basilica, si terrà il concerto mozartiano “Cosmiche armonie” promosso dalla Veneranda Arca di S. Antonio insieme all’Università di Padova, per sottolineare come anche gli enti e le istituzioni cittadine possano e debbano dialogare, in questo caso attraverso una serata di bellezza e armonia, nel segno della musica, quale altissima espressione dei concetti di accordo corale. Si esibiranno il Coro grande e l'orchestra del Concentus Musicus Patavinus, diretti rispettivamente dai maestri Antonio Bortolami e Mauro Roveri, con la partecipazione del Coro Polifonico di Piove di Sacco diretto dal maestro Raffaele Biasin. Il programma mozartiano prevede, tra l’altro, la Krönungsmesse e il Te Deum. Le due formazioni del Concentus Musicus Patavinus sono composte da studenti, personale docente e tecnico-amministrativo dell'ateneo di Padova. Attualmente composta da 30 elementi, l'orchestra si è esibita in prestigiose sale da concerto in Veneto, Trentino e Lombardia, e ha collaborato con importanti solisti e direttori orchestrali. Il Coro Grande attivo da 11 anni è aperto anche a chi non frequenta l’università.

Evento clou del Giugno Antoniano, che chiuderà la rassegna 2019, sarà venerdì 28 giugno alle 20.45 nel Sagrato della basilica, il concerto “Abbi cura di me tour” di Simone Cristicchi. Il concerto raccoglie i più grandi successi del cantautore romano oltre ad “Abbi cura di me”, il brano con cui ha gareggiato al 69° Festival di Sanremo, scritto dall’artista con Nicola Brunialti e Gabriele Ortenzi con la produzione artistica di Francesco Musacco ed esecutiva di Francesco Migliacci. Oltre ai successi presentati negli anni al Festival di Sanremo (tra tutti nel 2007 “Ti regalerò una rosa”, che gli è valsa la vittoria, il "Premio della Critica Mia Martini" e il Premio Sala Stampa Radio-Tv), il nuovo tour ripercorre tutta la sua straordinaria carriera partendo dai giorni nostri fino ad arrivare agli esordi nel 2005 con il tormentone “Vorrei cantare come Biagio”. Un viaggio alla scoperta e alla riscoperta del mondo versatile e dalle mille sfaccettature di questo eclettico artista, che ha fatto della sottile ironia unita alla riflessione profonda la sua cifra stilistica. In caso di maltempo, il concerto si svolgerà all’interno del santuario antoniano, fino a esaurimento dei posti. Nel corso della serata verrà presentato il progetto che la Caritas Antoniana realizzerà nel corso del 2019 in Togo: un centro per offrire, attraverso il lavoro, alle persone con malattie psichiatriche la possibilità di tornare alla vita.

 

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