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L’inno alla pace di Liliana Cavani nel «Messaggero di sant’Antonio» per l’estero di giugno

E ancora: il delitto Matteotti; il progetto di solidarietà di Caritas sant’Antonio in Paraguay; l’intervista a Rovero, nuovo solista italiano del Royal Ballet di Londra, la nuova vita di Fiorella in Guyana Francese, i devoti del Santo a Sydney

18 Giugno 2024| di Ufficio stampa Messaggero di S. Antonio Editrice

Poliedrico, anticonformista, coraggioso: il cinema di Liliana Cavani, coronato da tre premi alla carriera, è uno specchio che riflette la condizione umana, la sua oscurità, le contraddizioni e la sua resilienza. Con uno sguardo speciale su san Francesco. La sua filmografia continua a ispirare il pubblico di tutto il mondo e il «Messaggero di sant’Antonio» per l’estero di giugno dedica l’ampia e intensa intervista esclusiva curata da Michela Manente e intitolata “Inno alla pace” alla regista italiana. Parlare di cinema con la Cavani ha il sapore di una chiacchierata sul senso della vita, senza pudori ma con vigile profondità.

A cento anni di distanza, Alessandro Bettero ripercorre “Il delitto Matteotti”, l'attività del parlamentare polesano e il contesto storico-politico dell'epoca anche a livello internazionale. Nel giugno 1924 il giovane segretario del Partito socialista unitario fu rapito e assassinato a Roma da un gruppo di sicari fascisti. Aveva denunciato a lungo i brogli elettorali e le violenze del regime di Mussolini. La morte di Matteotti ha rappresentato uno dei momenti più bui della storia del nostro Paese, in un mondo che scivolava inesorabilmente verso i totalitarismi: quello fascista e nazionalsocialista in Europa, lo stalinismo in Unione sovietica, e l’autoritarismo nipponico in Estremo Oriente.

Giulia Cananzi porta i lettori in Paraguay con “Una nuova pagina per Guarambarè”. La missione dei frati nella cittadina latinoamericana ha radici antiche e oggi è il fulcro di un progetto di promozione umana, spirituale e sociale che parte dai bambini e dai giovani per abbracciare l’intera comunità di 40mila abitanti, molti dei quali indigenti. Per questo i francescani vogliono ampliare il centro «Marcelino pan y vino» con una nuova e più grande mensa per i poveri e nuovi locali con uffici, ambulatori e doposcuola per i più giovani. Un progetto che viene sostenuto attraverso Caritas sant’Antonio e i molti devoti del Santo nel mondo.

A soli 26 anni, il piacentino Giacomo Rovero è il nuovo solista del Royal Ballet, la più famosa compagnia di danza classica del mondo. Talento, dedizione e umiltà l’hanno portato sul palco della Royal Opera House, riconoscimento che lo proietta tra i grandi nomi della danza classica. Dopo gli esordi all'Accademia Domenichino a Piacenza, la svolta nel 2011 con la vittoria della medaglia d’oro allo Youth American Grand Prix di New York, quindi gli studi di danza alla scuola di John Neumeier ad Amburgo e poi alla Royal Ballet Upper School di Londra. Lo ha intervistato Lichena Bertinato in “Londra a passi di danza”.

La Guyana Francese viene tecnicamente definita una delle regioni ultraperiferiche dell’Unione europea, ma per la Francia si tratta di un Dipartimento e una Regione d’oltremare (Drom). Per Fiorella Salvatori, che qui si è trasferita per amore e per ricominciare una nuova vita, è il risultato concreto del suo «sogno americano». Oggi la donna vive e lavora a Kourou, la città che ospita la base di lancio dei vettori francesi ed europei nello spazio, e aiuta chi arriva in questo angolo di mondo incontaminato a muovere i primi passi in questo Dipartimento, tra norme e servizi. Generoso D'Agnese racconta la sua storia in “Dai tropici alle stelle”.

A pochi giorni dalla Festa di Sant’Antonio, Luciano Gerry Gerardi presenta in “Sant’Antonio a Sydney” la comunità di immigrati siciliani originari di Poggioreale (Trapani), che ogni anno a giugno, nella variegata multiculturalità di Sydney, dà vita a una solenne celebrazione in onore di sant’Antonio di Padova, il loro santo patrono e protettore della loro città natale. Questa storia commovente ebbe inizio nel lontano 1968, un anno segnato dal devastante terremoto del Belice che spinse i fondatori dell’Associazione di Sant’Antonio di Padova di Sydney a unire le forze per portare avanti la loro missione di fede e solidarietà.

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