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"A ritmo di touch", media education, cinema, cartoon e pastorale, le mappe per orientarsi nell’agorà digitale
Mattinata conclusiva oggi con il vescovo Claudio Cipolla, Pier Cesare Rivoltella, Arianna Prevedello, Sergio e Francesco Manfio del Gruppo Alcuni e don Lorenzo Celi
Taglio esperienziale ha avuto la mattinata di oggi, sabato 9 settembre, aperta dall’intervento del vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, che ha raccontato il suo essere vescovo di fronte al web e confermato l’utilità degli strumenti e dei nuovi linguaggi: «non sono un nativo digitale, ma ho imparato a “balbettare” questa lingua». Grazie alla rete «ho fatto acquisti, ho intrattenuto rapporti con persone lontane, cerco e trovo informazioni, mi documento su ciò che accade nel mondo e nella chiesa, ma ho anche scelto di rinunciare ad alcuni strumenti». E agli insegnanti ha rilanciato l’invito di dare fiducia ai giovani e a essere per loro testimoni ed educatori in grado di porre interrogativi alla ricerca di senso.
Pier Cesare Rivoltella, docente di Tecnologie dell’istruzione e apprendimento alla Cattolica di Milano e presidente nazionale della Sirem (Società Italiana di Ricerca sull’Educazione Mediale) ha parlato di scuola digitale e delle opportunità della media education. Mentre Arianna Prevedello, responsabile della comunicazione di ACEC nazionale (Associazione Cattolica Esercenti Cinema), ha sviluppato il tema della comunicazione digitale attraverso il linguaggio cinematografico, sia sotto il profilo sociologico che della riflessione estetica. Prendendo spunto da alcune pellicole sulle implicazioni dei mobile devices nella nostra quotidianità, tra cui la recente Beata ignoranza, il cineforum ha evidenziato come il rapporto genitori-figli o educatori-ragazzi veda da un lato gli adulti o asserviti agli ambienti social e ai loro supporti tecnologici, o totalmente impreparati, dall’altro i nativi digitali apparentemente a loro agio con smartphone e web. Due poli opposti ed estremi che non favoriscono l’incontro intergenerazionale.
La multimedialità per educare alla relazione è stato il focus dell’accattivante intervento di Francesco e Sergio Manfio, il primo DG e produttore esecutivo, il secondo presidente del Gruppo Alcuni, casa di produzione specializzata nella ideazione e produzione di cartoon e fiction rivolte in particolare al pubblico dei ragazzi.
«In questa due giorni ha sottolineato nelle conclusioni don Lorenzo Celi, direttore dell’Ufficio di Pastorale dell’Educazione e della Scuola della Diocesi di Padova – Abbiamo approfondito come internet sia uno spazio di esperienza, parte integrante, in maniera fluida, della vita quotidiana: un nuovo contesto esistenziale. Nell’ambiente digitale l’uomo impara a informarsi, a conoscere il mondo, a stringere e mantenere in vita le relazioni, contribuendo a definire anche un modo di abitare il mondo e di organizzarlo, guidando e ispirando i comportamenti individuali, familiari, sociali». Quattro in particolare le suggestioni raccolte da queste giornate, enucleate in quattro “capacità”: di “esistere” (nella rete c’è una parte della nostra vita ed è una sorta di “tessuto connettivo” in cui esprimiamo la nostra presenza); di comunicare e ascoltare (“è vero, abbiamo moltiplicato le possibilità di comunicare, di avere informazioni, di trasmettere notizie, ma possiamo dire che è cresciuta la capacità di capirci o forse, paradossalmente, ci capiamo sempre meno?” domandava papa Benedetto nell’omelia di Pentecoste del 2012); di verità (con il richiamo a una riqualificazione dell’etica informativa come deterrente alla post-verità, determinata forse proprio da una post-coscienza), di fare “comunità” (perché la rete permette di far emergere una pluralità di relazioni o meglio una rete di relazioni, ma la vera sfida è riuscire a far vivere la rete come luogo non solo di connessione, ma di comunione e di condivisione umana).
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A ritmo di touch. Tra tatto e contatto ha il patrocinio di: MIUR - Ufficio scolastico regionale per il Veneto, Facoltà Teologica del Triveneto, Istituto Superiore di Scienze Religiose – Padova, FIDAE Veneto, FISM Veneto, Fondazione “G. Bortignon” per l’educazione e la scuola, Fondazione “Lanza”; ed è sostenuto dal contributo di Mediagraf Spa e Fism provinciale di Padova.
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A ritmo di touch, da intrappolati nella rete a consapevoli, i consigli degli esperti per insegnanti “a scuola” di comunicazione digitale
Domenico Simeone, Alessio Vieno, Luigi Gallimberti e Gianni Riotta i protagonisti di venerdì pomeriggio
Giovani e adulti hanno possibilità di incontro nell’agorà mediatica? A questa domanda ha cercato di risposto il pedagogista Domenico Simeone dell’Università Cattolica di Milano. Se in passato chi era più avanti negli anni era anche portatore di un sapere concreto, utile per la vita, oggi sembra depositario di conoscenze obsolete, non al passo con i tempi. Si assiste spesso a una sorta di inversione di ruoli, con i nonni che si rivolgono ai nipoti per avere aiuto nell’uso delle tecnologie. La stessa famiglia nucleare, modellata sulle esigenze del mondo produttivo, lascia pochi spazi alla funzione educativa degli adulti. Il rischio è il venir meno dell’importante funzione di raccordo culturale ed esperienziale tra le generazioni. Così facendo si perde un immenso patrimonio di sapere sulla vita. Le nuove tecnologie hanno profondamente modificato anche le relazioni orizzontali: nel web i legami appaiono spesso fragili ed effimeri, chi comunica sembra farlo per soddisfare un proprio bisogno non per “incontrare” il proprio interlocutore. È una sorta di esposizione narcisistica o piuttosto una nuova forma di dono? In questo l’educazione può essere il vero motore del cambiamento per costruire una società più pacifica, della comprensione, dell’accoglienza. La relazione educativa è generativa quando noi non siamo protagonisti dell’esperienza ma ci mettiamo al servizio degli altri.
Di rischi e risorse dell’uso del web e dei mobile device nell’infanzia e nell’adolescenza ha parlato lo psicologo Alessio Vieno dell’Università degli Studi di Padova, che ha studiato come sono cambiati i comportamenti degli adolescenti tra i 12 e i 18 anni, la generazione “nata con l’Iphone”, come la chiama lui. Se tra 2002 e 2014 emergono alcuni elementi positivi e in controtendenza col passato, come una riduzione dal 30% al 25% del consumo di alcol, preoccupa l’aumento dei sintomi psicosomatici, dell’iperattività e dei problemi di addormentamento dovuti alla troppa esposizione da monitor. Paradossalmente, altri fattori evidenziano una minore attenzione per le relazioni “reali” con gli altri da parte dei giovanissimi, meno interessati alla patente di guida, ad appuntamenti sentimentali (dating) e ai rapporti sessuali. Le tecnologie digitali mobili hanno inoltre radicalmente cambiato il rapporto con il tempo e i giovani non sono più abituati ad aspettare. Non sembra però colpa di smartphone e iPad. I comportamenti degli adolescenti vanno letti in associazione a quelli degli adulti. Cosa possono fare, quindi, genitori e insegnanti per aiutare i giovanissimi a un uso consapevole del web? Educarli all’uso delle nuove tecnologie senza vietarle, fare attenzione ad eventuali segnali di disagio e mettersi in ascolto dei ragazzi. Metodi che funzionano, come ha dimostrato un intervento dell’ateneo patavino in alcune scuole medie e superiori delle Province di Padova e Rovigo con ragazzi che presentavano per il 18% problematiche dovute all’uso di internet e per l’8% di gioco d’azzardo on line. Dopo l’intervento degli esperti nelle scuole con studenti e docenti tali problemi sono calati del 5%.
Lo psichiatra Luigi Gallimberti, esperto di dipendenze sia in ambito clinico che preventivo, ha posto l’attenzione sull’uso improprio delle tecnologie informatiche. Se è vero che esse hanno semplificato e migliorato la nostra vita, può accadere – e oggi sembra avvenire sempre più spesso – che il loro uso diventi compulsione, con tutte le implicazioni cerebrali, mentali, familiari e sociali che esso trascina con sé. L’accento è stato dato all’insorgenza di comportamenti di abuso/dipendenza negli adolescenti correlato alla deprivazione di sonno e all’insufficiente educazione a posporre la gratificazione nella prima infanzia, fattori in grado di ostacolare la fisiologica maturazione della corteccia cerebrale prefrontale che lo studioso sta indagando con la sua équipe.
Non facciamoci illusioni la realtà è unica. Chi è on line è anche off line e viceversa. Facciamo tutti parte di una medesima realtà, l’infosfera, parola di Gianni Riotta, giornalista, scrittore, studioso delle dinamiche comunicative. La scelta non è quindi se essere connessi sia un male o un bene, perché in questa realtà ci dobbiamo stare. E per discernere vero o falso, bene o male, ci vuole un metodo ed essere consapevoli che la rivoluzione che stiamo vivendo non è tecnologica ma culturale. A poter creare problemi quindi non è la tecnologia ma i contenuti che si mettono on line, dove non dimentichiamo, brulicano le false identità che generano contenuti, specialisti di fake news capaci di spostare il pensiero e di influenzare le persone come ha dimostrato l’esperienza delle ultime elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Quindi c’è da armarsi di consapevolezza e non dimenticare che la bussola del web è l’algoritmo e che la tecnologia non è né buona né cattiva, ma neppure neutrale. E per il futuro prepariamoci, le parole che sentiremo dominanti saranno intelligenza artificiale, machine learning, deep learning.
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"A ritmo di touch. Tra tatto e contatto", Scrittura e relazione protagoniste della prima parte del convegno interdisciplinare
Oltre 900 insegnanti hanno seguito gli interventi della biblista e pastora battista Lidia Maggi e del francescano fra Fabio Scarsato
A ritmo di touch. Tra tatto e contatto, il convegno interdisciplinare promosso e organizzato da Messaggero di sant’Antonio e Ufficio di Pastorale dell’Educazione e della Scuola della Diocesi di Padova, che si sta svolgendo all’Opera della Provvidenza Sant’Antonio e a Casa Madre Teresa di Calcutta, a Sarmeola di Rubano (Pd), vede presenti 930 insegnanti di ogni ordine e grado di scuole statali e paritarie.
Ad aprire i lavori oggi, venerdì 8 settembre, primo giorno del convegno – dopo i saluti del vicario generale della Diocesi di Padova, don Giuliano Zatti, e del dirigente responsabile dell’Ufficio scolastico territoriale di Padova, Andrea Bergamo – le relazioni di contesto e di inquadramento biblico e culturale della biblista e pastora battista Lidia Maggi (La Parola senza copyright) e di fra Fabio Scarsato (Francesco e il lupo. Relazione neanche tanto virtuale). La biblista si è soffermata sulla Sacra Scrittura, come luogo, mondo non ideologico e non moralistico, che ci mette di fronte a una pluralità di lingue che parlano della realtà della vita, ed evidenziano il limite e la parzialità che abita il linguaggio umano. Ma quella della Scrittura – a differenza del web che rischia di limitare l’io nel suo sistema e nei propri parametri di riferimento – è Parola aperta, ospitale, che interroga la realtà, la interpella, non fa censure, provoca a discernere tra frutti che nutrono e frutti che avvelenano, indaga le relazioni. Una Parola aperta, senza copyright appunto, perché non è proprietà esclusiva.
Fra Fabio Scarsato ha allargato l’orizzonte al contatto relazionale, grazie alla rilettura di uno dei più noti fioretti di san Francesco, quello del lupo di Gubbio, che pone sul piatto il confronto, con l’altro, colui che spaventa, che non si conosce, per provocare a una riflessione sul riconoscimento dell’identità dell’altro, o meglio sull’accoglienza reciproca che supera la logica del conflitto, in cui il miracolo è proprio la possibilità di un percorso di relazione, là dove fino a poco prima c’era un muro e una vera e propria “guerra”.
Relazione e riconoscimento, contatto e incontro: binomi che nel pomeriggio della prima giornata di lavoro, verranno messi in relazione al mondo educativo e ai nuovi strumenti comunicativi, affrontando alcuni interrogativi che agitano i contesti scolastici e formativi: come si stanno trasformando le relazioni con i nuovi supporti digitali? La tecnologia ha cambiato solo le modalità e gli strumenti o sta modificando anche i sistemi relazionali? Come costruire un dialogo intergenerazionale a partire dai nuovi linguaggi? Come le nuove tecnologie incidono nei processi di apprendimento e nelle proposte educative? Interazione o relazione ai tempi della rete?
Ad aiutare il percorso interpretativo sono stati invitati: il pedagogista Domenico Simeone dell’Università Cattolica di Milano (Giovani e adulti nell’agorà mediatica: un incontro possibile); lo psicologo Alessio Vieno, dell’ateneo patavino (L’uso del web nell’infanzia e nell’adolescenza: rischi e risorse), lo psichiatra Luigi Gallimberti (C’era una volta un bambino: le relazioni educative con i nativi digitali); Gianni Riotta, giornalista e scrittore (Una buona comunicazione a ritmo di touch).
La mattinata conclusiva, domani sabato 9 settembre, avrà un taglio più esperienziale. Si aprirà alle ore 9 con l’intervento del vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, che racconterà il suo essere vescovo di fronte al web. A seguire Pier Cesare Rivoltella, docente di Tecnologie dell’istruzione e apprendimento alla Cattolica di Milano parlerà di Scuola digitale: le opportunità della media education. Sarà poi la volta del linguaggio cinematografico con Arianna Prevedello, esperta di cinema e responsabile della comunicazione di ACEC (Associazione cattolica esercenti cinema) nazionale che interverrà su Il cinema racconta le nuove logiche comunicative. Infine Francesco e Sergio Manfio, fondatori del Gruppo Alcuni, specialisti in animazione, parleranno di Un percorso multimediale per educare alla relazione. Le conclusioni saranno affidate a don Lorenzo Celi, direttore dell’Ufficio di Pastorale dell’Educazione e della Scuola della Diocesi di Padova.
A ritmo di touch. Tra tatto e contatto ha il patrocinio di: MIUR - Ufficio scolastico regionale per il Veneto, Facoltà Teologica del Triveneto, Istituto Superiore di Scienze Religiose – Padova, FIDAE Veneto, FISM Veneto, Fondazione “G. Bortignon” per l’educazione e la scuola, Fondazione “Lanza”; ed è sostenuto dal contributo di Mediagraf Spa e Fism provinciale di Padova.
I materiali del convegno – a cui possono partecipare solo gli iscritti – saranno comunque disponibili sul sito http://www.messaggerosantantonio.it/it/materiali-ritmo-di-touch
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8 e 9 settembre convegno "A ritmo di touch. Tra tatto e contatto", boom di interesse con oltre 900 insegnanti iscritti
È il terzo convegno interdisciplinare organizzato da "Messaggero di sant'Antonio" e Ufficio scuola della Diocesi di Padova
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A ritmo di touch. Tra tatto e contatto è questo il titolo del terzo convegno interdisciplinare promosso e organizzato da Messaggero di sant’Antonio e Ufficio di Pastorale dell’Educazione e della Scuola della Diocesi di Padova che si terrà venerdì 8 e sabato 9 settembre 2017. Appuntamento che nelle precedenti edizioni ha visto il sold out con 700 tra insegnanti ed educatori iscritti. E quest’anno vista la straordinaria richiesta – 930 iscritti – ha “volentieri costretto” gli organizzatori a duplicare le sedi: 750 nell’Auditorium dell’Opera della Provvidenza Sant’Antonio, a Sarmeola di Rubano (Pd) e 180 nel vicino Auditorium di Casa Madre Teresa di Calcutta, collegato in videoconferenza.
Insegnanti, educatori, formatori si ritroveranno ancora una volta attorno ad alcune domande che agitano i contesti scolastici e formativi di vario tipo: come si stanno trasformando le relazioni con i nuovi supporti digitali? La tecnologia ha cambiato solo le modalità e gli strumenti o sta modificando anche i sistemi relazionali? Come costruire un dialogo intergenerazionale a partire dai nuovi linguaggi? Come le nuove tecnologie incidono nei processi di apprendimento e nelle proposte educative? Interazione o relazione ai tempi della rete?
Pedagogisti, psicologi, esperti di comunicazione e di linguaggi, teologi aiuteranno in particolare insegnanti, dirigenti scolastici ed educatori ad affrontare queste domande in un confronto a più voci, a partire dal dato della “persona” nella sua dimensione ontologica relazionale e dalle potenzialità che l’uso corretto dei nuovi media dischiude.
I lavori inizieranno venerdì 8 settembre alle ore 9 con la relazione La Parola senza copyright della teologa e pastora battista Lidia Maggi; a seguire sarà padre Fabio Scarsato, direttore del Messaggero di sant’Antonio ad affrontare il tema comunicativo-relazionale riflettendo su uno dei fioretti di san Francesco più noti, per imparare a mettersi fisicamente in gioco: Francesco e il lupo. Relazione neanche tanto virtuale.
Poste le premesse culturali, il pomeriggio, a partire dalle ore 14.15, vedrà gli interventi di esperti che, da diverse angolature, indagheranno il tema. L’approccio pedagogico è affidato a Domenico Simeone dell’Università Cattolica di Milano (Giovani e adulti nell’agorà mediatica: un incontro possibile); mentre lo psicologo Alessio Vieno, dell’ateneo patavino, entrerà nelle problematiche connesse alla rete (L’uso del web nell’infanzia e nell’adolescenza: rischi e risorse) e lo psichiatra Luigi Gallimberti sonderà le conseguenze sul piano relazionale (C’era una volta un bambino: le relazioni educative con i nativi digitali). Chiuderà il pomeriggio il giornalista e scrittore Gianni Riotta con l’intervento Una buona comunicazione a ritmo di touch.
La prima giornata di convegno avrà, per chi lo desidera, un momento artistico la sera, a partire dalle ore 21, nella chiesa di Santa Maria in Vanzo (chiesa del seminario vescovile, in via del Seminario 29 a Padova) con un momento musicale con giovani talenti, dal titolo Oltre il multimediale: arte e musica, accompagnato dalla presentazione di Andrea Nante, direttore del Museo diocesano di Padova.
Il convegno riprenderà sabato 9 settembre con un taglio più esperienziale: alle ore 9 sarà il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, a leggere dalla sua esperienza il contesto della rete (Un vescovo di fronte al web). A seguire Pier Cesare Rivoltella, docente di Tecnologie dell’istruzione e apprendimento alla Cattolica di Milano parlerà di Scuola digitale: le opportunità della media education. Sarà poi la volta del linguaggio cinematografico con Arianna Prevedello, esperta di cinema e responsabile della comunicazione di ACEC (Associazione cattolica esercenti cinema) nazionale che interverrà su Il cinema racconta le nuove logiche comunicative. Infine Francesco e Sergio Manfio, fondatori del Gruppo Alcuni, specialisti in animazione, parleranno di Un percorso multimediale per educare alla relazione. Le conclusioni saranno affidate a don Lorenzo Celi, direttore dell’Ufficio di Pastorale dell’Educazione e della Scuola della Diocesi di Padova.
A ritmo di touch. Tra tatto e contatto ha il patrocinio di: MIUR - Ufficio scolastico regionale per il Veneto, Facoltà Teologica del Triveneto, Istituto Superiore di Scienze Religiose – Padova, FIDAE Veneto, FISM Veneto, Fondazione “G. Bortignon” per l’educazione e la scuola, Fondazione “Lanza”; ed è sostenuto dal contributo di Mediagraf Spa e Fism provinciale di Padova.
I materiali del convegno – a cui possono partecipare solo gli iscritti – saranno comunque disponibili sul sito http://www.messaggerosantantonio.it/it/materiali-ritmo-di-touch
La stampa è invitata a partecipare e può mettersi in contatto con gli uffici stampa del Messaggero di sant’Antonio e della Diocesi di Padova per concordare eventuali specifiche necessità.
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"A ritmo di touch. Tra tatto e contatto", convegno sui cambiamenti comunicativi, relazionali ed educativi portati dalle nuove tecnologie (8-9/09 a Rubano, PD)
E' il terzo convegno interdisciplinare promosso e organizzato da Messaggero di sant’Antonio e Ufficio di Pastorale dell’Educazione e della Scuola della Diocesi di Padova
A ritmo di touch. Tra tatto e contatto è questo il titolo del terzo convegno interdisciplinare promosso e organizzato da Messaggero di sant’Antonio e Ufficio di Pastorale dell’Educazione e della Scuola della Diocesi di Padova. Appuntamento che nelle precedenti edizioni ha visto il sold out con 700 tra insegnanti ed educatori iscritti. Anche quest’anno l’incontro si terrà nell’Auditorium dell’Opera della Provvidenza Sant’Antonio, a Sarmeola di Rubano (Pd) nei giorni venerdì 8 e sabato 9 settembre 2017.
Insegnanti, educatori, formatori si ritroveranno ancora una volta attorno ad alcune domande che agitano i contesti scolastici e formativi di vario tipo: come si stanno trasformando le relazioni con i nuovi supporti digitali? La tecnologia ha cambiato solo le modalità e gli strumenti o sta modificando anche i sistemi relazionali? Come costruire un dialogo intergenerazionale a partire dai nuovi linguaggi? Come le nuove tecnologie incidono nei processi di apprendimento e nelle proposte educative? Interazione o relazione ai tempi della rete?
Pedagogisti, psicologi, esperti di comunicazione e di linguaggi, teologi aiuteranno in particolare insegnanti, dirigenti scolastici ed educatori ad affrontare queste domande in un confronto a più voci, a partire dal dato della “persona” nella sua dimensione ontologica relazionale e dalle potenzialità che l’uso corretto dei nuovi media dischiude.
I lavori inizieranno venerdì 8 settembre alle ore 9 con la relazione La Parola senza copyright della teologa e pastora battista Lidia Maggi; a seguire sarà padre Fabio Scarsato, direttore del Messaggero di sant’Antonio a affrontare il tema comunicativo-relazionale riflettendo su uno dei fioretti di san Francesco più noti: Francesco e il lupo. Relazione neanche tanto virtuale.
Dopo il dibattito e la pausa pranzo i lavori riprenderanno alle ore 14.15. Seguirà una carrellata di interventi di esperti che, da diverse angolature, indagheranno il tema. L’approccio pedagogico è affidato a Domenico Simeone dell’Università Cattolica di Milano (Giovani e adulti nell’agorà mediatica: un incontro possibile); mentre lo psicologo Alessio Vieno, dell’ateneo patavino, entrerà nelle problematiche connesse alla rete (L’uso del web nell’infanzia e nell’adolescenza: rischi e risorse) e lo psichiatra Luigi Gallimberti sonderà le conseguenze sul piano relazionale (C’era una volta un bambino: le relazioni educative con i nativi digitali). Chiuderà il pomeriggio il giornalista e scrittore Gianni Riotta con l’intervento Una buona comunicazione a ritmo di touch.
La prima giornata di convegno avrà, per chi lo desidera, un momento artistico la sera, a partire dalle ore 21, nella chiesa di Santa Maria in Vanzo (chiesa del seminario vescovile, in via del Seminario 29 a Padova) con un momento musicale con giovani talenti dal titolo Oltre il multimediale: arte e musica, accompagnato dalla presentazione di Andrea Nante, direttore del Museo diocesano di Padova.
Il convegno riprenderà sabato 9 settembre, con un taglio più esperienziale: alle ore 9 sarà il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, a leggere dalla sua esperienza il contesto della rete (Un vescovo di fronte al web). A seguire Pier Cesare Rivoltella, docente di Tecnologie dell’istruzione e apprendimento alla Cattolica di Milano parlerà di Scuola digitale: le opportunità della media education. Sarà poi la volta del linguaggio cinematografico con Arianna Prevedello che interverrà su Il cinema racconta le nuove logiche comunicative. Infine Francesco e Sergio Manfio, fondatori del Gruppo Alcuni, esperti in animazione, parleranno di Un percorso multimediale per educare alla relazione. Le conclusioni saranno affidate a don Lorenzo Celi, direttore dell’Ufficio di Pastorale dell’Educazione e della Scuola della Diocesi di Padova.
Per partecipare al convegno è obbligatoria l’iscrizione (entro il 3 settembre o fino a esaurimento posti) che va effettuata attraverso l’apposito form sul sito www.messaggerosantantonio.it/convegno2017
Segreteria organizzativa: Messaggero di sant’Antonio, via Orto Botanico 11, 35123 Padova, tel 049 8225000, email convegno@santantonio.org
Il Convegno è riconosciuto dall’Ufficio scolastico regionale per il Veneto e agli insegnanti di religione della Diocesi di Padova verranno riconosciuti 2 crediti formativi ogni mezza giornata (6 in totale).
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