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Un viaggio fotografico tra stazioni e viaggiatori nel «Messaggero di sant’Antonio» per l’estero di novembre

I 70 anni dei camilliani a Taiwan, la natalità in Germania fa sul serio, l’affetto degli italiani nel Regno Unito per Elisabetta II, l’hotel etico in Australia, l’ostetrica vicentina degli indios in Amazzonia, le tradizioni venete in Québec

24 Ottobre 2022| di Alessandra Sgarbossa - Ufficio stampa Messaggero di S. Antonio Editrice

La mostra fotografica «La memoria delle stazioni» racconta un’Italia inedita attraverso le stazioni ferroviarie di otto grandi città, accompagnata dai racconti di altrettanti scrittori. Organizzata dall’Archivio Luce Cinecittà in collaborazione con Fondazione FS Italiane, l’esposizione, attualmente all’Auditorium Parco della Musica, inizierà un tour all’estero: prima tappa a Parigi a metà gennaio. A essere protagoniste di questo viaggio nella memoria non sono però solo le stazioni, come scrive Alessandro Bettero in “Storie di stazioni e viaggiatori” sulle colonne del «Messaggero di sant’Antonio» per l’estero di novembre. A conferire a questi luoghi il carisma del mito sono stati i viaggiatori, con i propri gesti semplici immortalati dalla macchina fotografica: il saluto dalla banchina, la lettera d’addio, il caffè al bar...

Marinellys Tremamunno con “Il carisma dei camilliani” ci porta a Taiwan, dove la missione dei camilliani festeggia settant’anni, mentre ricorre l’ottantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Repubblica di Cina (Taiwan) e la Santa Sede. Era il 1952 quando nell’isola, oggi al centro di aspre tensioni internazionali, arrivarono cinque camilliani italiani, dopo essere stati espulsi dal governo comunista della Repubblica popolare cinese. La missione pastorale e assistenziale dei primi religiosi italiani, che in pochi decenni fece rifiorire tante opere caritative, come asili, ospedali, centri per anziani e disabili, continua oggi con le nuove generazioni asiatiche.

La natalità in Germania è un argomento preso molto sul serio. Si fa di tutto per accompagnare la gravidanza nel miglior modo possibile: dalle ostetriche a domicilio prima e dopo il parto, ai colloqui ginecologi-pediatri già prima del parto su vaccinazioni e patologie, dagli screening precoci per individuare malattie genetiche ai congedi parentali dopo la nascita del bebè. Sostegni che, nel prosieguo della crescita delle nuove generazioni, diventano bonus economici per gli studenti fino al compimento dei 25 anni d’età. In “Neonati felici” Andrea D’Addio ha intervistato Lisa Cardellini, umbra di nascita, pediatra del prestigioso Ospedale della Charité di Berlino.

La morte della regina Elisabetta II non ha lasciato una grande tristezza e un profondo senso di affetto solo nella maggioranza dei cittadini inglesi. Per tante persone di tutte le comunità del Regno Unito, compresa quella italiana che solo a Londra e a Manchester conta 470 mila iscritti all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero), è come se fosse venuta a mancare una persona di famiglia. In “Amata regina” Lichena Bertinato ne ha parlato con Marco Camisani Calzolari, professore di comunicazione digitale e divulgatore scientifico; Alessandro Belluzzo, presidente della Camera di commercio italiana in Gran Bretagna, e Cristina Cellini Antonini, direttrice artistica della charity «WeRestart» e de «Le Dame Art Gallery», e ha cercato di tracciare lo scenario di un “after the Queen”.

In Australia, nel cuore di un paesino delle Blue Mountains, nel parco nazionale alpino del New South Wales, sorge una struttura ricettiva che trasforma radicalmente le vite dei propri dipendenti. Si tratta dell’Hotel Etico, un’impresa sociale che con la sua Accademia dell’indipendenza fornisce un’opportunità unica a tirocinanti con disabilità. A illustrare questa innovativa esperienza  sociale è Sara Bavato in “Hotel Etico, scuola di vita”.

In quarant’anni vissuti nella foresta amazzonica più profonda ha fatto nascere oltre 4 mila bambini, spendendo la propria vita in favore delle tribù a rischio di estinzione. È suor Rosalia Lapo (Rosy per tutti), 73 anni, appartenente alla Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice, originaria del Basso Vicentino, che ha festeggiato da poco i suoi cinquant’anni di professione religiosa nel suo paese natale, Longare. Antonio Gregolin la intervista in “L’ostetrica degli indios”.

Sulla base del Rapporto Migrantes 2021, i veneti iscritti all’Aire sono 14.265 negli Stati Uniti e 10.200 in Canada. Cifre che non tengono conto dei discendenti senza passaporto, considerando che solo in Québec, dove i veneti sono concentrati soprattutto a Montréal, scorre sangue veneto in almeno 30 mila residenti. Vittorio Giordano con l’articolo “Tradizioni venete in Québec” ci fa conoscere la Federazione delle Associazioni Venete del Québec (FAVQ) fondata nel 1988, che oggi conta 8 sodalizi, il primo dei quali, l’Associazione Veneta, nata già nel 1935.


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